Iacchetti: non sarò Achille Lauro, ma me la cavo...

La mia ultima fatica (letteraria) è frutto del lockdown e delle ambulanze che sentivo da casa in zona Niguarda: tutto in beneficenza

Enzo Iacchetti, 68 anni, dal 1994 conduce con Ezio Greggio "Striscia la Notizia"

Enzo Iacchetti, 68 anni, dal 1994 conduce con Ezio Greggio "Striscia la Notizia"

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Milano - Per Enzo Iacchetti intitolare la sua nuova fatica letteraria "Non è un libro" ha significato dar fondo al quel gusto del paradosso che popola tante stanze della sua quotidianità. "Più che un libro è un ‘assembramento’ di pensieri, quelli appuntati per 7-8 mesi su fogli sparsi in giro per casa" spiega l’attore. "Alla fine, raccoglierli in queste 75 pagine è stato come dare un senso alla mia giornata. A parte i tre mesi di ‘Striscia la notizia’, per uno come me abituato a lavorare tanto in tutta Italia restarsene chiuso a casa è stata dura". Cosa l’ha spinta verso questa esperienza? "Il suono delle ambulanze. Abitando vicino al Niguarda, nel periodo più duro della pandemia sentivo una sirena ogni venti secondi e per me era insonnia totale. All’inizio parlavo col cane, ma quando lui ha iniziato a parlare con me ho cominciato a preoccuparmi. Così ho pensato di appuntarmi questi ‘pensieri acidi e non’, come recita il sottotitolo, senza un progetto preciso in testa; riflessioni poetiche, comiche, inca**ate, sulla situazione in cui ci troviamo che alla fine ho buttato in un libro". Appuntamento in libreria, dunque. "No, il libro esce quando esco io. Quando il protocollo sanitario me lo consentirà, infatti, me ne andrò a venderlo di persona nelle sedi della Croce Rossa che sponsorizzeranno l’evento. Come prima tiratura ne ho fatte stampare mille copie e intendo passare l’estate a venderlo porta a porta, ovviamente a spese mie perché non ho bisogno di rimborsi. Il volume non avrà un prezzo di copertina, ma chi vorrà darmi un euro mi darà un euro e chi avrà la possibilità di darmene mille me ne darà mille". Finalità? "Le ambulanze mi ha fatto capire che dovevo fare qualcosa, così ho chiamato la Croce Rossa, mi sono fatto passare il presidente e gli ho detto che mi sarebbe piaciuto dare il mio contributo. Comprare un’ambulanza attrezzata costa 110 mila euro e regalarla ad un presidio che ne ha bisogno, magari in qualche angolo remoto di qualche provincia italiana, m’è sembrata subito una bellissima idea. Tutto rendicontato fino all’ultimo centesimo, naturalmente, come faccio sempre nelle mie iniziative di solidarietà" Che volume è? "È un libro ‘inca**ato’ con quello che ci è successo, dedicato idealmente ai medici che hanno combattuto e continuano a combattere in corsia, ai volontari, ma anche a tutti quelli, compresi diversi miei amici, che se ne sono andati in una settimana senza sentirsi stringere la mano da parente. Dedicato, quindi, anche a quelli rimasti improvvisamente soli senza capire perché". Intanto ha cantato «Solo esseri umani» nel nuovo album dei Nomadi. "Il teatro canzone di Gaber l’ho sempre fatto, ma una volta a Novellara m’è capitato di cantare ‘Io vagabondo’ e Beppe Carletti è rimasto colpito. Così, quando mi ha chiesto partecipare al suo disco è stato il realizzarsi di un sogno. Mi ha chiesto di farlo in modo teatrale perché le tavole del palco mi danno ‘la voce giusta’. Non sarò Achille Lauro, ma me la cavo".