Gli Extraliscio: "La nostra scommessa sul palco"

Domani alla Milanesiana e poi 28 serate. Cavazzoni: mai avrei pensato a Sanremo ma Elisabetta ha visto più lontano di noi

Gli Extraliscio con Elisabetta Sgarbi

Gli Extraliscio con Elisabetta Sgarbi

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Pure gli angeli ascoltano il liscio. Un lunare Ermanno Cavazzoni se ne dice convinto davanti alla macchina da presa di "Extraliscio - Punk da balera", il film di Elisabetta Sgarbi che ha portato Mirco Mariani, Mauro Ferrara e Moreno Conficconi, prima alla Mostra del Cinema di Venezia e poi nelle sale, con puntata (in gara) pure al festival di Sanremo assieme a Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Una grossa operazione di marketing che trova ora il riscontro nei concerti. Domani la band di "Bianca luce nera" è, infatti, al Cortile di Palazzo Reale nell’ambito della Milanesiana così come il 7 luglio in quel di Bormio. Ma, con un ruolino di marcia da vera orchestra di liscio, in agenda ci sono pure Mantova il 29 luglio, Como il giorno di Ferragosto e Sesto San Giovanni il 2 settembre. "In tutto 28 serate in due mesi", spiega Mariani. "Si tratta di posti che in buona parte avevo già frequentato assieme ad Enrico Rava o Vinicio Capossela e portarci ora il liscio è una bella scommessa".

A Milano ci sarà eccezionalmente pure Toffolo.

"Eseguiremo assieme i due brani di Sanremo, ‘Bianca luce nera’ e ‘Rosamunda’, oltre ad una canzone dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Speriamo solo di trovare il tempo di provarle. Tre giorni fa abbiamo fatto una data zero a Salsomaggiore e sono rimasto sorpreso dagli interessanti cortocircuiti della scaletta".

Vale a dire?

"Partiamo con le canzoni del disco nuovo, poi andiamo a scatenarci nientemeno che con ‘Mia cara gioventù’, uno shake di Secondo Casadei del ‘66, poi una sfida di sassofoni che non si capisce più se sei in Bulgaria e Gatteo Mare. Poi Ferrara canta ‘Romagna e Sangiovese’, mentre io canto ‘Il Passatore’ come fosse un incontro di Raul Casadei e Fabrizio De André su una spiaggia abbandonata".

Lei ha una ricchissima collezione di strumenti. Quanti «giocattoli» si porta dietro?

"Solo due. Perché negli Extraliscio tutti suonano benissimo e il mio ruolo è quello di ‘rompiscatole’, che fa del noise per sporcare con la sua chitarra scordata melodie altrimenti troppo perfette. Ho pure quella ‘circense’ alla ZZ Top, che s’illumina e ruota su un perno inserito alla cintura, sfoggiata a Sanremo".

Cos’è rimasto di quell’esperienza, a parte l’ottavo posto?

"Siamo andati al Festival con un brano abbastanza sinistro, che mai avrei pensato di presentare su un palco del genere. Ma Elisabetta aveva visto più lontano di noi".

Qual è per voi il prossimo traguardo?

"Portare Extraliscio finalmente all’estero, in posti straordinari come la Kultur Haus di Lipsia o l’Alchemia di Cracovia. Al momento, però, ci accontentiamo di suonare a San Marino".