Assalto a parrucchieri ed estetiste prima della zona rossa

Da lunedì saranno chiusi in 10 regioni. Raffica di prenotazioni per domani e c'è chi rimarrà aperto anche domenica

Un'estetista al lavoro

Un'estetista al lavoro

Corsa all'ultimo taglio o piega, alla ceretta o al massaggio nelle regioni che da lunedì saranno in zona rossa. Parrucchieri, barbieri e centri estetici dalla prossima settimana dovranno infatti di nuovo chiudere le proprie attività nelle regioni dichiarate rosse come accadde nel primo lockdown del 2020. Risultato telefoni bollenti per prendere appuntamenti e agenda strapiena per domani con qualcuno che ha approfitato ancora della domenica per ricevere i clienti. Tinta, taglio, messa in piega, unghie, soprattutto ricostruzioni, e cerette sono i servizi più gettonati. E oggi in tanti hanno tenuto aperto, nonostante la giornata festiva, per accogliere gli ultimi clienti, bisognosi di una piega o di una sistemata a barba e capelli.

"Il lockdown di un anno fa colse tutti alla sprovvista - ricorda un parrucchiere che tra i suoi clienti ha molti uomini - eravamo tutti attoniti, impauriti, non sapevamo cosa ci aspettasse. Allora la preoccupazione principale fu accaparrarsi cibo e medicinali. Questa volta è diverso: i clienti sanno cosa lì aspetta e molti sono stati davvero a disagio in quelle lunghe settimane. Le signore soprattutto per le ricrescite, trovarsi con i capelli bianchi non è mai piacevole. Ma anche gli uomini ne hanno risentito, soprattutto coloro che portano tagli molto corti"

Tra gli estetisti c'è anche chi ha deciso ha deciso di anticipare l'apertura pur di accontentare i clienti abituali. "Erano mesi - racconta un parrucchiere - che non avevo un tale pienone con il covid, il lavoro è diminuito del 30%, soprattutto i clienti più anziani sono venuti molto meno per paura di contagiarsi. E domani credo che sicuramente finirò tardi perché voglio cercare di accontentare quanti più persone possibili". Qualcuno ha approfittato anche della possibilità di aprire la domenica. Un aumento delle richieste c'è stato anche nei centri storici delle principali città, anche se più contenuto rispetto a quartieri più periferici per il semplice fatto che molti degli antichi clienti da mesi sono in smart working .

"Nonostante mascherine, disinfettanti, misurazione della temperatura, percorsi protetti e mille altri accorgimenti che hanno previsto investimenti - osservano amaramente i parrucchieri interpellati - chissà per quanto tempo dovremo rimanere chiusi. Un'altra batosta economica, quando ancora ci dobbiamo riprendere dalla precedente".  Secondo dati Cna il settore del benessere alla persona (acconciatori ed estetisti) fra zona rossa e precedente lockdown rischia perdite del fatturato medio sino al 94%