Zona gialla e arancione, le regioni a rischio a gennaio 2022. E la Lombardia?

Contagi ancora in aumento, soprattutto a causa della variante Omicron. Ecco cosa potrebbe cambiare all'inizio del nuovo anno

Milano, 28 dicembre 2021 - Crescono ancora i casi Covid in Italia. Nelle ultime 24 ore oltre 30mila i nuovi contagi, quasi la metà per la variante Omicron, che si sta diffondendo ovunque e molto rapidamente. In Veneto, per esempio, oggi si registrano ben 7.403 casi, un dato record dall'inizio della pandemia. File interminabili nelle farmacie per effettuare i tamponi. E, intanto, due milioni e mezzo di persone sono in isolamento per contatti con positivi. Governo e Regioni ipotizzano un accorciamento della quarantena per evitare la paralisi delle attività: per domani, mercoledì 29 dicembre, è stato convocato il Comitato tecnico scientifico.

La situazione dei contagi e dei ricoveri (in area medica e terapia intenisva) cambia da Regione a Regione, con numerose aree del Paese che potrebbero passare in zona gialla o arancione subito dopo Capodanno e ad inizio 2022. Vediamo cosa potrebbe accadere venerdì 31 dicembre, quando il report dell'Istituto superiore di sanità guiderà il Ministero della salute nella scelta delle varie fasce di rischio. Da lunedì 3 gennaio, prima settimana del nuovo anno, la mappa dell'Italia potrebbe subire cambiamenti di colore. 

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L'attuale mappa dell'Italia

Oggi la maggior parte delle Regioni si trovano in zona bianca, e cioè Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta. Mentre, in fascia gialla ci sono: Friuli Venezia Giulia, Veneto, province autonome di Trento e Bolzano, Liguria, Marche, Calabria. 

Regioni a rischio zona gialla

Attualmente sono 7 le regioni in zona gialla, ma sono destinate ad aumentare la prossima settimana. Stando ai dati dell'Agenas, Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali, aggiornati al 26 dicembre, a forte rischio di cambiare fascia lunedì 3 gennaio sono il Lazio, il Piemonte e la Lombardia. Da tenere monitorata, anche la situazione di Emilia-Romagna, Sicilia e Umbria. 

LAZIO -  Il Lazio raggiunge il 14% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e il 15% in area non critica. "La zona gialla è uno scenario probabile. Con il nuovo anno cambierà il colore nella nostra regione, è un dato credibile. Bisogna correre veloce sulla terza dose, 5 hub lavoreranno in notturna fino alla mezzanotte. L'obiettivo è arrivare a due milioni di terze dosi entro la fine dell'anno", ha affermato l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato.

PIEMONTE  Il Piemonte supera già entrambe le soglie: 14% rianimazioni e 17% reparti. "La nostra situazione - ha osservato il governatore del Piemonte Alberto Cirio - è meno allarmante di altre regioni, ma questo non deve in alcun modo far calare l'attenzione, al contrario deve renderla ancora più alta da parte di tutti, soprattutto in questi giorni di festa e di incontro". 

LOMBARDIA - Per quanto riguarda l'incidenza, la Lombardia è ormai da tempo ben oltre la soglia dei 50 casi che determina il passaggio tra zona bianca e gialla: nelle ultime rilevazioni è salita oltre 700. Oltre la soglia anche la percentuale di pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva, arrivats al 12% contro una soglia del 10 per cento. Per il momento resistono i reparti di area medica, che sono occupati per il 14% da pazienti Covid. Ieri, in Lombardia, sono stati registrati 5.065 i nuovi casi di Covid, con un tasso di positività in calo all'11,4%. A preoccupare, però, è soprattutto l'aumento dei ricoveri nei reparti ordinari (+100). In aumento anche i ricoverati in terapia intensiva (+7, per un totale di 187). Sono stati 12 i decessi. Continuano le code per i test Covid, da Milano a Monza, alla Bergamasca, con code di svariate ore. Ma da domani, mercoledì 29 dicembre, sarà attivo un nuovo centro tamponi massivo a Gallarate, mentre sono state aggiunte 8 nuove linee tampone presso il centro di Trenno a Milano ed è in fase di allestimento un nuovo centro tamponi presso Fiera Milano City che sarà attivo nei prossimi giorni. Sono i primi esiti del lavoro della task force tamponi per individuare l'eventuale contagio da Covid, istituita dalla vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti. La task force guidata da Guido Grignaffini si è subito riunita provvedendo alle prime iniziative urgenti, come l'ampliamento del numero dei punti tampone.

EMILIA ROMAGNA - L'Emilia Romagna registra  il 12% nelle terapie intensive e il 13% nei reparti ordinari.  "Direi che la possibilità c'è". Così l'assessore alla salute dell'Emilia-Romagna, Raffaele Donini, ha risposto a chi gli ha chiesto se è possibile che la regione cambi colore a breve. "In questa settimana è decisivo soprattutto il livello di criticità dei reparti ordinari - ha spiegato Donini, a margine della cerimonia di ringraziamento alle volontarie e volontari per l'aiuto e il supporto della campagna vaccinale a Bologna - Noi siamo attorno al 13-14%, quindi potrebbe essere che tra qualche giorno si possa superare questa criticità". L'unica possibilità è che la degenza media dei vaccinati nei reparti ordinari, accorciatasi, aiuti a favorire un ricambio molto forte: «Ci sono tante persone che hanno una degenza molto breve proprio perché vaccinate, quindi necessitano di cure ospedaliere per pochi giorni. Quindi finora c'è stato quasi un saldo che non comportasse la zona gialla. Questi giorni sono decisivi per capire". In ogni caso non è semplice: «In valore assoluto è chiaro che, più contagi ci sono, qualcuno che possa avere bisogno per qualche giorno di cure ospedaliere sicuramente c'è".

