Con Artchipel il progressive è grande jazz al Fontana

Ferdinando Faraò: "Celebriamo domani sera il premio Top Jazz 2017 per la miglior formazione italiana"

Ferdinando Faraò batterista, compositore e direttore dell'Artchipel Orchestra

Ferdinando Faraò batterista, compositore e direttore dell'Artchipel Orchestra

Milano, 15 marzo 2018 - Festa. “Celebriamo domani sera al Teatro Fontana, ore 20,30, il premio Top Jazz 2017 per la miglior formazione italiana -  annuncia sulla pagina FB il batterista, compositore e direttore dell’Artchipel Orchestra Ferdinando Faraò  -  con musiche di Mike Westbrook, Lindsay Cooper, Hugh Hopper (Soft Machine), Django Bates, Gustav Holst, Yoko Kanno”. Un bel giorno, nello spazio del quartiere Isola, per l’ensemble milanese, suoni e “visuals” di Fabio Volpi. La sintesi dei lavori progressive, premiati anche dalla critica mondiale, di cui apprezzo in particolare quello dedicato ai Soft Machine. Una formazione di livello internazionale che ha vinto negli ultimi anni il Top Jazz 2012 - prima classificata “Migliore Formazione Italiana Dell’ Anno”. Il Top Jazz 2014 - seconda classificata. Il Top Jazz 2017 “Migliore Formazione Italiana Dell’ Anno”. Votati dalla giuria della storica e autorevole rivista Musica Jazz. Il debutto dell’Artchipel Orchestra avvenne otto anni fa proprio al Teatro Fontana di Milano, via Boltraffio 21, e ritorna nello stesso teatro, domani sera (ore 21.15, ingresso 10-15 euro), con un prestigioso premio in più. In platea Filippo Del Corno, compositore contemporaneo e assessore alla Cultura del Comune di Milano. L’Artchipel Orchestra è passata da un repertorio di brani originali ad arrangiamenti del progressive anni settanta, ottanta e novanta di Mike Westbrook, Alan Gowen, Fred Frith e Dave Stewart (Mike Olfield, Tubular Bells Variations).

Ma ha rivisitato anche Cosmic Coltrane per Area M al Leonardo. Nell’autunno 2012 esce il primo cd «Never Odd or Even», con Phil Miller e note di copertina di Jonathan Coe. Illuminanti. «Ho sempre pensato che l’aspetto più radicale e interessante di quella musica fosse l’inosservanza delle linee di demarcazione: era sperimentale eppure melodiosa; ti catturava il cervello ma anche il corpo; era complessa ma anche affabile e accessibile (…); qualche volta pareva musica classica suonata da un gruppo pop; qualche altra, jazz suonato da un complesso da camera. I musicisti che la facevano erano geniali compositori e improvvisatori, musicisti di prim’ordine, pieni di talento eppure (...) assolutamente modesti e alla mano». Il secondo cd dell’Artchipel, pubblicato nel 2014 con il mensile Musica Jazz, è dedicato alle musiche scritte da Hugh Hopper e Robert Wyatt per i Soft Machine. Nel 2015-2016 Artchipel Orchestra arrangia le composizioni di Lindsay Cooper con il batterista Chris Cutler. L’Orchestra ha suonato dal vivo Keith Tippett, Julie Tippetts, Karl Berger, Ingrid Sertso, Chris Cutler e Adam Rudolph. Molto interessante, da premiare con un viaggio al Teatro Fontana.