Covid, in zona gialla con il 5% dei posti letto in terapia intensiva occupati

E' l'ipotesi a cui sta lavorando il Governo insieme alle Regioni per superare il criterio della mera conta dei contagiati

Ritorno in zona gialla

Ritorno in zona gialla

Ormai è chiaro a tutti: la variante Delta sta facendo correre i numeri del contagio un po' ovunque, ma fortunatamente non sta succedendo lo stesso per i casi gravi di infezione e i decessi. E così, di fronte al concreto rischio che in piena estate diverse regioni si possano ritrovare in zona gialla, con tutte le restrizioni (seppur minime) del caso seguendo i parametri attuali sull'incidenza dei contagiati ogni 100mila abitanti (50 nuovi casi su 100mila abitanti) si sta correndo ai ripari. Il Governo, su forte spinta delle Regioni, sta studiando un nuovo parametro, più legato alle occupazioni dei letti di ospedale che alla mera conta dei tamponi positivi. 

Si andrà in zona gialla se l'occupazione delle terapie intensive è superiore al 5% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari supera il 10%. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende da diverse fonti di governo e delle regioni, l'ipotesi alla quale si sta lavorando per rivedere i parametri del monitoraggio con il quale vengono attribuite le fasce di colore alle regioni. Al momento in Italia  la percentuale di pressione sulle terapie intensive è al 2%.

Il tema è quanto mai attuale e sarà affrontato domani nella Conferenza Unificata straordinaria (alle ore 14.15) e nella Stato-Regioni (14.30) - convocate dal ministro per le Autonomie Mariastella Gelmini . Si parlerà di "revisione dell'attuale sistema di monitoraggio del rischio epidemiologico da Covid-19" e "ulteriori indicazioni sull'utilizzo del 'Green pass'". La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome è invece convocata domani alle 15 dal Presidente, Massimiliano Fedriga. 

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La situazione nelle regioni

Secondo il monitoraggio settimanale indipendente della Fondazione Gimbe, relativo però alla settimana dal 7 al 13 luglio, in Italia la percentuale dei posti occupati in Terapia intensiva e in area medica per casi Covid era del 2 per cento in entrambe le aree. Guardando più da vicino, per quanto riguarda i posti letto in area medica, in Calabria è occupato il 6 per cento dei posti letto, in Sicilia e in Campania il 5%. Per quanto riguarda le Terapie intensive, l'occupazione più alta si registra in Lazio, Liguria, Sicilia e Toscana ma siamo al 3%.  

Il sottosegretario Costa: basta comunicare i contagi giornalieri

Che la linea del Governo sia sempre più quella di non farsi trascinare solo dal numero (in salita) dei contagi lo dimostrano anche le parole del sottosegretario alla Salute Andrea Costa, , ospite di 'Dentro i fatti' su TgCom24. "Dobbiamo certamente monitorare, tracciare, avere prudenza ma non trasformarla in paura e non dare troppa rilevanza a quelli che sono i dati dei contagi giornalieri, io sarei per non comunicarli neanche più perché si rischia di generare un clima che non aiuta. Noi abbiamo bisogno di rinnovare il rapporto di fiducia tra cittadini e vaccini e continuare ad immunizzarci".