
Il dg Trabuio, le idee, i successi del trittico Milano-Monza-Bergamo21 (e non solo), le anteprime sul futuro
È l’"invisibile" uomo nascosto dietro i successi di almeno venti corse su e giù per l’Italia. Solo in Lombardia organizza - tra le altre - il trittico Milano21, Bergamo21, Monza21, Gatorade® Race the Bridge, StaiSano! run. Andrea Trabuio, direttore generale di MG Sport, la sua soddisfazione più grande la trova "nei sorrisi della gente che partecipa ai nostri eventi. L’altra settimana, sul Ponte della Ghisolfa, alla fine di una corsa di 10 chilometri di notte, quei sorrisi di 1.200 persone mi hanno reso orgoglioso". Arrivato al timone di Mg Sport nel 2022, dopo la bufera del Covid, ha costruito passo dopo passo - come fosse una sua personale maratona, ma di business - i suoi eventi. Soprattutto, ha saputo cogliere lo “spirito del tempo“. "Tante persone avevano e hanno voglia di stare assieme, correre, divertirsi". Non a caso, crescono i partecipanti a 5 chilometri, 10 e mezze maratone. A Milano e altrove.
Direttore, quali progetti avete in mente per il futuro?
"Intanto, coltivare ogni singolo evento e farlo crescere. Faccio un esempio: nel 2023 la Milano21 aveva 8.500 partecipanti, l’anno dopo 11mila, l’obiettivo di quest’anno è 15mila. Vogliamo fare cose nuove, offrire emozioni che gli altri non offrono. Abbiamo ormai una nostra piattaforma per le iscrizioni, in futuro uno shop. E le maglie delle gare sono colorate e iconiche, con stile perché disegnate dai talenti di Raffles-International Design Institute, abbinate alle medaglie. Esperienza, emozione, passione: su questa triade puntiamo e continueremo a puntare".
Quali eventi nel 2026?
"Tornerà la Linate Run, dopo che quest’anno è a Treviso. Solo noi facciamo entrare gli atleti in un aeroporto chiuso, come fosse un check-in, di notte, per correre tra aerei fermi. Emozioni incredibili. E ogni anno offriamo qualcosa in più: a Treviso gli atleti nella “bag“ trovano la luce frontale, con il nostro logo FollowYourPassion".
Su quale tipo di gara punterà nel prossimo futuro?
"Siamo stati i primi a portare in Italia le “Color Run“. Ecco, posso dire che torneranno...".
Quali clienti vede più in crescita: la Gen Z che fa così fatica a correre con regolarità (solo il 45% dei nati tra ’97 e 2012 lo fa, secondo un recente sondaggio) o la “silver age“?
"A Monza abbiamo lanciato la 5km, a tema longevity, per far capire che correre fa bene. In generale, credo che si punterà sempre più a chi vuole correre con regolarità, divertirsi, senza l’ossessione della performance. Le persone, i giovani in particolare, vogliono stare assieme, dimenticare per qualche ora pc e telefoni. Poi, il pubblico dipende anche dalla città: se faccio una maratona o mezza a Milano o Roma, ho tanti atleti dall’estero. In altri eventi o città, no".
Una curiosità: come è nata la sua passione?
"Questo lavoro è passione, come dico sempre ai ragazzi del team: “Non siamo in miniera, per fortuna“. Così il lavoro pesa meno. Io non correvo, eppure ho cominciato organizzando la maratona di Venezia, ora sono a quota 38. Ho voluto provare anch’io e in 4 mesi ho preparato New York, nel 2003. Emozione indescrivibile, corsa in 5 ore e 35, la seconda parte camminando. Diciamo che cominciare è stato un caso, poi mi sono appassionato e ci ho costruito la carriera, con tanto di laurea in Economia aziendale e Master in comunicazione".
Il sogno nel cassetto?
"Un’idea fantastica: una 5/10 km che abbini benessere, alimentazione e musica. Al traguardo, contest di barbecue e poi concerti live. Sarebbe bellissimo". E negli occhi si legge già la soddisfazione di chi si gode i sorrisi dei partecipanti. F.Lu.