Temi italiani e vibrafono, suona il Novecento

Evoluzione. Trio chitarra, contrabbasso, vibrafono, contemporaneo e cool, verrebbe a dire Ecm se i rimandi agli anni Cinquanta non fossero intimamente evidenti

Gabriele Boggio Ferraris

Gabriele Boggio Ferraris

Milano, 27 settembre 2018 - Evoluzione. Trio chitarra, contrabbasso, vibrafono, contemporaneo e cool, verrebbe a dire Ecm se i rimandi agli anni Cinquanta non fossero intimamente evidenti. Come la libertà di nuotare in una musica che entra ed esce da un film, senza bere. “Italian Jazz Book Vol. 1” è l’ultimo lavoro in trio del vibrafonista Gabriele Boggio Ferraris con Maurizio Brunod e Aldo Mella per la sua UR Records. Registrato da Piergiorgio Miotto a “il Pollaio”, Ronco Biellese. È jazz autoprodotto di contrabbando, su un songbook italiano molto aperto. Parte da Novecento e la chitarra di Brunod ha echi eleganti, non manouche, alla Dijango, per arrivare a Jim Hall e al prog rock, ma libera dal lessico bop del dopoguerra.

Piuttosto è il Novecento che si ascolta. Cameristico, a volte, altre con finestre e porte spalancate, le armonie di chitarra e la tessitura percussivo melodica e armonicamente risonante di Gabriele sono la cifra stilistica. Temi da “Dancas”di Andrea Allione a “Hypnotic Sad Loop” di Brunod e “Indaco” di Alberto Mandarini). Non posso non amare “Le solite cose” e “Da Silva” di Enrico Rava e “I Gazzillatori” di Daniele di Bonaventura.“Cherries” di Franco D’Andrea. Ve lo consiglio.