Zona gialla, quali regioni sono a rischio? Cosa cambia dal 20 settembre

In attesa del consueto monitoraggio del venerdì dell'Iss, gli occhi sono puntati sugli ultimi dati Agenas: ecco i territori che preoccupano di più

L'attuale mappa dell'Italia, solo Sicilia in zona gialla

L'attuale mappa dell'Italia, solo Sicilia in zona gialla

Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori: è chiara la linea del governo che, giovedì 16 settembre, con tutta probabilità approverà un nuovo decreto, dopo quello che ha riguardato scuola e Rsa. Il premier Mario Draghi tira dritto, insomma, l'unico dubbio sarebbe sul possibile sdoppiamento del provvedimento per la Pubblica amministrazione e le aziende private. Una decisione, quindi, per scongiurare una nuova ondata di Coronavirus: il vaccino è fondamentale per proteggersi dal Coronavirus. Intanto, si continuano a monitarare i dati di contagi, ricoveri e decessi che arrivano dalle varie regioni italiane. In attesa del consueto monitoraggio del venerdì dell'Istituto superiore della Sanità, si fa riferimento ai numeri Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) e a quelli del bollettino giornaliero del Ministero della Salute. Vediamo, dunque, com'è la situazione e se ci sono regioni che rischiano la zona gialla, da lunedì 20 settembre. Al momento,ci si trova solo la Sicilia perchè il resto dell'Italiaè risucito a rimanere 'bianco'.

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Covid, bollettino 14 settembre Italia e Lombardia

Sicilia in zona gialla, ma stop città arancioni

La Sicilia confermata dal ministero della Salute zona gialla per altri 15 giorni, ma i dati sono in  miglioramento. Rispetto alla scorsa settimana l'incidenza è calata da 158 a 118 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti. I ricoveri nei reparti ordinari sono scesi da 850 a 772, con un tasso di occupazione dei posti letto calato dal 23,2% al 20,7 per cento. Stesso trend per i ricoveri in rianimazione (da 116 a 99) in flessione dal 13,8 all’11,8 per cento. Le soglie del 20% in terapia intensiva e del 30% in area medica non critica si sono allontanate sempre di più. Inoltre, non sono state rinnovate le 'zone arancioni' in 11 dei 12 Comuni interessati sino ad oggi dai provvedimenti restrittivi per il contenimento dei contagi da Covid-19. Le misure non sono state prorogate poiché sono migliorati i parametri che ne avevano reso necessaria l'adozione, tra cui il raggiungimento dei target di vaccinazione dei residenti. Tornano quindi in zona gialla, come tutta l'Isola, Augusta, Avola, Pachino, Noto, Portopalo di Capo Passero, Rosolini, Ferla in provincia di Siracusa; Catenanuova, nell'Ennese; Comiso e Vittoria, in provincia di Ragusa; Niscemi, nel Nisseno. La 'zona arancione' è stata prorogata soltanto a Francofonte, in provincia di Siracusa, secondo quanto disposto da un'ordinanza firmata dal presidente della Regione, dopo aver sentito l'Asp competente. "Obiettivi - spiega una nota della Regione siciliana - raggiunti grazie alla decisa azione posta in essere dal governo Musumeci con le Asp e gli enti locali interessati, consentendo all'Isola di non essere più l'ultima regione d'Italia per percentuale di popolazione vaccinata".

Calabria a rischio zona gialla

La Calabria ha numeri da zona gialla, ma il governo deciderà l'eventuale passaggio da una fascia di colore all'altra solo venerdì. La regione ha superato sicuramente il limite del 15% in area medica segnando il 17%. In terapia intensiva, invece, la regione è al 10%, tanto quanto la soglia per la zona gialla. Bisognerà capire se il valore sarà superiore al 10,0%, ma non è possibile saperlo prima di venerdì, perché il numero dei letti in rianimazione su cui viene calcolato il dato può essere aggiornato ed è spesso risultato leggermente diverso da quello che ha a disposizione l'Agenas. In questa situazione anche qualche letto in più può spostare una Regione da una zona all'altra, come è già accaduito in Sicilia. 

Marche, Toscana e Sardegna sono salve?

Marche, Toscana e Sardegna hanno superato il limite delle terapie intensive, ma non la soglia in area medica e perciò quesi sicuramente resteranno in zona bianca. In particolare, c'è stato un deciso miglioramento per la Sardegna (da 91 a 54 contagi settimanali ogni 100mila abitanti),che è stata in bilico nelle ultime due settimane. Rispetto a sette giorni fa i pazienti in terapia intensiva sono scesi da 30 a 23. E il tasso di ospedalizzazione è calato dal 14,7% all’11,3 per cento. Mentre i ricoveri nei reparti ordinari sono diminuiti da 232 a 201, con un tasso di ospedalizzazione al 12,5% ormai decisamente al di sotto della soglia critica. Il che stabilizza la regione in zona bianca. La Toscana, nonostante un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti Covid in terapia intensiva al 10%, non registra particolari criticità negli altri reparti (7,2%). Stesso discorso per le Marche, al 12,9% per i posti letto in rianimazione ma al 5,7% in area medica non critica.

