A Milano il master per talenti seriali della tv

Patto tra Civica Visconti e Netflix: formeranno la figura chiave che segue il prodotto fino alla messa in onda

Un'immagine da Suburra fortunata serie tv su Netflix

Un'immagine da Suburra fortunata serie tv su Netflix

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Milano - C'è fame di storie seriali. E Milano - che vuol giocare un ruolo da protagonista - punta a formare, per prima, la figura chiave. Nasce dall’alleanza fra la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti e Netflix il nuovo “Master in Series Development - Sviluppo e produzione creativa della serialità” e a tenerlo a battesimo è il ministro della Cultura Dario Franceschini: "L’Italia ha davanti un futuro di crescita enorme ed esponenziale nel settore del cinema e dell’audiovisivo, saremo presto Paese guida – ha sottolineato nella presentazione di lancio, in streaming –. Questo master è un’ottima notizia perché investe sui nuovi talenti e li prepara alle richieste del mercato". Un mercato che “sforna“, a livello globale, duemila serie all’anno e che - sfogliando il secondo rapporto sul mercato audiovisivo italiano - vede un "incremento nella produzione di serie tivù nell’ultimo triennio superiore al 150% rispetto al triennio precedente", ricorda Minnie Ferrara, direttrice della Civica Scuola di Cinema. La sola Netflix ha in cantiere cinque nuove serie televisive in Italia e ha annunciato di voler raddoppiare i contenuti entro il 2022.

«In fondo – ha ricordato anche il ministro – quel confine fra fiction e cinema si va assottigliando perché cresce la qualità". Giusto un anno fa, in piena pandemia, la Civica Luchino Visconti e Netflix hanno iniziato a porre le basi del progetto "che crea prospettive concrete in un momento di crisi per i lavoratori dello spettacolo e per future generazioni di professionisti dell’audiovisivo", ricorda Minnie Ferrara, e che è pure "un tassello importante di quel Politecnico delle Arti che sta prendendo forma in città", sottolinea Stefano Mirti, presidente di Fondazione Milano. Con Alessandra Alessandri, progettista, curatrice e coordinatrice del master, nonché "cacciatrice di teste" in ambito media, è stata individuata la figura chiave: il responsabile dello sviluppo delle serie, che parte dal progetto, lo accompagna sul set e lo segue nella messa in onda, dialogando con produttori e broadcaster.

"Aiuta le storie a prendere forma e le accompagna per tutta la durata dello sviluppo – sottolinea Alessandri –. È una figura meno nota rispetto a quella dei registi e soprattutto dei sceneggiatori, ma ibrida e molto interessante, che va al di là del focus editoriale e ha competenze anche in scouting, trasposizione letteraria, management dell’audiovisivo, marketing e aspetti legali". I primi 25 development executive - o produttori creativi - verranno formati a Milano: quattrocento ore in aula - da ottobre ad aprile 2022 - sei mesi di tirocinio in azienda e in case di produzione dalla Indigo Film a Rai, da Sky Italia a Movimenti Production e Studio Bozzetto per l’animazione.

Sessanta i docenti-professionisti ingaggiati, fra i quali dieci dell’universo Netflix, gli altri scelti anche fra competitor diretti e indiretti, che operano in società indipendenti o piattaforme a livello internazionale. "Perché non ci interessa solo entrare nel mercato, come player, ma sentirci parte di un ecosistema – sottolinea Ilaria Castiglioni, manager delle serie originali italiane di Netflix –. Si può crescere solo se si cresce tutti insieme e se si investe nelle generazioni più giovani". Il supporto è assicurato per almeno tre anni. Può iscriversi chi ha una laurea triennale ma anche chi lavora già nel campo e vuole irrobustire la sua preparazione. E ci saranno borse di studio promosse da Netflix che coprono in parte o completamente la quota - circa 8.600 euro - puntando sul merito e sull’inclusione.