Zona gialla, quali regioni sono a rischio? Cosa può cambiare dopo Ferragosto

Occhi puntati sulle Isole e sul centro Italia, ma non dovrebbero esserci cambi di colore. E' attesa per il prossimo monitoraggio dell'Iss

Mascherina: in zona bianca si può togliere all'aperto

Mascherina: in zona bianca si può togliere all'aperto

Milano, 12 agosto 2021 - Ci siamo: mancano poco meno di 24 ore al monitoraggio Covid dell'Iss del venerdì con i dati su incidenza settimanale di casi ogni 100mila abitanti e tasso di occupazione dei letti nelle terapie intrensive e nei reparti ordinari Covid, i tre parametri decisivi per l'assegnazione delle regioni nelle fasce colorate (bianca, gialla, arancione e rossa). Al momento l'Italia è tutta in zona bianca, ma entro fine mese alcune regioni potrebbero tornare al giallo, perché incidenza e ricoveri sono tornati a salire. A forte rischio sono Sicilia, Sardegna, Calabria e Lazio, ma quasi sicuramente questo cambiamento non avverrà subito dopo Ferragosto. Potrebbe, però, essere la settimana seguente, ovvero da lunedì 23. Ma vediamo la situazione più nel dettaglio, basandoci sul monitoraggio quotidiano dell'Agenas (l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).

Italia ferma al picco, quasi 7 mila casi

È ferma al picco, la curva dell'epidemia di Covid-19 in Italia, e non accenna affatto a scendere. Si è venuta a creare una situazione di stallo nella quale a portare su il numero dei nuovi casi, che nelle ultime 24 ore hanno sfiorato i 7.000, sono secondo gli esperti comportamenti poco rispettosi delle regole basilari di sicurezza, vale a dire evitare gli assembramenti e indossare la mascherina. I dati del ministero della Salute indicano che i casi positivi sono aumentati da 5.636 a 6.968, rilevati con 230.039 test, fra molecolari e antigenici rapidi, contro i 241.766 del giorno precedente. Il tasso di positività sale perciò dal 2,3% al 3%. Facendo invece il rapporto fra il totale dei casi e i soli tamponi molecolari, il tasso di positività risulta superiore al 6%. L'incremento dei decessi è stato di 31, lo stesso del giorno precedente. Aumentano i ricoveri nelle unità di terapia intensiva: 15 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite, per un totale di 337; i nuovi ingressi sono aumentati in un giorno da 26 a 40. I ricoveri aumentano anche nei reparti ordinari, con 68 unità in più che portano il totale a 2.948.

Covid, bollettino Italia e Lombardia del'11 agosto

Agenas: "Cresce il numero dei ricoveri"

L'ultimo monitoraggio dell’Agenia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), che mette a confronto i dati del 10 agosto con quelli del 9, indica che a livello nazionale il tasso di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid-19 nei reparti di area non critica degli ospedali è rimasto stabile al 5%. Si è però verificato un aumento dell’1% nella Provincia autonoma di Bolzano e in Veneto, che ha portato entrambi i territori al 3%. La situazione delle aree mediche è più grave nelle regioni del Centro e del Sud. In Sicilia, per esempio, il tasso di occupazione è del 14%, molto vicino alla soglia critica del 15%. Quest’ultima è uno dei parametri che influiscono sul passaggio in zona gialla, assieme all’occupazione delle terapie intensive e all’incidenza settimanale dei casi su 100.000 abitanti. Seguono la Calabria (11%) e Basilicata, Campania, Lazio e Sardegna (tutte al 7%).

Incidenza, reparti Covid e terapie intensive: i dati regione per regione

Sicilia e Sardegna a rischio zona gialla

Il rischio di entrare nella zona gialla è alto e concreto per la Sicilia e la Sardegna. In base ai dati raccolti ieri da Agenas, la Sicilia ha un'incidenza balzata a 120 ed è a un passo dalla soglia limite per i reparti ordinari (14%) e si sta avvicinando anche al limite per le terapie intensive (8%, + 1%). Secondo il report del ministero della Salute sull'Isola ieri sono stati scoperti 868 nuovi contagiati grazie a 14.406 tamponi antigenici e molecolari: l'incidenza è al 6%. I guariti sono stati 472, mentre il numero attuale dei positivi è in salita di 387 unità: 15.584. Sensibile aumento dei ricoveri: quelli ordinari sono passati dai 448 di ieri ai 459 di oggi, mentre nelle terapie intensive i pazienti sono aumentati da 50 a 59.

Per quanto riguarda la Sardegna, la regione ha l'incidenza maggiore con 146 e supera la soglia per le terapie intensive (11%), ma ancora ha un margine per i ricoveri ordinari (7%). Ieri si sono stati registrati 380 ulteriori casi confermati di positività al Covid, sulla base di 3510 persone testate. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 7837 test. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 22 (lo stesso numero di ieri). Ci sono stati due decessi. I pazienti ricoverati in area medica sono 119 (lo stesso numero del giorno prima). 6651 sono i casi di isolamento domiciliare (136 in più rispetto al giorno prima).

