Zona arancione e gialla: le regioni che cambiano colore dal 14 febbraio. E la Lombardia?

Situazione in miglioramento in tutta Italia: in calo l'indice Rt, l'incidenza e l'occupazione nelle terapie intensive

Milano, 11 febbraio 2022 - C'è chi sostiene - come il governatore della Regione Lombardia - che si stia andando verso la fine della pandemia. Di certo, stando al report dell'Istituto superiore di sanità (Iss) con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regina l'indice Rt e l'incidenza settimanale sono in calo in tutta Italia. Migliora quindi la situazione Covid ed è in calo anche il tasso medio di occupazione delle terapie intensive, sceso al 13,4% a livello nazionale.  a maggiore occupazione di posti letto per pazienti Covid nelle terapie intensive si registra questa settimana nelle Marche, con un valore pari al 23,9%.

Indice Rt e incidenza in calo

"Continua la discesa dell'incidenza settimanale a livello nazionale: 962 ogni 100mila abitanti (4-10 febbraio) contro 1.362 ogni 100mila abitanti (28 gennaio - 3 febbraio), dati flusso ministero Salute". Lo evidenzia il report dell'Istituto superiore di sanità (Iss) con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regina. "Nel periodo 19 gennaio 1 febbraio, l' Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,89, in diminuzione rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica", sottolinea il report. Il tasso di occupazione in terapia intensiva "è al 13,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 10 febbraio) contro il 14,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 3 febbraio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 26,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 10 febbraio) contro il 29,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 3 febbraio)". Sono "quattro le Regioni e province autonome classificate a rischio alto, a causa dell'impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati; una Regione è classificata a rischio moderato. Le restanti 16 sono classificate a rischio basso. Tra queste, due Regioni è ad alta probabilità di progressione a rischio moderato". "Diminuisce il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (410.941 contro 553.860 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (18% contro 17% la scorsa settimana). È in diminuzione invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (33% contro 38%), mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% contro 45%)".

Il report Iss: giù contagi, ricoveri per Covid, indice Rt e pazienti in terapie intensive

Colori regioni, cosa cambia?

Si cominciano a registrare i primi effetti sul quadro dei colori delle regioni. Stando ai dati del monitoraggio dell'Iss, risultano solo due cambiamenti che riguardano la Sicilia (in miglioramento) e il Molise (in peggioramento). Ma i dati sono in miglioramento in quasi tutte le regioni. Il Piemonte (arancione) ha dal 2 febbraio numeri da zona gialla e tra una settimana potrebbe cambiare colore, così come Abruzzo e Val d’Aosta (con numeri “gialli” dal 30 gennaio). Non lontano il ritorno in zona bianca del Veneto, dove la percentuale di pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva è scesa all’11,4 per cento.

Nelle prossime settimane tutta Italia potrebbe tingersi quasi interamente di bianco o giallo se come chiesto dalle Regioni si varasse un cambiamento nei parametri che decidono i cambi di colore conteggiando solo i ricoverati malati di Covid e non come avviene adesso anche dei pazienti in ospedale per cause diverse dal coronavirus che risultino positivi ma asintomatici. Il Ministero della Salute Roberto Speranza ha già aperto all’ipotesi del ricalcolo e nei prossimi giorni potrebbe arrivare un provvedimento ufficiale del governo su questo cambiamento nell’uso dei parametri.

Covid, bollettino Italia e Lombardia dell11' febbraio

SICILIA - Dopo 24 giorni in arancione, la Sicilia torna in giallo. Al cambio di colore, a partire daì lunedì prossimo, si è arrivati grazie alla riduzione dei parametri che riguardano i ricoveri per Covid nei reparti ordinari e intensivi. «Il ministro della Salute ci ha comunicato il passaggio in zona gialla -  ha detto il governatore Nello Musumeci - è una buona notizia. Con le dovute cautele e con la necessaria prudenza nei comportamenti quotidiani, credo che ognuno abbia il diritto a tornare a vivere con maggiore libertà e soprattutto con quella felicità che, specie in questi mesi, ha troppe volte ceduto il passo alla rassegnazione". Come nella quasi totalità del Paese, nell'Isola ormai contagi sono in calo, anche se la discesa al Sud è più lenta rispetto al Nord, come indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del calcolo 'M.Picone' del Cnr. A Sud, "Calabria, Molise e Sicilia, hanno valori della velocità di discesa prossimi allo zero", ha osservato l'esperto. L'ultimo indica 5.754 nuovi casi (38.018 tamponi processati) a fronte dei 7.194 del giorno precedente. Il tasso di positività resta inchiodato al 15,1%. Gli attuali positivi al virus nell'Isola sono 277.684, i guariti sono 3.251 mentre le vittime 34 e portano il totale dei decessi a 8.982. Negli ospedali sono ricoverate 1.439 persone, 32 casi in meno rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 116, uno in più. Dalle tabelle degli indicatori decisionali del monitoraggio settimanale si evince che la Sicilia è al secondo posto per occupazione dei reparti di area medica col 35,6%, peggio fa solo l'Abruzzo col 37,3%. 

MOLISE -  Peggiora, invece, il Molise. La regione passa infatti dalla zona bianca a quella gialla. Il Molise infatti ha superato entrambe le soglie d’allerta per l’ingresso in zona gialla (10% area critica e 15% area medica). Al momento nella regione il tasso di occupazione delle terapie intensive è al 15% e quello dei reparti ordinari al 24%. 

Ricapitolando, da lunedì 14 febbraio, in zona arancione ci saranno: Valle d'Aosta, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Marche. In zona gialla: Lombardia, province autonome di Trento e Bolzano, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Lazio, Puglia, Campania, Sardegna, Sicilia, Molise e Calabria. Infine in zona bianca Umbria e Basilicata.

E la Lombardia?

Il quadro in miglioramento sul fronte dei ricoveri avvicina il ritorno in zona bianca anche della Lombardia. Il tasso di occupazione di terapie intensive è in costante calo e sfiora la soglia critica del 10% (siamo al 10,1%) al di sotto della quale scatta la zona bianca. Con due settimane di numeri da fascia bianca si ufficializza il cambio di colore. Oggi, con 88.923 tamponi effettuati è di 7.099 il numero di nuovi positivi al Coronavirus, con un tasso di positività in calo al 7,9% (ieri 8,1%). Il numero dei ricoverati diminuisce sia nelle terapie intensive (-8, 174) che nei reparti (-111, 2.161). Sono 60 i decessi che portano il totale da inizio pandemia a 37.927. Per quanto riguarda le province, a Milano sono stati segnalati 2.196 casi (di cui 849 in città), a Bergamo 620, a Brescia 992, a Como 472, a Cremona 238, a Lecco 181, a Lodi 118, a Mantova 374, a Monza e Brianza 551, a Pavia 410, a Sondrio 117 e a Varese 575. Intanto, oggi, il governatore Attilio Fontana ha commentato l'addio alle mascherine all'aperto: "E' l'inizio della fine di questa maledetta pandemia". E ha aggiunto: "Lo vedo come un momento in cui finalmente l'impegno da parte delle nostre strutture e dei cittadini sottoposti alla vaccinazione trova finalmente una risposta. Se facciamo questi passi avanti lo dobbiamo alle vaccinazioni e ai cittadini, che ne sono stati i principali interpreti". Replicando a chi gli ha chiesto cosa fare adesso per i non vaccinati, Fontana ha sottolineato: "Lo deciderà il governo, chi è stato vaccinato sarà completamente libero e potrà svolgere attività senza vincoli per gli altri ci penserà il governo con eventuali limitazioni e vincoli".