LORENZO
Cultura e Spettacoli

Il perfetto autoregalo

Bises Viviamo in un’epoca che ha fatto del consumismo un vero credo religioso. Settimane e mesi scanditi da occasioni commerciali,...

Bises Viviamo in un’epoca che ha fatto del consumismo un vero credo religioso. Settimane e mesi scanditi da occasioni commerciali,...

Bises Viviamo in un’epoca che ha fatto del consumismo un vero credo religioso. Settimane e mesi scanditi da occasioni commerciali,...

Bises

Viviamo in un’epoca che ha fatto del consumismo un vero credo religioso. Settimane e mesi scanditi da occasioni commerciali, réclame a tema, incursioni algoritmizzate su ogni nostro dispositivo appena pensiamo a qualcosa di ipoteticamente acquistabile. Che paura. C’è chi affonda con tutte le scarpe in questa sorta di sabbie mobili e striscia la carta di credito senza pietà e chi invece vorrebbe spogliarsi di ogni bene e vivere in una cella monacale con il minimo essenziale. Mi sento di appartenere a quest’ultima categoria e piano piano (molto piano direi) compro di meno, regalo tanto, riciclo di tutto e piuttosto di un oggetto preferisco sempre un’esperienza. A Natale infatti in famiglia ci siamo regalati una domenica pomeriggio a teatro, luogo che dei tanti nostri pellegrinaggi milanesi non è propriamente in cima alla lista.

Perché? Me lo chiedo sempre. Pigrizia, impegni, stimoli che portano più spesso al cinema o a scoprire ristoranti etnici, eppure ogni volta che metto piede nel foyer del Manzoni o dell’Arcimboldi penso che dovrei farlo con abitudine. L’atmosfera lenta, il preludio di un paio d’ore lontano da incombenze e squittii del cellulare e l’eleganza del pubblico a seconda dell’orario di scena, sono tutti ingredienti che rendono il teatro uno spazio di tempo felice. L’abbonamento permette di improvvisare scelte e di cambiare gusti, a teatro si può andare da soli senza dover incrociare infinite agende altrui e una volta usciti è piacevole intrattenere recensioni con i vicini di poltrona. Sciure, raffinati gentiluomini ma anche giovani curiosi appassionati di monologhi, il teatro è un perfetto autoregalo, provare per credere.