Covid: le regioni tornano a tingersi di giallo. Restano verdi solo 6 (Lombardia compresa)

Nella nuova mappa europea dell'Ecdc la retrocessione di 4 regioni, che abbandonano la fascia di rischio più bassa. Attesa per il monitoraggio Iss, Un anno fa scattava la zona rossa in Lombardia: ecco cosa dicono i dati oggi

Covid: Lombardia ancora verde nella mappa Ecdc

Covid: Lombardia ancora verde nella mappa Ecdc

Milano - Oggi, venerdì 5 novembre, arriveranno i dati del monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità, che scatteranno un'instantanea della curva epidemiologica in Italia. I numeri di contagi e ricoveri decretano infatti il passaggio dalla zona bianca a quella gialla. Stando ai dati dell'ultimo bollettino del Ministero della Salute sono in totale 5.905 i nuovi contagiati da coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. I decessi sono stati invece 59. Il numero dei guariti è di 3.754 mentre si registrano 2 nuovi ingressi nelle terapie intensive ed un totale di 16 ricoveri. I tamponi effettuati sono stati 514.629 per un tasso di positività del 1,1% (+0,4% rispetto a ieri). Nel frattempo la Penisola è tornata a tingersi di giallo nella mappa dell'Ecdc, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie. 

La mappa dell'Ecdc

Sono scese infatti a 6 le Regioni in verde, il livello di rischio più basso mentre la provincia autonoma di Bolzano passa in arancione. La scorsa settimana erano 10 le Regioni in verde più la provincia di Trento. In verde rimangono solo: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Molise, Basilicata e Sardegna.  Le altre regioni in giallo - livello successivo al verde - sono Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Abruzzo, Umbria, Marche, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e la provincia autonoma di Trento. Mentre la scorsa settimana, nel complesso, l'Italia appariva più verde che gialla, oggi il colore è proprio quest'ultimo il color predominate nella classificazione Ecdc, che si basa sulle notifiche dei casi positivi ogni 100mila abitanti, in abbinamento alla percentuale di test positivi sul totale dei test effettuati, senza prendere in considerazione il tasso di vaccinazione.  A livello europeo il giallo si diffonde e la Francia è passata completamente in giallo. Il rosso avanza in Germania, nei Paesi Bassi e in Belgio. Mentre è rosso scuro l'Irlanda e guardando verso l'Est: l'Austria, la Romania, la Bulgaria, le Repubbliche Baltiche e parte dell'Ungheria. Anche alcune zone nel Nord della Grecia sono rosso scuro. 

La mappa dell'Ecdc
La mappa dell'Ecdc

Allarme Oms sull'Europa

In relazione alla situazione dell'Europa è arrivato oggi un appello da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: l'Europa deve stare molto attenta e non abbassare la guardia, perché proprio il Vecchio Continente "è tornato a essere l'epicentro della pandemia" di coronavirus "esattamente al punto in cui eravamo un anno fa". Con la differenza "che oggi sappiamo di più e possiamo fare di più, abbiamo più strumenti e mezzi per mitigare e ridurre i danni alle nostre comunità e società". L'avviso che spaventa l'Unione Europea, e non solo, viene da Hans Kluge direttore regionale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, responsabile per l'Europea, che spiega che «la situazione attuale e le allarmanti proiezioni a breve termine dovrebbero spingerci ad agire". Secondo l'Oms «in definitiva, usciremo da questa pandemia solo se politici, scienziati e pubblico lavoreranno insieme". L'attuale ritmo di trasmissione nei 53 paesi della regione europea, continua Kluge, «è motivo di grave preoccupazione. I casi di Covid-19 si stanno avvicinando ancora una volta a livelli record, con la variante Delta più trasmissibile che continua a dominare la trasmissione in Europa e in Asia centrale".

Covid spaventa Europa: regole, green pass e spettro lockdown. Oms: rischio 500mila morti

Verso il monitoraggio Iss

Per settimane l'Italia è stata sostanzialmente monocolore, fatta eccezione per la permanenza in giallo della Sicilia alla fine dell'estate. Un quadro che sembra destinato a cambiare, alla luce della curva Covid in Italia. Sebbene la situazione nel Paese sia nettamente migliore rispetto ad altre zone dell'Europa, c'è una crescita dei parametri che potrebbe portare - da qui alle prossime settimane - alcune regioni al temuto passaggio di fascia. Determinante per il passaggio dalla zona bianca a quella gialla i dati del monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità di domani. In caso di passaggi di colore, le regole dalla zona gialla scattano il lunedì seguente (in questo caso si tratterebbe dell'8 novembre). Le curve in salita e i nuovi contagi mettono in allerta non solo il governo ma anche le Regioni, memori di lockdown e restrizioni degli scorsi mesi. 

L'analisi della curva in Italia

Stando alle analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) in Italia la crescita della curva dei casi positivi sta frenando da dieci giorni sia a livello nazionale sia a livello regionale, mentre c'è una grande crescita nella provincia autonoma di Bolzano, dove la copertura vaccinale è la più bassa in Italia. Si tratta di una tendenza, comunque, da confermare con i dati dei prossimi giorni a causa di un'inversione di tendenza negli ultimi due. Gli ingressi giornalieri nelle terapie intensive stanno aumentando in modo lineare, mentre debole è la crescita dell'analoga curva dei decessi. Le situazioni peggiori per l'occupazione negli ospedali sono nella provincia autonoma di Bolzano, in Friuli Venezia Giulia e nelle Marche.

