Endless e lo "strapotere" dei marchi alla Art & Luxury Private Gallery

Lo street artist inglese sbarca a Milano con la sua prima personale: i muri di Londra le sue prime tele

Molto attesa la prima personale di Endless qui con la sua "Lizzy Vuitton"

Molto attesa la prima personale di Endless qui con la sua "Lizzy Vuitton"

Milano - Non si è ancora guadagnato il titolo di rivale ufficiale di Banksy, però l’irriverente Endless le tappe verso la fama conclamata le sta percorrendo con rapida decisione. Tanto che ieri è partito alla conquista definitiva di Milano: inaugurando, di presenza, non da remoto, "Endless in Milano", la sua terza personale nella nostra città, alle ore 18, in uno degli spazi più esclusivi, il Salotto, ovvero la Art & Luxury Private Gallery, in via Umberto Visconti di Modrone 6. 

Quasi parallele le origini di Endless e Bansky: come l’artista oggi tanto famoso quanto misterioso, e tanto ricco - peraltro questo mese anche lui ammirabile nella sterminata "mostra immersiva" nella location alternativa della Stazione Centrale, Galleria dei Mosaici -, da bravo street artist Endless è stato scoperto per le strade di Londra. Il suo talento, fresco e inedito, gli permette di compiere velocemente un primo balzo, importante: nel 2016 Ed Burstell, amministratore delegato di Liberty London, gli affida il compito di imprimere una nuova immagine a quel negozio di lusso, per celebrare i quarant’anni del movimento punk. L’anno scorso, poi, Endless è entrato fra i primi artisti scelti dal brand di lusso Flannels, con un’installazione di live art, "Crotch Grab", proiettata sulle vetrine del "flagship store" sempre londinese di new Oxford street. 

Brand: è la cifra, la parola chiave del lavoro di Endless. Spiega lo stesso artista: "Uso i marchi e i loghi come commento alla cultura moderna e mai come una critica. Prendo semplicemente quello che vedo nel mondo e lo riconfiguro, per dare un senso, ma non in senso negativo". Commenta Pasquale Lettieri, curatore della mostra, portata in Italia da Cris Contini Contemporary: "L’arte di Endless è una rivisitazione del mito contemporaneo e insieme approfondimento dell’immagine all’interno di una società panottica, in cui contano solo le immagini". Più nel dettaglio: "Endless dissacra icone contemporanee quali Queen Elisabeth e Chanel n° 5, interpretandole attraverso lo stile della Street Art. La sua arte è ispirata dalla comunicabilità, provocazione dei principi del sistema pubblicitario che domina la comunicazione". Un’arte divertente e audace, che contiene un messaggio potente sul potere dei brand, sulla loro adorazione, cui è difficile sottrarsi, eviti il whiskey per cadere nella trappola morbida del formaggino. A voler esagerare, ma neppure tanto, per quanta gente nella società desacralizzata le nuove chiese sono i negozi, i santuari gli outlet, e i nuovi dei i furbi, furbissimi influencer? Non è certo un attivista politico come Bansky il rampante Endless. Anche se, al di là delle sue stesse parole, nelle sue invenzioni una vena critica dello show business serpeggia ed emerge. Intanto Endless ha messo a segno un altro colpo: è stato il primo street artist a realizzare un murales su un edificio di Cortina d’Ampezzo. Brand dello sci.