Zona gialla, quali regioni sono a rischio? Cosa cambia dal 13 settembre

Decisivi i dati sui ricoveri nei reparti Covid: occhi puntati sulla Sardegna, mentre la Calabria è salva

Covid, l'attuale mappa dell'Italia

Covid, l'attuale mappa dell'Italia

Milano - Occhi puntati sulla Sardegna. Da lunedì 13 settembre l’isola potrebbe raggiungere la Sicilia, unica regione in zona gialla. I dati sono in bilico da qualche settimana e a essere decisivi sono quelli sui ricoveri nei reparti Covid di area non critica. Ma gli ultimi numeri forniti da Agenas, relativi al 7 settembre, mostrano uno spiraglio: il tasso dei posti letto occupati è rimasto al di sotto della soglia critica del 15% e se questo dovesse essere confermato la Sardegna resterebbe in zona bianca. Situazione simile per la Calabria, che è riuscita a rimanere al di sotto della soglia critica per le terapie intensive. E che quasi sicuramente non cambierà colore. Gli occhi sono comunque tutti puntati su venerdì 10 settembre, giorno in cui verranno ufficializzati i nuovi dati del monitoraggio dell'Istituto Superiore della Sanità. Ma vediamo la situazione del nostro Paese nel dettaglio.

La mappa dell'Italia oggi

Attualmente, in zona bianca ci sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto. In zona gialla c'è solo la Sicilia

I ricoveri in Italia tra terapia intensiva e area medica

Secondo l'Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali, in Italia, l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva si attesta al 6%, mentre in area medica siamo al 7%. Ma ecco gli ultimi dati di ogni singola Regione: la prima cifra riguarda le terapie intensive e la seconda è relativa ai ricoveri in area non critica:

Abruzzo 3% – 6% Basilicata 3% – 14% Calabria 8% – 19% Campania 5% – 9% Emilia-Romagna 5% – 5% Friuli-Venezia Giulia 7% – 4% Lazio 7% – 7% Liguria 4% – 4% Lombardia 4% – 6% Marche 9% – 6% Molise 0% – 7% Bolzano 7% – 5% Trento 0% – 3% Piemonte 4% – 3% Puglia 6% – 8% Sardegna 15% – 14% Sicilia 13% – 23% Toscana 9% – 8% Umbria 7% – 7% Valle d’Aosta 0% – 1% Veneto 5% – 3%

Sicilia in zona gialla

La Sicilia è ancora l'unica zona gialla d'Italia e resterà in questa fascia. Scongiurato il passaggio in zona arancione, perché i numeri odierni sono ben lontani dai parametri che la porterebbero a misure restrittive più severe. Secondo i quotidiani dati forniti dal ministero della Salute, i nuovi casi sono 877, due in piu' rispetto alle 24 ore precedenti, ma con un numero di tamponi effettuati inferiore, 19.357. Cio' produce un tasso di positivita' pari al 4,53%. Stabili pure i decessi, 29, ma su questo numero la Regione Siciliana comunica che i decessi segnalati sono avvenuti 1 oggi, 7 ieri, 14 il 6 settembre, 2 il 5, 3 il 3 settembre e 2 il 2 settembre. I guariti oggi sono 1.379, gli attualmente positivi calano di 531 toccando il numero di 28.016. Prosegue l'allentamento della pressione sugli ospedali: il numero dei ricoveri nei reparti ordinari e' di 823 (-27), mentre quello delle terapie intensive e' di 116 (-1) con 6 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare vi sono 27.077 persone.

Sardegna osservata speciale

Occhi puntati sulla Sardegna.dati di Agenas aggiornati a martedì 7 settembre riportano il 15% delle terapie intensive occupate (quindi ben oltre la soglia critica del 10%). Ma resta sotto soglia l'occupazione dei reparti ordinari: il 14%. Se i numeri dovessero essere confermati senza subire alcune crescita, la regione potrebbe restare ancora in zona bianca. Stando al bollettino odierno del Ministero della Salute, sono 218 i nuovi casi di Coronavirus, su 3.811 persone testate e 12.730 test processati, tra molecolari e antigenici. Si registrano due decessi, un uomo di 77 anni residente nella Città Metropolitana di Cagliari e uno di 85, residente nella Provincia del Sud Sardegna. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 28 (2 in meno rispetto a ieri),  226 (6 in meno rispetto a ieri) in area medica. In isolamento domiciliare ci sono 5.736 persone (-293 rispetto a ieri). 