"A livello nazionale, l'analisi alle differenze percentuali settimanali della sequenza della percentuale dei positivi ai test molecolari mostra che è in atto da 10 giorni circa una frenata della crescita. La situazione - osserva - è qualitativamente quasi identica per l'incidenza dei positivi totali, che però negli ultimi due giorni vede un'inversione di tendenza. I dati dei prossimi giorni saranno utili a confermare l'inversione, come sta accadendo anche in altri Stati europei, come ad esempio l'Ucraina". La curva degli ingressi giornalieri in terapia intensiva cresce in modo lineare da circa tre settimane e, prosegue il matematico, si osserva un trend di crescita anche per i decessi giornalieri, ma l'aumento è quantitativamente molto basso. A livello regionale frena la crescita la curva dell'incidenza dei positivi totali in 15 regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto). In Veneto, Marche, Piemonte, Sicilia e Umbria, rileva  Sebastiani, "ci sono segni di inversione di tendenza negli ultimi due giorni".

L'incidenza cala in Molise, ed è in stasi in Valle d'Aosta, "ma - aggiunge - bisogna tener conto del basso numero di abitanti". Cresce dell'85% circa l'incidenza nella provincia autonoma di Bolzano, che ha un valore negli ultimi sette giorni pari a circa 190 casi a settimana per 100.000 abitanti. Per quanto riguarda l'occupazione negli ospedali, Sebastiani osserva che "i tre casi peggiori sono la provincia autonoma di Bolzano, dove l'occupazione nei reparti ordinari è al 12% circa con trend di crescita, ma la curva delle terapie intensive fortunatamente scende ed è al 3% circa; c'è poi il Friuli Venezia Giulia, dove entrambe le curve sono in crescita con valori attuali rispettivamente pari a circa l'8% e il 10%, e le Marche, con crescita di entrambe le curve e valori attuali pari a circa il 6.5% e il 10%. È da rilevare - conclude - che la provincia autonoma di Bolzano ha il valore più basso, tra le regioni e province autonome, della copertura vaccinale". 

E in Lombardia?

Sono 745 i nuovi positivi (0,7%) al Covid in Lombardia su 105.766 tamponi effettuati. Stabili le terapie intensive: 49 (=). I ricoverati non in terapia intensiva sono 330 (+13). Il bollettino registra 15 nuovi decessi che portano il totale complessivo a 34.187.  I nuovi casi per provincia: Milano: 241 di cui 103 a Milano città; Bergamo: 45; Brescia: 72; Como: 45; Cremona: 40; Lecco: 17; Lodi: 20; Mantova: 30; Monza e Brianza: 43; Pavia: 34; Sondrio: 16; Varese: 99. "Proprio un anno fa la Lombardia venne dichiarata zona rossa con un provvedimento del ministro della Salute" ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al suo arrivo alla premiazione dei medagliati olimpici e paralimpici lombardi a Tokyo, aggiungendo "fortunatamente oggi siamo in un momento di festa, in un momento in cui possiamo incontrarci". La regione, rimasta in fascia verde nella mappa Ecdc, a livello nazionale non rischia di dover abbandonare la zona bianca. Questo non vuol dire che la regione, duramente colpita dalle passate ondate Covid, possa permettersi di abbassare la guardia. 

"Immunità di comunità in Lombardia? Il virus trova nuove strade, la variante Delta per esempio e la Delta Plus, quindi invito comunque a vaccinarsi, a non abbassare la guardia sulle protezioni individuali, dalla mascherina al distanziamento. La Lombardia è una regione virtuosa, occupa il terzo posto in Europa per vaccinazioni dopo Danimarca e Portogallo, e il quarto nel mondo dopo Danimarca, Portogallo e Israele, ma non possiamo abbassare la guardia" ha sottolineato ieri Letizia Moratti, vicepresidente di Regione Lombardia, assessore al Welfare, ai microfoni di Porta a Porta su Rai 1. Moratti ha ricordato come "le adesioni dei lombardi alla vaccinazione attualmente siano il 91,1%, che l'88% ha già svolto il ciclo completo, dimostrando grande senso civico, i cittadini come gli operatori sanitari, i medici, gli operatori della protezione civile".

I dati Covid di oggi in Italia
I dati Covid di oggi in Italia

Friuli: boom contagi, maxi focolaio

Preoccupa il balzo in avanti dei contagi in Friuli Venezia Giulia: su 22.660 test e tamponi sono state riscontrate 483 nuove positività al Covid 19, pari al 2,13%. Una cifra tripla rispetto ai 153 nuovi casi di ieri. Lo rende noto la Regione nel report quotidiano, spiegando che sono in aumento i contagi collegati alle manifestazioni di protesta. "Il focolaio localizzato a seguito delle manifestazioni tenutesi nei giorni scorsi continua a crescere - afferma il vicepresidente del Fvg Riccardo Riccardi - oggi i dati mostrano un incremento: siamo ad oltre 150 casi, altri 500 non ci danno una precisa identificazione"

Covid, incubo focolai nel Nord-Est. Veneto, Friuli e Alto Adige: cosa sta succedendo