Occhi puntati su Calabria, Lazio e Toscana

In Calabria all'incidenza di 66 si unisce un aumento dei ricoveri ordinari (13%, + 2%), ma le terapie intesive sono ancora molto basse (2%). Ieri, qui, i nuovi positivi sono stati 212, a fronte di 3.124 tamponi esaminati. Rispetto a martedì il numero delle persone risultate positive è salito a 72.679, al momento in cura presso le strutture ospedaliere e in isolamento controllato vi sono 3.122 persone. Sono 104 i pazienti ricoverati in ospedale di questi 3 in terapia intensiva: 2 a Reggio Calabria, 1 a Cosenza.  I decessi sono 1.270, le persone guarite sono salite a 68.287. Il Lazio ha ancora margine (7% in entrambi i parametri). Ieri questa regione ha registrato 645 nuovi positivi, compresi i recuperi (-58), 3 decessi, compresi i recuperi (+2), i ricoverati sono 463 (+22), le terapie intensive sono 65 (+2).  La Toscana ha un'incidenza altissima (126) ma il sistema ospedaliero regge (terapie intensive e ricoveri entrambi al 5%). Qui, ieri, sono stati 774, con età media 35 anni, i nuovi casi di Coronavirus. In lieve calo, per la prima volta nelle ultime settimane, i ricoveri che sono stati 289 (3 in meno rispetto a ieri), di cui 29 in terapia intensiva (-1). E un solo decesso. I guariti sono cresciuti dello 0,1% e raggiungono quota 240.471 (92,9% dei casi totali), mentre gli attualmente positivi sono 11.464, +3,8%. Sono stati eseguiti 10.178 tamponi molecolari e 5.540 tamponi antigenici rapidi.

E la Lombardia?

Ma qual è la situazione della Lombardia? Sicuramente non c'è il rischio di passare in zona gialla. La conferma è arrivata anche dall'assessore al welfare, Letizia Moratti, che ha sottolineato come anche con i vecchi parametri la regione sarebbe rimasta ancora nella fascia di rischio più bassa.  "Tutte le regioni italiane sono al momento valutate con uno stato di rischio basso e categorizzate in zona bianca, anche in virtù del fatto che c’è stato un cambio della modalità di valutazione degli indicatori. La sola incidenza sopra la soglia di 50/100.000 non è più sufficiente. La valutazione della scorsa settimana emersa dalla cabina di regia evidenzia come la Lombardia, anche con i parametri precedenti che prendevano in considerazione l’incidenza, non avrebbe cambiato colore a differenza di altre 11 regioni italiane", hasottolineato la vicepresidente regionale. Lei stessa ha poi voluto tornare sull'importanza dei vaccini, cercando di spingere nuovamente gli indecisi. "La Lombardia è prima tra le regioni italiane nelle dosi somministrate e in tutti gli indicatori sulle vaccinazioni e i suoi numeri sono paragonabili a quelli delle nazioni che sono più avanti nella vaccinazione della propria popolazione. Aderiamo alla campagna vaccinale di Regione Lombardia, sfruttiamo a pieno l’opportunità che ci viene offerta dalla vaccinazione, per proteggere noi stessi, i nostri cari, le persone fragili e chi non si può vaccinare e - ha concluso la Moratti - per tornare a respirare una vita più normale". 

A fronte di 36.816 tamponi effettuati, ieri, sono stati 768 i nuovi positivi al Coronavirus in Lombardia, con un tasso di positività che è salito  al 2% (era 1,3% ieri). Stabili i ricoveri in terapia intensiva (35), mentre sono aumentati di 11 quelli negli altri reparti. Due i nuovi decessi, per un totale complessivo di 33.845 da inizio pandemia. La provincia con il maggiore aumento di contagi resta quella di Milano (249 di cui 107 a Milano città). A livello provinciale i nuovi casi sono stati 46 a Bergamo, 90 a Brescia, 36 a Como, 43 a Cremona, 8 a Lecco, 18 a Lodi, 48 a Mantova, 46 a Monza e Brianza, 33 a Pavia, 14 a Sondrio e 94 a Varese.

Le regole della zona gialla

Sui entra in zona gialla quando l'incidenza settimanale ogni 100mila abitanti è pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi. Qualora l'incidenza sia invece pari o superiore a 150 si resta in zona gialla se si verifica una di queste due situazioni: il tasso di occupazione dei letti nei reparti Covid è uguale o inferiore al 30%; il tasso di occupazione delle terapie intensive è pari o inferiore al 20%.

MASCHERINE ALL'APERTO - Se in zona bianca all'aperto le mascherine non sono più obbligatorie, salvo i casi di assembramento, in zona gialla invece tornano ad essere obbligatorie fatta eccezione per i bambini sotto i sei anni e chi ha una patologia incompatibile con l'uso della mascherina.

BAR E RISTORANTI - I bar e ristoranti al chiuso posso effettuare servizio al tavolo fino alle 18, ma sono presnetando il Green pass. All'aperto invece possono effettuare servizio al tavolo anche a cena. 

CINEMA E TEATRI - In zona gialla cinema e teatri sono aperti, ma col rispetto di stringenti limitazioni: solo posti a sedere prenotati in anticipo e distanza di almeno un metro. Limitata anche la capienza al 50% e comunque mai più di 1.000 spettaori al coperto e 2.500 all'aperto.

DISCOTECHE - Le discoteche restano chiuse.

EVENTI SPORTIVI -  Per quanto riguarda gli eventi sportivi, "in zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all'aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso. Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida adottate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, sulla base di criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico".

GREEN PASS -  Alcune attività al chiuso restano possibili, ma sarà necessario avere il Green pass (in caso di vaccinazione valido 15 giorni dopo la prima dose): ristoranti e bar al chiuso per il consumo al tavolo; eventi congressi e fiere; piscine, palestre e centri benessere; spettacoli; centri termali, parchi a tema; sale da gioco, scommesse e casinò; concorsi.