Sanremo 2021, sì della Rai: conferma evento e date

I retroscena del Sì, fra dubbi e incubo Covid: il fronte dei responsabili e dei costruttori. Ma alla fine la kermesse musicale (2-6 marzo) si farà

Amadeus, conduttore del Festival di Sanremo 2020 (Ansa)

Amadeus, conduttore del Festival di Sanremo 2020 (Ansa)

Sanremo (Imperia), 26 gennaio 2021 - I sette giorni che non cambiarono il Festival. Dove è successo di tutto per poi tornare, come nel gioco dell’oca, al punto di partenza. DPCM e zone colorate, ISS, CTS, Prefetture. Il manuale delle giovani marmotte al tempo del Covid 19. Ma dopo aver toccato il punto di rottura. Il board Rai si riunisce settimana scorsa dopo alcune uscite, diciamo estemporanee, vedi nave da crociera, pubblico a inviti, e un primo confronto con la discografia. Alcuni alti dirigenti in uscita, come l’AD Fabrizio Salini e Marcello Giannotti, Direttore Comunicazione, non intendono rimanere con il cerino di un cluster sanremese in mano, vogliono verificare la fattibilità in progress e sono aperti anche a un clamoroso rinvio. La linea dei responsabili, per semplificare. Rai Pubblicità, da Antonio Marano al suo successore Paolo Tagliavia è per farlo, del resto il bilancio Rai non può fare a meno dei 30-40 milioni che porta Sanremo in periodo di garanzia. Ma non vogliono sembri che sia stata la Pubblicità a spingere perché il festival venga fatto ad ogni costo. Quelli che ci stanno lavorando, Lucio Presta e Amadeus, il vicedirettore e capo progetto Claudio Fasulo, il direttore di Raiuno Stefano Coletta, vogliono ovviamente esperire ogni realistica possibilità.

La linea dei costruttori. Nel mezzo della discussione arriva a bomba l’intervista di Enzo Mazza di Fimi, l'associazione delle major della musica, che chiede regole chiare e protocolli rigidi all’azienda, ma solo dopo aver inviato lettere con richieste di chiarimento a tutti, Rai, Governo, Prefettura di Imperia. Niente di più delle regole che valgono per tutti. Spiazzando però, per la tempistica, una parte della discografia indipendente che teme salti tutto. Ma Presta, il super manager, e Amadeus, il direttore artistico e conduttore, non ci stanno a far la parte di vuol fare comunque Sanremo per interesse personale e Amadeus esce a sorpresa con una dichiarazione che mette tutti, anche nel board Rai, con le spalle al muro: se il festival non lo vuole nessuno ci rivediamo nel 2022. Missione compiuta, c’è anche l’ok del Direttore Generale Alberto Matassino, firma e conferma date, “tanto non c’è nessuna garanzia che un mese o mesi dopo la situazione sia migliore”, aggiunge la mia fonte.