Davide Zilli di scena al Blue Note: "Scrivo canzoni su Dante, in chiave trap"

Il professore d’italiano con un debole per il soft jazz presenta il nuovo album "Psicanaliswing"

Davide Zilli insegnante con la passione della musica fra jazz e swing

Davide Zilli insegnante con la passione della musica fra jazz e swing

Milano - «Mi dica tutto quello che le passa per la testa…". Prendi Sigmund Freud, mettigli sul naso un paio di occhiali da sole e in mano un cocktail agitato, non mescolato, per trovare l’indagatore di sogni ideale secondo Davide Zilli, prof d’Italiano con un debole per il soft jazz che nel nuovo album "Psicanaliswing" prova a collezionare complessi edipici, manie omicide ed altri difetti di pronuncia della realtà con quel velo di pacata ironia apprezzata pure nei precedenti "Coinquilini" e "Il congiuntivo se ne va". Piacentino, ma laureato in lettere a Pavia e diplomato in pianoforte al Verdi di Milano, Zilli insegna all’Istituto Professionale Giordani di Parma e nel 2018 ha vinto il Festival Musicultura. "Il brano che dà titolo all’album m’è venuto tre anni fa, quindi prima dei lockdown, col pensiero agli amici in analisi. Poi ci ha pensato la pandemia a peggiorare il tutto, come sottolineato pure dalle recenti polemiche sull’abolizione del bonus-psicologo. Non ricordo chi, diceva: se qualcosa della vita ti spaventa, ballaci sopra". Quindi? "Il risultato è questa raccolta di canzoni pre-pandemiche, ma tutte legate dal fatto di raccontare personaggi con piccole e grandi difficoltà. Tant’è che all’inizio il titolo era ‘Psicanaliswing (e altre storie di gente con problemi)’, tanto per non rinunciare ad un mezzo sorriso. Presenterò tutto il 27 gennaio con un concerto al Blue Note accompagnato dai Jazzabbestia". Anni fa ha girato un video col Re del Liscio, in questo nuovo album ospita il figlio Mirko Casadei, oltre a Paolo Rossi e alle Sorelle Marinetti. "Si tratta di collaborazioni trasversali, nate quasi per caso. Con le Sorelle abbiamo appena girato il video della stessa ‘Psicanaliswing’ nei locali dell’Arcibellezza, cornice storica dove Visconti girò pure ‘Rocco e i suoi fratelli’. La copertina invece l’ho scattata davanti alla libreria di Germi, altro locale milanese. Con Rossi canto ‘L’amico ricco’, una collaborazione nata via Zoom, quindi molto in sintonia coi tempi". La sua versione di «E la vita, la vita» figura pure nella colonna sonora de «Mollo tutto e apro un chiringuito» del Milanese Imbruttito. "Stava nel disco precedente, e i ragazzi de Il Terzo Segreto di Satira l’hanno voluta mettere nel film. Avevamo collaborato al videoclip di quel rifacimento e se ne sono ricordati per fare da sottofondo alla scena più malinconica del film girata in una Piazza Duomo deserta". Quanto c’è del professore nel musicista e viceversa? "All’inizio vivevo questa doppia vita con un po’ di disagio. Poi con gli anni mi sono reso conto che, a patto di dormire poco la notte, le due attività hanno tanto da darsi reciprocamente. Quest’estate, in un momento di smarrimento, mi sono messo a scrivere perfino canzoni su Ungaretti, su Dante, su D’Annunzio, in chiave trap e dance".