Gli Autogol: "Il complimento più bello? Siete stati la mia infanzia"

Michele Negroni è uno dei componenti del trio : milioni di fan grazie alle parodie sul calcio

Da sinistra Alessandro Trolli, detto “Rollo“, Alessandro Iraci e Michele Negroni

Da sinistra Alessandro Trolli, detto “Rollo“, Alessandro Iraci e Michele Negroni

Pavia -  Il trio comico italiano più famoso del web, “Gli Autogol” - i numeri non sbagliano mai e al momento dicono 3,6 milioni di follower su Instagram - si appresta ad iniziare la dodicesima stagione. Michele Negroni, Alessandro Iraci e Alessandro Trolli, detto “Rollo“, dal 2011 accompagnano gli appassionati di calcio di tutta Italia, ma non solo, con divertenti video paraodie e imitazioni di giocatori e allenatori, che a colpi di click spopolano sui social e youtube. Michele , classe 1987, originario di Pavia, racconta di avere conosciuto Alessandro a scuola ai tempi del liceo, e di aver incontrato Rollo per la prima volta a teatro: "Ogni tanto ci capita di discutere, ma alla fine rientra tutto: c’è chi è più tanquillo e chi è più impulsivo, ma a livello caratteriale ci compensiamo bene". Il comico, che non ha mai nascosto la fede juventina, lunedì farà il suo debutto personale in campionato a Torino allo Juventus Stadium, e per l’occasione c’è da aspettarsi qualche sketch esilarante.

Il Michele Negeroni di 25 anni fa, si sarebbe mai immaginato tanto successo? "Ci tengo a precisare che da bambino il mio sogno era diventare edicolante e calciatore, poi i piedi non me l’hanno consentito. Ride (ndr). Ho iniziato ad appassionarmi al mondo della comicità attorno ai 13-14 anni, esercitandomi con teatro e cabaret. Devo dire che mi sono tolto diverse soddisfazioni in questi anni, ma quello che ancora mi sorprende è l’affetto del pubblico".

Qual è il complimento più bello che ha ricevuto? "Quando mi fermano e mi dicono: “Gli Autogol sono stati la mia infanzia“. Mi fanno sentire un po’ vecchio ma è il riconoscimento più bello che si possa ricevere da comico, vuol dire che sono riuscito ad entrare nel cuore delle persone e che ci rimarrò a lungo".

L’aspetto del suo lavoro che in molti le invidiano? "Il fatto di incontrare calciatori e allenatori, personaggi che sembrano inarrivabili e che invece col tempo sono diventati degli amici. Zanetti, il vicepresidente dell’Inter, viene spesso a trovarmi a Pavia: andiamo a giocare a calcio al campetto con gli altri ragazzi del gruppo".

Qualcuno si è mai offeso per le vostre imitazioni? "È capitato solo una volta con Guido Meda, ma ci siamo subito chiariti. I calciatori e gli allenatori invece hanno sempre preso con il sorriso le parodie, alcuni come Conte e Allegri sono davvero autoironici".

Ha in ballo altri progetti al momento con gli “Autogol“? "Stiamo lavorando ad un format ma ancora niente di ufficiale: riguarda il rapporto tra calciatori e allenatori, non posso dirle di più".

Che consiglio darebbe ad un giovane desideroso di intraprendere questa strada? "Gli direi di inseguire la proria passione, di non andare dietro ai like e al successo facile, e di divertirsi. Se ti diverti tu, si divertono anche gli altri. Noi siamo stati i primi a sperimentare il mondo dei social con le parodie, oggi capisco che sia più difficile emergere".

Dove si vede fra dieci anni? "Domanda troppo difficile. Ride (ndr). Sempre con gli Autogol e sempre a parlare di calcio, magari in una forma diversa".