La chiameremo Futura

Il 2 e il 6 stilizzati, color ghiaccio, a rappresentare le piste da sci. Sotto, la scritta Milano Cortina 2026 e, ovviamente, i cinque cerchi olimpici. Ecco "Futura", il logo ufficiale delle Olimpiadi invernali che ha battuto la concorrenza di "Dado". La scelta è stata comunicata ieri in streaming dalla Torre Isozaki di Milano, sede della Fondazione Milano-Cortina 2026, e dal Salone d'Onore del Coni di Roma. Presentazione ai massimi livelli, insomma, come giusto che sia per un evento come i Giochi Olimpici. Un momento solenne che, però, non ha emozionato. E' come se la gioia di ospitare le Olimpiadi, evento di massa per eccellenza, fosse percepita come qualcosa di irrealistico, fuori luogo. D'altronde è un anno che non ci sono più manifestazioni e concerti, non ci sono più spettatori in stadi e palazzetti per singole partite, figurarsi in un'Olimpiade. In attesa del tanto auspicato “ritorno alla normalità”, abbiamo preso atto che, oggi, le restrizioni sono la normalità. Meglio mettersi il cuore in pace. Come se non bastasse, ci si è messo pure il meteo che questa settimana ha annunciato prepotentemente la primavera con temperature sopra ai 20°. Insomma, quanto di più lontano dalle Olimpiadi invernali. Tra un quinquennio, però, quando sarà il momento delle gare negli impianti milanesi e sulle piste della Valtellina, lo scenario sarà completamente diverso. Saremo pronti a goderci due settimane al centro del mondo, mostrando il nostro lato migliore come accaduto con Expo. La normalità sarà di nuovo quella che conosciamo, non quella alla rovescia con cui abbiamo dovuto imparare a convivere. E il logo "Futura", che oggi ci appare così estraneo, sarà il nostro biglietto da visita.