Vasco Rossi compie 70 anni
Una vita sempre al massimo. Vasco Rossi compie oggi 70 anni, un'età in cui uno normalmente è alle prese con i bilanci, si gode la pensione e magari anche i nipoti. Lui, il Blasco, invece sembra non invecchiare mai, sempre con quell'aria rock da eterno ragazzino inquieto, alla ricerca di sè, di qualcosa di nuovo da dire e da fare. Del resto era stato proprio il rocker di Zocca a confessare qualche settimana fa, in occasione dei 40 anni di "Vado al massimo", il suo elisir di lunga vita: "Devo tutto alla musica che non fa distinzioni di sorta, non è il passare del tempo che conta, ma come lo usi. Intrigante è il viaggio che la musica ti permette tra fortissime emozioni, splendide illusioni e tremende delusioni. Sono 70 volte che la terra mi fa girare intorno al sole e... la testa non mi gira ancora''.
Vasco Rossi è figlio del suo tempo, un ragazzo cresciuto in provincia in un'Italia che dai difficili anni di piombo stava entrando in quella del riflusso. Dall'impegno al disimpegno che con Vasco diventa protesta per una generazione disillusa - "Siamo solo noi" - pervasa da una rabbia con un perenne retrogusto di malinconia che spesso sfiora il nichilismo perché comunque è "...tutto un equilibrio sopra la follia" ("Sally"). Le canzoni di Vasco raccontano di cadute, rinascite, eccessi, metamorfosi proprio come quelle di una società che in questi anni è diventata altro mentre lui, il Vasco, è rimasto fedele a se stesso, che piaccia o no. E ai tantissimi fan che da sempre lo seguono e che in quella voglia perenne di andare controcorrente ("C'è chi dice no") ci si risonoscono e continua ad affascinarli. Come le sue canzoni che, come "Albachiara", la cifra di una generazione "che non ha più santi nè eroi". Vederlo festeggiare i settant'anni resta in fondo il vero paradosso perchè lui di mollare non ci pensa proprio e non è un caso se il tittolo del suo ultimo album (2021) sia proprio "Siamo qui". Buon compleanno Vasco.
Cadute, rinascite, eccessi e metamorfosi proprio come una società. Quello che cambia Personaggio . Perché "c'è chi dice no",
Il botta e risposta con Salvalaggio
Sono passati 45 anni dal suo esordio discografico, "Jenny", poi diventata "Jenny è pazza" e "Silvia" datati 1977. Il primo LP "Ma cosa vuoi che sia una canzone" è invece del 1978 ma il grande lo conosce veramente nel 1982 quando da "alieno" atterra con "Vado al massimo" al Festival di Sanremo travolgendolo e dividendo il pubblico tra favorevoli e contrari. La classifica non lo premiò, il festival non era pronto per la sua proposta di rottura ma fuori dall'Ariston stavano per spalancarsi per lui le porte di una straordinaria avventura rock live, che ha macinato record di presenza live con concerti-raduno entrati nella storia e dopo decenni è oggetto di vero e proprio culto da parte di diverse generazioni.
Il botta e risposta con Salvalaggio
Al Festival di Sanremo 1982 Vasco Rossi si toglie anche un piccolo sassolino nei confronti del giornalista Nantas Salvalaggio che, dopo un'apparizione a Domenica In di due anni prima, lo aveva stroncato in un articolo sul settimanale Oggi definendolo senza mezzi termini "...alcolizzato e drogato fatto". La vendetta è un piatto che si serve freddo e il Blasco sul palco dell'Ariston inserisce in "Vado al massimo" quella strofa “meglio rischiare, che diventare come quel tale, quel tale che scrive sul giornale" che passerà alla storia. Lanno successivo, nel 1983, Vasco tornò al festival ma solo perché era sicuro di avere la canzone giusta, una bomba che aveva appena finito di scrivere e che si intitolava ''Vita spericolata''. Anche in questo caso la classificxa non lo premia, anzi: sarà solo un 25° piazzamento. Eppure anche questa canzone entrerà nella storia della musica. Di più, nell'immaginario di una generazione.
La straordinaria ascesa di Vasco ad icona rock è raccontata in "Vasco Rossi - Questa storia qua", che proprio domani, in occasione del compleanno del Komandante il canale Nove manderà in onda in prima serata, alle 21.25. Si tratta di un film documentario diretto da Alessandro Paris e Sibylle Righetti, prodotto da Nicola Giuliano e Francesca Cima per IndigoFilm, in collaborazione con Laura Mars, che racconta l'eccezionale percorso musicale e artistico di Vasco Rossi, attraverso la sua voce e un ricco e inedito materiale di repertorio. Quaranta milioni di dischi venduti, un successo che non tramonta mai. filmati super 8, fotografie di famiglia, VHS amatoriali, vecchie registrazioni radiofoniche, che contribuiscono a tracciare un quadro autentico del rocker emiliano. Vasco accompagna il pubblico lungo le tappe del viaggio che da Zocca, provincia di Modena, lo ha portato sino al successo e nel tratteggiare, senza mai prendersi troppo sul serio, la sua storia personale, le sue parole restituiscono anche un'epoca ed una generazione. Accanto a lui gli amici, gli affetti di una vita e i musicisti che lo seguono da sempre portano lo spettatore alla scoperta di quel luogo speciale fatto di ricordi, nostalgie, ribellione, libertà e talento dove nascono le sue canzoni.
Vasco Rossi è soprattutto un animale da palco e i suoi concerti hanno sempre fatto il pienone. E così la testa dei fan, in crisi d'astinenza a causa della prolungata pandemia, va già dritta al Vasco live 2022 tour, che lo dovrebbe portare a Imola il 28 maggio (all’autodromo Enzo e Dino Ferrari, tempio pagano della vascofilia transgenerazionale ‘griffata’ Heineken Jammin’ Festival a cavallo dei secoli) e ad Ancona il 26 giugno (allo Stadio del Conero). Vasco non ne può più e come lui i suoi fan, l’obiettivo è tutto al palco. Ed è per questo che lo staff del rocker segue tutte le evoluzioni su contagi e regole, incrociando le dita per una ripartenza in sicurezza.