SICILIA - La Sicilia registra il 9% in terapia intensiva e il 17% in area medica. "Non siamo ancora zona gialla in Sicilia, e questo è merito della comunità, temiamo di esserlo tra qualche giorno", ha detto a Omnibus su La 7 il governatore siciliano Nello Musumeci. "Ogni nostra attenzione è destinata non solo alla tutela della salute, specie dei più fragili e dei ragazzi - ha aggiunto - ma anche ad evitare di bloccare il settore economico che da noi sarebbe una catastrofe. Oggi adotteremo le misure necessarie". 

UMBRIA - L'Umbria registra  il 10% per le terapie intensive con +1% e il 12% nei reparti ordinari con +2%,

Regioni a rischio zona arancione

Non solo zona gialla. Ci sono regioni che rischiano di passare in zona arancione. Al momento c'è preoccupazione per la Liguria, la Calabria, il Friuli Venezia Giulia  e il Veneto.

LIGURIA -  La Liguria ha i numeri peggiori: il 19% (+1%) delle rianimazioni occupate e il 27% dei reparti non critici. "La zona arancione è dietro l'angolo, ancora non ci siamo ma dobbiamo ricordare che le regole per i vaccinati comunque non cambieranno", ha affermato in una nota il presidente e assessore alla sanità della Regione Liguria, Giovanni Toti. "Servono attenzione e prudenza - ha sottolineato il governatore ligure - ma niente panico o paura per queste vacanze di Natale. I nostri ospedali sono in grado di lavorare con sufficiente serenità, anche perché rispetto all'anno scorso abbiamo meno di un terzo degli ospedalizzati".

CALABRIA - Da tenere sotto controllo anche la Calabria: 16% intensive e 28% in reparti con crescita.

FRIULI VENEZIA GIULIA - Occhi puntati sul Friuli Venezia Giulia: 17% intensive e 22% area medica. 

VENETO -  "Se i ricoveri in area non critica arriveranno al 30%, il Veneto passa in zona arancione", ha affermato Luca Zaia, governatore del Veneto. "L'indice Rt è a 1,13, l'occupazione delle terapie intensive al 17%, quella dell'area medica al 18%. Quest'ultimo parametro ci tiene per ora agganciati al giallo, quando arriverà al 30% passeremo in zona arancione. Bisogna fare attenzione, i non vaccinati sono quelli in fascia di età più bassa", ha detto ancora snocciolando i dati. Oggi boom di contagi: +7.403, record da inizio pandemia. 

Quando si passa in zona gialla

Tre sono i parametri che determinano il colore della regione: incidenza, occupazione dei posti letto in area medica (ricoveri ordinari) e occupazione delle rianimazioni (terapie intensive). Perché scatti la zona gialla devono essere contemporanemanete superate tre soglie limite: 50 casi per 100mila abitanti per quanto riguarda l'incidenza: soglia superata in tutte le regioni; 15% di posti letto occupati in area medica e il 10% di posti letto occupati in terapia intensiva. 

Quando si passa in zona arancione

Per passare da giallo ad arancione devono essere superate tutte e tre le seguenti soglie: l'incidenza sfora i 150 casi per 100mila abitanti; la percentuale di posti letto nelle terapie intensive va oltre il 20%; il tasso di ricoveri in area medica supera il 30%.

Le regole in zona bianca e zona gialla

Le regole in zona gialla sono quasi identiche alla fascia bianca, la differenza fondamentale è l'obbligo di mascherina all'aperto in più rispetto alla zona più chiara. Per il resto si mantiene il doppio binario tra chi ha il Super Green pass e chi ha quello base (che si ottiene con tampone), per fare le attività in cui è richiesto, dai cinema ai teatri, dai ristoranti ai concerti. Sulle mascherine all'aperto, però, è necessario fare attenzioni alle ordinanze regionali,  perché già in diverse zone d'Italia si è scelto di anticipare la misura. In generale, sia in zona bianca che in zona gialla, non ci sono limitazioni agli spostamenti. Tutti i negozi sono aperti, così come bar, ristoranti e tutte le attività produttive senza limiti di orario. Niente coprifuoco e niente limiti per quanto riguarda pranzi e cenoni.

Le regole in zona arancione

In zona arancione è possibile spostarsi liberamente nel proprio Comune. Per raggiungere però altri comuni o altre regioni è necessario che l'esigenza di spostamento sia comprovata da motivi di salute, lavoro o necessità, o per servizi non disponibili nel nostro comune. Serve quindi l'autocertificazione che andrà mostrata in caso di controlli. Nel caso si prendano aerei, treni o bus, sarà sufficiente avere il green pass base (essere vaccinati, guariti o essersi sottoposto a un tampone). Si potrà entrare in negozi e uffici senza Green pass. Unica eccezione i negozi che si trovano nei centri commerciali: nei giorni festivi e prefestivi per accedere a questi esercizi servirà il Green pass rafforzato (sono esclusi dalla norma alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi). Per quanto riguada bar e ristoranti, servirà il Green pass rafforzato per sedersi al tavolo all'aperto, ma anche per consumare al bancone.  Per accedere a palestre e piscine non basterà più il tampone: servirà il certificato verde rafforzato. Idem per praticare sport di squadra al chiuso (se si tratta di sport di contatto anche all'aperto). Super green pass obbligatorio per centri benessere, centri termali e parchi tematici.  Ma anche per chi vorrà acquistare uno skipass e utilizzare gli impianti di risalita in montagna. Il certificato servirà anche per centri sociali e centri ricreativi, sia al chiuso che all'aperto. Stessa modalità per bingo e casinòcinema, teatri, stadi, feste. In zons arancione mostre e musei vietati a chi non è vaccinato.