Il numero 1500 e altri misteri: come è andata

Così ho sbloccato il Green Pass. Tutti gli ostacoli della burocrazia per l'agognato certificato

Il Green Pass è in cima alle preoccupazioni degli italiani. Anche perché senza la famigerata "carta verde" presto non sarà possibile svolgere molte attività e frequentare luoghi come ristoranti al chiuso, cinema e teatri. Nonostante il rovente dibattito politico che agita dall’interno il governo, non è in discussione l’utilità dello strumento. Il Green Pass è concepito per contrastare efficacemente l’ulteriore diffusione dei contagi e arginare tempestivamente eventuali, nuovi focolai. Il problema è che se Green Pass deve essere, questo va garantito a chiunque ne abbia diritto. Quindi a tutti quanti abbiano effettuato la vaccinazione e siano in regola con le disposizioni in materia. 

Peccato, però, che siano migliaia i vaccinati ancora in attesa del Green Pass. O che il fatidico documento venga loro fornito aggiornato alla seconda vaccinazione. Perché questo succeda rimane un rebus per molti. Ho faticato anch’io a capire il motivo, rimasto oscuro fino all’istante esatto in cui il problema è stato risolto. Ho effettuato la seconda vaccinazione il 10 luglio, a Milano. Subito dopo la somministrazione della dose mi è stato gentilmente consegnato un certificato cartaceo. Ma, mi è stato subito spiegato, il certificato verde Covid 19 aggiornato, riconosciuto a livello europeo, mi sarebbe arrivato in formato digitale, come per altro avvenuto con grande tempestività dopo la prima dose. Ho atteso invano due settimane e ho provato più volte a seguire la procedura indicata. Ho mandato una mail agli indirizzi specificati nelle relative comunicazioni, ne ho inviata un’altra al medico di base, ho atteso a lungo di riuscire a parlare col call center ministeriale collegato al numero verde 1500. Uno di quei centralini in cui è già un’impresa riuscire a prendere la linea. Ieri pomeriggio ce l’ho fatta. E dopo un’attesa di 45 minuti sono riuscito a parlare con una gentile operatrice. Il mancato arrivo del Green Pass aggiornato, ho scoperto, era dovuto alla mancata generazione, nel sistema informatico, del codice che consente di scaricare il documento. Problema comune a migliaia di italiani in questo momento.

Ma perché si verifica questa problematica? Stando a quanto mi è stato spiegato ieri, perché al momento della seconda dose gli addetti del centro vaccinale avrebbero dovuto reinserire nel computer il mio codice fiscale. Non essendo stato fatto, il certificato non poteva essere aggiornato. E ora? Dovrò attendere 72 ore. Tanto serve, a detta dell’operatrice, perché il codice mi venga inviato via mail o via sms. Io, forse, avrò risolto. E gli altri? Visto che il 6 agosto è dietro l’angolo, si spera che il 1500 e le altre procedure diventino realmente accessibili. Non si può esigere un certificato se non si è in grado di fornirlo.