Diabolik compie 60 anni: chi è l'antieroe del fumetto nero italiano. E chi l'ha creato

Nel 2022 il leggendario criminale mascherato taglierà l'importante traguardo. Fra le iniziative un film, la mostra al Milan games week e lo speciale numero 900: ecco la sua storia

Diabolik ed Eva Kant

Diabolik ed Eva Kant

Fra qualche mese Diabolik, lo storico personaggio con calzamaglia nera e occhi azzurri creato dalle sorelle Giussani nel 1962, compirà sessant'anni. Una ricorrenza importante per gli appassionati del settore ma non solo, con la casa editrice Astorina (che lanciò il personaggio), impegnata a mettere in campo una serie di sorprese e iniziative, a cominciare dalla promozione dell'uscita dell'attesissimo film dei Manetti Bros, nelle sale a metà dicembre, fino ad arrivare alla pubblicazione del numero "900" della serie.

A questo proposito, la Milan Games Week & Cartoomics in programma dal 12 al 14 novembre in zona Rho Fiera, dà ufficialmente il via ai "festeggiamenti" con l'esposizione "Diabolik 60 - 900 albi 1962-2022". Un percorso che mette in fila tutti gli albi pubblicati dal 1962 a oggi e che mostra alcune anteprime del tanto atteso "numero 900" in uscita a febbraio 2022. Grazie a questa ricostruzione, gli spettatori si troveranno davanti un vero e proprio "caleidoscopio di copertine" e potranno percepire a pieno l'evoluzione grafica del personaggio.

  1. Le ideatrici
  2. L'esordio
  3. Spalle e antagonisti
  4. Eva Kant
  5. Omaggi e parodie

La nascita di un mito: le sorelle Giussani

È impossibile raccontare la storia del fumetto di Diabolik senza partire dalla "particolarità" della vicenda delle sue due madri: Angela Giussani e Luciana Giussani. Due signore borghesi di Milano, belle e colte, che d'un tratto nella loro vita decidono di lanciarsi in un'impresa editoriale senza precedenti. Angela, nata nel giugno del 1922, delle due sorelle è la più forte e intraprendente: modella, giornalista, nonché moglie di Gino Sansoni, editore con il quale avvierà il progetto della collana dedicata al genio del crimine.

L'avventura di Diabolik la accompagnerà per tutta la vita. Angela dirigerà la "sua" Astorina fino alla morte, avvenuta nel 1987. Luciana Giussani, di sei anni più piccola, è invece una donna più razionale e concreta. Inizialmente impiegata in una nota fabbrica di aspirapolveri, a breve viene "catturata" dalla passione della sorella per Diabolik e decide di affiancarla in questa sfida letteraria destinata a restare nella storia. Morirà nel 2001, poco dopo aver completato la sua ultima storia dell'uomo in calzamaglia.

L'esordio di Diabolik: "Il re del terrore"

Il primo numero di Diabolik esce il 1 novembre del 1962, costa 150 lire e si intitola "Il re del terrore". Fin dagli esordi, il personaggio possiede quelle caratteristiche per cui resterà impresso nella storia della fumettistica. Appare come un ladro ingegnoso capace di "mirabolanti" travestimenti, realizzati anche grazie a maschere che lui stesso inventa. Nel primo numero, inoltre, c'è anche il suo rivale-alter ego, l'integerrimo e professionale ispettore Ginko.

Diabolik e gli altri

Diabolik è un ladro di professione, particolarmente esperto in furti di gemme preziose e ingenti somme di denaro. Nonostante l'attività criminosa, Diabolik è ligio a un codice d'onore "ferreo" che premia l'amicizia, la riconoscenza e la tutela dei più deboli a sfavore, invece, di mafiosi e malavitosi. Della biografia di Diabolik, in particolare, si apprende (come fosse una sorta di "prequel") in "Diabolik, chi sei?", albo del 1968: salvato da un terribile naufragio, il piccolo Diabolik viene allevato da una banda internazionale facente capo a un certo King.

Nel corso della sua infanzia, il futuro antieroe per eccellenza impara nuove lingue e numerose tecniche criminose, oltre a diventare un esperto del campo della chimica. Da qui, l'invenzione delle note maschere, diventate l'"asso nella manica" dei suoi memorabili travestimenti. Sono proprio quest'ultime a rendergli nemico King: quando gliele vuole sottrarre, Diabolik infatti lo affronta, lo uccide e fugge.

Eva Kant, l'altra metà del mondo di Diabolik

Diabolik conosce Eva Kant, una bellissima vedova sensuale e determinata, nel terzo episodio intitolato "L'arresto di Diabolik", uscito nel 1963. Lo "storytelling" di questa partner e complice si approfondisce sempre di più nel tempo, al punto che Eva diventa protagonista di alcuni numeri e altre iniziative editoriali legate al personaggio. Questa sorta di "spin off" è poi culminato nell'albo "Eva Kant - Quando Diabolik non c'era", uscito nel 2003.

Diabolik nella cultura di massa

La grande notorietà e riuscita del personaggio ha fatto sì che non vivesse più esclusivamente all'interno del "regno dei fumetti". Diabolik infatti, è apparso per tre volte come protagonista anche sullo schermo: nel 1968 in "Diabolik" di Mario Bava, nel 2019 in un lungometraggio firmato dai Manetti Bros e, infine, nel documentario "Diabolik sono io", sempre del 2019, diretto da Giancarlo Soldi. Al ladro gentile delle sorelle Giussani, poi, è stata anche dedicata una serie tv nel 2000, intitolata sempre "Diabolik".

In fatto di letteratura invece, sono stati pubblicati una collana intitolata "Romanzi di Diabolik" e quattro libri firmati da Andrea Carlo Cappi. Infine, il genio del crimine è apparso anche in spot pubblicitari, nel radiofumetto di RaiRadio2 ed è stato al centro di alcuni videogames. Notorietà che ha portato anche alla realizzazione di numerose parodie; una su tutte, "Arriva Dorellik", lungometraggio diretto da Steno con Johnny Dorelli nei panni di Diabolik, risalente al 1967. 

Diabolik ha il merito di aver "scardinato" un certo cliché che vedeva nei protagonisti degli albi a fumetti necessariamente gli eroi positivi. Diabolik infatti non esita a uccidere, se vi è costretto, non esita a tradire o a mentire alla sua amata, se questo è sinonimo di protezione, non esita a darsi in pasto alla polizia, se questo è impossibile da evitare. Il tutto sempre con una grande dignità da antieroe romantico e decadente.