New Orleans e Sicilia nel jazz di Cafiso

“We Play for Tips” in uscita a gennaio per la sua etichetta indipendente

INTERPRETE Il giovane Francesco Cafiso

INTERPRETE Il giovane Francesco Cafiso

Milano, 22 dicembre 2017 - Alleluia. Mi mancava la musica di Francesco Cafiso e “We Play for Tips” in uscita a gennaio per la sua etichetta indipendente. E Flat è una bellissima notizia e un sequel del suo ultimo album in quartetto “20 cents per note” (2015). «We Play for Tips (Suoniamo per le mance) era la scritta che a New Orleans molti musicisti di strada portavano sui propri cappelli – racconta –. È uno dei ricordi indelebili del mio viaggio nella città del jazz, dove ho trascorso un mese da adolescente suonando nei club, con le marching band, sui balconi. Per questo ho dedicato due brani a Wynton Marsalis e Louis Armstrong».

Cinque sono gli inediti di Cafiso, arrangiati con il pianista Mauro Schiavone, che attraversano il bridge fra be bop e free con un nonetto, formazione del jazz californiano anni ‘50 che qui torna nei colori di ance, flauto e ottoni. La sceneggiatura alla Marsalis. Il bridge fra Sicilia e New Orleans perché fu il siciliano Nick La Rocca a registrare per primo l’hot jazz. Poi la sintesi potente di Francesco, sax alto, flauto, composizione, ha per me un sorprendente afrore mingusiano. Perché Charles Mingus declinava così la tradizione, Ellington e il free jazz. L’ottimo The Nonet ci fa scoprire dietro l’Alto Colossus Cafiso un sax tenore dal suono scuro, sabbioso e terroso alla Warne Marsh e Mark Turner, Marco Ferri. “We Play for Tips” è stato registrato nel giugno del 2017 al Vittoria Jazz Festival, di cui Cafiso è direttore artistico. Molto bello, prenotatelo.