Preoccupano Basilicata, Campania e Umbria

Altri dati da tenere d’occhio sono quelli riguardanti i ricoveri in area medica in Basilicata (13%) e in Campania (10%): in entrambi i casi i valori delle rianimazioni non preoccupano, restando ben al di sotto della soglia. Infine, da valutare nelle prossime settimane anche la situazione dell’Umbria, con l’8% di posti letto occupati in terapia intensiva.

E la Lombardia?

La Lombardia si conferma in zona bianca.  Ieri, con 58.684 tamponi effettuati è stato di 435 il numero di casi positivi al Coronavirus, con una percentuale in discesa allo 0,7%. Sono diminuiti i ricoverati in terapia intensiva (-2), mentre sono 20 in più quelli negli altri reparti, che hanno raggiunto i 436. Sono stati sei i decessi che hanno portato il totale da inizio pandemia a 33.962. Per quanto riguarda le province, sono stati 21 i casi segnalati a Milano, di cui 40 in città, 75 a Brescia, 42 a Bergamo, 36 a Monza, 31 a Varese, 28 a Pavia, 21 a Mantova, 17 a Cremona, 13 a Como, 8 a Sondrio, 7 a Lodi e 6 a Lecco. Bene i numeri della campagna vaccinale. "Oggi abbiamo raggiunto l'80% della popolazione lombarda vaccinata con ciclo completo. Un traguardo importante che ci fa sentire più tranquilli, considerato che per la maggior parte delle infezioni sopra tale soglia si comincia a parlare di 'immunità di gregge'. Credo che, se chi ancora non ha aderito si convincerà, le problematiche legate al Covid si ridurranno in maniera sostanziale e, mi auguro, definitiva", ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Le disposizioni che ci sono arrivate dalla struttura Commissariale e dal ministero della Salute - ha aggiunto il governatore - ci dicono che da lunedì 20 settembre si partirà con la terza dose, iniziando da alcune categorie esposte maggiormente al rischio. Il nostro piano per questa nuova fase è già stato approvato dal Governo, già dalla fine di giugno, quindi siamo pronti".

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Da zona bianca a zona gialla, quando?

Si passa da zona bianca a zona gialla quando: l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti per 3 settimane consecutive; itasso di occupazione dei posti letto in area medica è superiore al 15% e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è superiore al 10%.

Le regole della zona gialla

Le differenze tra zona gialla e zona bianca sono poche. Nella fascia gialla torna la mascherina obbligatoria anche all'aperto, che invece nell'area bianca è stata eliminata a fine giugno. La seconda differenza riguarda i servizi di ristorazione: in zona gialla torna il limite delle quattro persone non conviventi sedute allo stesso tavolo sia all'interno che all'esterno; in zona bianca, invece, è stato portato a sei persone al chiuso ed eliminato all'aperto. Per il resto non ci sono limitazioni alla circolazione e agli spostamenti in entrambi i casi, sia in bianco che in giallo. Non c'è coprifuoco e tutte le attività sono aperte tranne le discoteche.

I dati Agenas del 14 settembre

SICILIA - terapia intensiva: 12%. Altri reparti ospedalieri: 21%

SARDEGNA - terapia intensiva: 12%. Altri reparti ospedalieri: 13%. 

MARCHE - terapia intensiva: 12%. Altri reparti ospedalieri: 6%. 

CALABRIA - terapia intensiva: 10%. Altri reparti ospedalieri: 17%. 

TOSCANA - terapia intensiva: 10%. Altri reparti ospedalieri: 8%.

UMBRIA - terapia intensiva: 8%. Altri reparti ospedalieri: 7%. 

LAZIO - terapia intensiva: 7%. Altri reparti ospedalieri: 7%.

BOLZANO - terapia intensiva: 7%. Altri reparti ospedalieri: 4%. 

FRIULI VENEZIA GIULIA - terapia intensiva: 6%. Altri reparti ospedalieri: 3%. 

BASILICATA - terapia intensiva: 5%. Altri reparti ospedalieri: 13%.

EMILIA ROMAGNA - terapia intensiva: 5%. Altri reparti ospedalieri: 5%.

VENETO - terapia intensiva: 5%. Altri reparti ospedalieri: 4%. 

CAMPANIA - terapia intensiva: 4%. Altri reparti ospedalieri: 10%. 

LOMBARDIA - terapia intensiva: 4%. Altri reparti ospedalieri: 7%. 

PUGLIA - terapia intensiva: 4%. Altri reparti ospedalieri: 7%.

ABRUZZO - terapia intensiva: 4%. Altri reparti ospedalieri: 6%. 

LIGURIA - terapia intensiva: 4%. Altri reparti ospedalieri: 5%. 

PIEMONTE - terapia intensiva: 4%. Altri reparti ospedalieri: 3%.

MOLISE - terapia intensiva: 3%. Altri reparti ospedalieri: 6%. 

TRENTO - terapia intensiva: 1%. Altri reparti ospedalieri: 4%. 

VALLE D'AOSTA - terapia intensiva: 0%. Altri reparti ospedalieri: 2%.