Ritorno alla zona gialla: ecco quali sono le regioni che rischiano

Si valuta la possibilità di un cambio di colori: sotto esame l'incidenza del contagio ogni 100mila abitanti ma anche la situazione negli ospedali

Zona gialla: locali pubblici a rischio restrizioni

Zona gialla: locali pubblici a rischio restrizioni

Con la variante Delta in crescita su tutto il territorio nazionale è all'orizzonte uno spauracchio: quello della possibilità di un ritorno alla mappa dei colori. Più nello specifico alcune zone d'Italia, quelle dove il contagio "galoppa" di più, potrebbero rischiare il passaggio della zona bianca alla zona gialla. Questo significherebbe il ritorno ad alcune restrizioni, a meno di decisioni in senso differente prese dal governo, come il coprifuoco (originariamente per la zona gialla era alle 22, poi con la "svolta" di giugno passò alle 24, salvo essere abolito successivamente con il decreto riaperture bis) e lo stop alle consumazioni al chiuso in pub e ristoranti, che potrebbero dover chiudere i battenti prima di mezzanotte.

Ma quali sono le regioni che rischiano l'ingresso in zona gialla? Il dato principale da tenere sott'occhio è quello dell'incidenza dei nuovi casi ogni 100mila abitanti: se si superano i 50 potrebbe essere "automatico" l'ingresso in zona gialla, anche perché quando si va oltre questa soglia "salta" il tracciamento e i servizi sanitari sono più a rischio. Attenzione va riservata anche al combinato disposto fra valore dell'Rt, ovvero l'indice di trasmettibilità della malattia, il superamento del 40% del tasso di occupazione dei reparti ordinari e del 30% delle terapie intensive. 

Secondo l'ultimo rapporto dell'Iss-ministero della Salute - che però scatta una fotografia relativa a un paio di settimane fa - le regioni in pericolo di passare dal bianco al giallo sono quattro: Abruzzo, Campania, Marche e Sicilia. Il tasso d'incidenza più elevato riguarda la Sicilia, che è a 16.75 (era 15.37 nella precedente rilevazione). Segue l'Abruzzo a 15.33 (con un "balzo" da 11.36). Poi la Campania che è andata in "doppia cifra" a 12.89 (era a 9.86) e le Marche a 11.09 (erano a 4.66). Sono queste le regioni che superano i 10 casi ogni 100mila abitanti, al momento.

Non solo. I dati forniti da Fondazione Gimbe, che danno una fotografia più aggiornata e puntuale dell'andamento della pandemia (l'aggiornamento è al 6 luglio) danno una situazione in peggioramento in alcune delle quattro regioni "sotto osservazione". In Abruzzo l'incidenza è 27 casi positivi ogni 100mila abitanti, in Campania 25, in Sicilia 32, mentre nelle Marche sarebbe in miglioramento (a 18). Finirebbero "nel mirino", invece, sempre secondo Fondazione Gimbe la Basilicata (a 27) e la Calabria (a 22)

E allora perché queste regioni sarebbero a rischio, dato che il valore per entrare in zona gialle è 50 positivi ogni 100mila abitanti? Perché i tecnici del ministero della Salute starebbero valutando la possibilità di una revisione dei parametri per ottenere (in questo caso conservare) la zona bianca. Innanzitutto ci sarebbe un aumento del numero dei tamponi effettuati ogni giorno, per favorire il tracciamento della malattia, che potrebbe essere portato a 150 ogni 100mila abitanti. E poi ci potrebbe essere anche un abbassamento della soglia di occupazione nei reparti (dal 40 al 30% per gli ordinari e dal 30 al 20% nelle terapie intensive). Ma nel mirino ptorebbe finire anche il valore "principe", quello dell'incidenza, con quei 50 nuovi casi ogni 100mila abitanti che potrebbe calare (a 25?). 

Ovviamente le regioni interessate - fra quelle a maggior tasso turistico nel Paese - sperano di non ricevere una "bocciatura" che potrebbe essere devastante per i comparti ricettivi e commerciali in questo periodo. Per questo, sull'onda dell'istanza avanzata dal governatore ligure Giuseppe Toti (per altro la Liguria non appare fra i territori più a rischio), auspicano che si possano prendere in considerazione altri parametri, come per esempio l'Rt ospedaliero, al momento piuttosto basso in tutto il Paese. Decisivo, poi, l'avanzamento della campagna vaccinale, fronte sul quale arrivano buone notizie, a partire dall'arrivo di nuove dosi.