Cristiana Pegoraro: "Felice di riesibirmi in Italia"

Divisa tra New York e Roma, la pianista torna dal vivo con un concerto dell’amato Chopin

Cristiana Pegoraro

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  Un talento innato, una tecnica perfetta e una capacità d’interpretazione sensibile e intelligente, Cristiana Pegoraro è fra le pianiste italiane più apprezzate all’estero. L’artista è in scena alle 21 con l’Orchestra Verdi di Milano al Centro eventi il Maggiore di Verbania. In programma di Samuel Barber “Adagio“; di Aldo Finzi “Valzer lento N. 2“; di Fryderyk Chopin “Concerto N. 1 per pianoforte e orchestra“; di Tchaikovsky “Serenata per archi“. Diretta ed empatica, Cristiana si racconta "Che gioia essere di nuovo qui. Vivo fra New York e Roma, dove ho trascorso parte del periodo della pandemia. Dopo tante difficoltà riprendere a suonare dal vivo, ritrovare il pubblico è realmente una rinascita. Sono così felice di suonare in Italia, è una bella ripartenza". Cosa crede di aver ricevuto dagli Stati Uniti e dal suo Paese? L’Italia mi ha dato la possibilità di partire, qui mi sono formata e qui ci sono i miei affetti più cari. New York mi ha dato uno sguardo ampio sul mondo, tanti stimoli, mi ha permesso di costruire una carriera. Sono tantissimi anni che vi vivo, mi sono diplomata in pianoforte a 16 anni, mi sono perfezionata prima in Russia, poi in Germania, volevo avere un’esperienza di studi musicali anche negli Stati Uniti e mi sono fermata a Manhattan. Condivide la vita e l’amore per la musica con Lorenzo Porzio, direttore d’orchestra. E’ bello vivere sullo stesso piano, ci capiamo su tutto, condividiamo gli stessi interessi, esigenze, difficoltà e nella vita di un musicista non sono poche. Saperle condividere significa lasciare spazio all’altro. Questo ci rende felici. Quando lavorate insieme cosa accade? Abbiamo la fortuna di studiare insieme a casa, questo crea una grande empatia sul palco. Ho conosciuto Lorenzo anni fa durante il Narnia Festival, di cui curo la direzione artistica; durante la rassegna proponiamo una celebrazione sacra in cattedrale, quell’anno avevo scelto la “Messa dell’Incoronazione“ di Mozart e cercavo un direttore d’orchestra che conoscesse bene la liturgia, Così ho incontrato Lorenzo, fra Mozart, il coro, l’orchestra è scattata la scintilla. Questa sera si esibirà nel “Concerto N.1 per pianoforte e orchestra“ di Chopin. Un brano che amo, da bambina sognavo di poterlo suonare in pubblico. Chopin è dentro di me, ho iniziato a studiarlo fin da piccola, rispetta completamente la mia anima. Quando lo suono mi sento casa, come se fossi arrivata a una destinazione. La straordinarietà dell’autore è questa capacità di parlare a tutti, anche a chi non ascolta la musica classica. La sua scrittura i sentimenti di ognuno di noi. Quando ha scoperto il pianoforte? Alla Scuola dell’Infanzia suonavamo delle pianole così ho scoperto il suono e la tastiera; mio nonno era un appassionato di musica, come amatore suonava sia il violino che il pianoforte. Non ricordo i miei primi anni, ricordo che a quattro anni ho iniziato a studiare seriamente, a dieci anni ho capito che sarei stata una pianista.