Canto "Nuda": metto in piazza fragilità e difetti

Annalisa e il lato A, "la parte evidente di me. Nel lato B mi svelo". Nel disco J-Ax, Rkomi, Achille Lauro e Chadia Rodriguez

Annalisa

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Milano, 15 settembre 2020 - Il lato A e il lato B. In tempi di streaming e musica liquida spiazza un po’ ritrovarsi davanti un album concettualmente diviso in due come “Nuda” di Annalisa, nata nell’85 e quindi in una stagione segnata dall’inesorabile declino del mondo analogico intrappolato nelle doppie facciate di vinili e musicassette. Anche se la ripartizione è sentimentale e non tecnologica. "Nel lato A c’è la parte evidente del mio carattere, quella che gli altri conoscono o pensano di conoscere, mentre in quello B dettagli che di solito restano sullo sfondo", spiega “Nali”, affiancata per l’occasione da J-Ax, Rkomi, Achille Lauro e Chadia Rodriguez. "Nella prima parte ci sono le canzoni più istintive, quelle che rappresentano un po’ il mio marchio di fabbrica, mentre nella seconda quelle in cui ho fatto qualche esperimento in più, approfondendo argomenti, linguaggi o sonorità che fanno parte del mio essere ma di solito vengono fuori meno".

Ad esempio? "In “Cena di Natale” e “Bonsai” c’è tutta una serie di fragilità e difetti che m’è costato un po’ mettere in piazza, ma volevo assolutamente raccontare".

Il “Party sulla luna” che avrebbe dovuto vederla sul palco del Fabrique il 4 maggio ha dovuto spostarlo prima al 22 ottobre ed ora al 5 maggio 2021. "Spero sia la data definitiva. Ormai questo 5 maggio ce l’ho porto impresso in testa come la poesia del Manzoni".

Il disco è nato prima del lockdown con pensieri che però, dice, l’isolamento in realtà ha potenziato. Perché? "Rimanere con me stessa per così tanto tempo m’ha fatto venire la voglia di riprendere in mano pensieri e parole per limare, aggiungere, modificare, e ripensare diverse cose. Bene così perché ora il disco è sicuramente più bello e profondo di quello che sarebbe uscito a marzo".

L’album sia apre con “Nuda” e si conclude con “N.U.D.A.”, acronimo di «nascere umani diventare animali». "Nuda e N.U.D.A. sono il giorno e la notte, la luna e il sole, l’Yin e Yang dell’album. In “Nuda” esprimo pensieri molto espliciti su un ritmo dance, mentre in “N.U.D.A.” uso un modo più metaforico e scanzonato per chiedermi: il cammino dell’umanità ci ha evoluto o involuto?".

Tornano alla mente certe efferatezze della cronaca più da animali che da umani. "Effettivamente, davanti ai casi di questi giorni l’interrogativo è terrificante. E la risposta sta nell’ignoranza dilagante, nei falsi valori, nella rinuncia a studiare, a capire, ad impegnarsi per diventare giorno dopo giorno persone migliori".

Timori ne ha? "Mi fa paura la paura del diverso, perché può avere conseguenze pericolosissime. Dovremmo ricordarci che, come diceva Camilleri, rispetto all’altro il diverso sei tu".