Trema la Calabria

Trema la Calabria, ma stavolta non rischierà il passaggio in zona gialla. Secondo i dati dell'Agenas è all'8% delle terapie intensive (quindi sotto soglia e al 19% per i reparti ordinari). Stando al bollettino odierno del Ministero della Salute, oggi si registrano 215 positivi in piu' rispetto a ieri e un decesso, con un tasso di positivita' sui tamponi effettuati che e' pari al 5,61%. Rispetto alla pressione ospedaliera, sono stati indicati tre nuovi ricoveri nei reparti di terapia intensiva della Calabria, con i pazienti ricoverati due a Catanzaro e uno a Cosenza, facendo salire a 16 il numero dei posti occupati. D'altro canto, va meglio per i ricoveri nei reparti, dove si registrano 2 pazienti in meno, per un totale di 179. Sempre secondo il bollettino regionale, in Calabria, ad oggi, il totale dei tamponi eseguiti sono stati 1.112.423 (+3.834), mentre le persone risultate positive al Coronavirus sono 79.805 (con +215) rispetto a ieri. 

E la Lombardia?

La Lombardia è salda in zona bianca. Sono 655 i nuovi casi di Covid-19 in Lombardia, a fronte di 50.400 tamponi effettuati, di cui è risultato positivo l'1,2%. Nelle ultime 24 ore sono morte 6 persone, che portano il totale dei decessi nella regione da inizio pandemia a 33.943. Crescono i ricoverati: nelle terapie intensive ci sono 55 pazienti, uno più di ieri; nei reparti Covid ordinari 386, 2 più di 24 ore fa. Sono 212 i nuovi casi nel territorio metropolitano di Milano, di cui 70 nella città capoluogo. Segue la provincia di Brescia, con 120 nuovi casi. Incremento a due cifre in tutte le altre province lombarde: i contagi sono 48 a Monza e Brianza, 45 a Bergamo, 38 a Varese, 37 a Mantova, 31 a Pavia, 30 a Como, 14 a Lodi e Sondrio, 13 a Cremona e 10 a Lecco. Per quanto riguarda la campagna vaccinale, il 6 settembre, la vice presidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti ha fatto sapere che  "abbiamo raggiunto 14 milioni di somministrazioni". E ha specificato che siamo "all'86% di adesioni e fra i giovani dai 20 ai 30 anni siamo all'87%".   Fra i ragazzi in età scolastica "la percentuale è del 71% che è comunque un buon numero", ha osservato aggiungendo che è allo studio "un piano di comunicazione da parte dei pediatri rivolto ai genitori dei ragazzi dai 12 ai 19 anni".

I parametri per la zona gialla

Con le ultime misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, l'esecutivo ha elaborato nuovi criteri per definire i colori delle regioni. L'incidenza dei contagi resta in vigore, ma non è più il criterio principale per la scelta delle colorazioni (bianca, gialla, arancione, rossa) che fanno scattare le restrizioni. Dall'entrata in vigore del decreto (venerdì 6 agosto 2021), i due parametri principali sono: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19; il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19.

Le regioni restano in zona bianca se: l'incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive; qualora si verifichi un'incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona bianca se si verifica una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 15 per cento oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 10 per cento.

Da zona bianca a gialla: è necessario che si verifichino alcune condizioni perché una regione passi a misure maggiormente restrittive: l'incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10 per cento; qualora si verifichi un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona gialla (e non slitta in arancione) se si verificano una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 30 per cento; oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 20 per cento.

Zona gialla, le regole

Mascherine obbligatorie anche all'aperto e un limite di quattro commensali al tavolo del ristorante. E' quanto cambia nella sostanza per i territori. Regole diverse e meno stringenti rispetto a quanto gli italiani erano abituati a fare nei mesi scorsi. E che tengono conto anche del green pass in possesso dei vaccinati. Con il nuovo profilo di rischio giallo, le misure prevedono che ci si possa spostare tra le regioni (anche senza il green pass) ed è possibile raggiungere le seconde case fuori regione al di là del colore del territorio di provenienza e di quello di arrivo. Non ci sono più limiti orari alla circolazione, dunque nessun coprifuoco, che è stato eliminato lo scorso 21 giugno e che ha segnato duramente i mesi di lockdown. Le mascherine, che in zona bianca sono già obbligatorie nei locali al chiuso, in gialla devono tassativamente essere indossate anche all'aperto.