Danny e Fargetta, attenti a quei due

Uno è Danny Trexin, producer milanese classe Duemila, l’altro Get Far o Mario Fargetta. Un gap anagrafico quasi quarantennale

Il producer Danny Trexin, al secolo Samuele Spina

Il producer Danny Trexin, al secolo Samuele Spina

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Milano - Attenti a quei due. Lui è Danny Trexin, producer milanese classe Duemila, l’altro Get Far o Mario Fargetta che dir si voglia. Nonostante un gap anagrafico quasi quarantennale, Danny e Fargetta hanno messo assieme le forze in “Underwater”, il singolo che il 16 aprile li (ri)porta in radio con la complicità della cantante newyorchese Jaime Deraz e del partner Bad Boyfriend. Per Trexin, al secolo Samuele Spina, la prosecuzione di quel cammino iniziato col placet del celebrato dj olandese Don Diablo quando, due anni fa, ha eletto la sua “Beloved” miglior pezzo della settimana nel seguitissimo radioshow “Hexagon Radio”. Danny, la collaborazione con Fargetta com’è nata? "Tra ottobre e novembre ho inviato alla mia manager una prima idea di ‘Underwater’ per cercare qualcuno con cui finirla. Abbiamo pensato subito a Fargetta, assieme cui avevo già lavorato in primavera su un suo remix. Ci siamo scambiati i files e abbiamo finito tutto a gennaio". Di cosa parla “Underwater”? "Prova a raccontare ci si sente una relazione ormai all’epilogo che ti trattiene. Molto bella la commistione di voci di Jaime Deraz e Bad Boyfriend, che gioca sui cambi di toni in ogni frase". Scusi, ma da dove viene “Danny Trexin”? "Daniele è uno dei nomi che avrebbero voluto darmi i genitori, poi hanno scelto Samuele e così me lo sono preso da artista. Trexin, invece, è una scelta diciamo estetica". È nato a Milano? "No, a Lugano dove lavoravano i miei genitori. Ma vivo qui dall’età di sei anni. La mia famiglia è metà milanese e metà pugliese e questo mestiere me lo sono sognato fin dalla prima adolescenza guardando su YouTube le immagini dei grandi festival a Miami o ad Ibiza". C’è un dj che l’ha folgorata? "Martin Garrix. Ma anche lo svedese Alesso ed altri protagonisti della scena nordeuropea. Pure quella californiana è molto vicina ai miei gusti". Se non avesse incontrato la dance, cosa avrebbe fatto nella vita? "Mi piaceva l design e l’arte moderna quindi avrei potuto lavorare in quegli ambiti lì".