Zona gialla dal 13 settembre e regioni a rischio: quali sono in bilico e cosa può cambiare

Per ora l'unica ad aver abbandonato il bianco è la Sicilia. Ma alcune aree del Paese restano osservate speciali

Il premier Draghi e l'attuale mappa delle zone Covid

Il premier Draghi e l'attuale mappa delle zone Covid

Milano - La Sicilia è ancora l'unica zona gialla d'Italia. Come sancito dai dati del monitoraggio nell'Iss (Istituto Superiore di Sanità) di venerdì scorso nessuna regione questa settimana ha dovuto lasciare la zona bianca. Ma cosa può cambiare? Osservate speciali restano le due aree che - già al monitoraggio del 3 settembre - risultavano più a rischio. Occhi puntati dunque su Sardegna e Calabria. Le date chiave da tenere a mente sono due: venerdì 10 settembre (giorno in cui verranno ufficializzati i nuovi dati dell'Iss) e lunedì 13 settembre (giorno in cui un eventuale passaggio di fascia entrerebbe in vigore). Quelle in arrivo sono settimane decisive per la gestione della pandemia in Italia: in arrivo la "vera ripresa", con l'inizio delle scuole e l'aumento della pressione sul trasporto pubblico. Sul tavolo del governo di Mario Draghi ci sono non pochi temi caldi: l'estensione del green pass, l'ipotesi dell'obbligo vaccinale e la questione terza dose

La curva Covid in Italia

Sono 3.361 i nuovi contagi da Covid in Italia (ieri 5.315), secondo i dati del ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 52 morti (ieri 49) che portano a 129.567 il totale delle vittime da inizio emergenza. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 134.393 tamponi, con un tasso positività che sale al 2,5% (ieri 2%).  In aumento le persone ricoverate in ospedale con sintomi che sono 4302 (ieri 4216), con un aumento di 86 persone rispetto a ieri mentre sono 570 i ricoverati in terapia intensiva (-2 rispetto a ieri), con 32 ingressi nelle ultime 24 ore. Sono 4.309.200 i guariti (+3.977) e 136.020 gli attualmente positivi (-682).

I dati di oggi sul Covid
I dati di oggi sul Covid

Covid  Italia e Lombardia: bollettino 6 settembre: 3.361 contagi e 52 morti

La mappa attuale

In zona bianca: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto.

In zona gialla: Sicilia

Terapie intensive: crescono in Sicilia e Sardegna

Cresce in 4 regioni, a livello giornaliero, il tasso di occupazione delle terapie intensive da parte dei pazienti Covid (Sardegna, Sicilia, Campania e PA di Bolzano) tornando al 13% in Sardegna e al 14% in Sicilia, ben oltre la soglia d'allerta del 10%. Mentre cala in Calabria, Umbria e Veneto. È quanto emerge dai dati del monitoraggio giornaliero dell'Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali (Agenas), che confronta i dati di ieri, 5 settembre, con quelli del giorno precedente. La percentuale di pazienti Covid nei reparti ospedalieri di 'area non criticà rispetto al totale dei posti disponibili cresce, invece, dell'1% in Basilicata (raggiungendo il 12%) e cala in Friuli Venezia Giulia e Sardegna, mentre in Sicilia resta stabilmente al 23% e quindi oltre la soglia limite, in questo caso stabilita pari al 15%.

Questi i valori di occupazione dei posti Covid rispettivamente in terapia intensiva e nei reparti di area medica in tutte le regioni e province autonome:

A livello nazionale i valori sono stabili e pari al 6% e 7%. 

  • Abruzzo (3% e 6%)
  • Basilicata (3% e 12%)
  • Calabria (8% e 18%)
  • Campania (6% e 10%)
  • Emilia Romagna (6% e 5%)
  • Friuli Venezia Giulia (9% e 3%)
  • Lazio (7% e 7%)
  • Liguria (4% e 4%)
  • Lombardia (4% e 6%)
  • Marche (10% e 6%)
  • Molise (0% e 7%)
  • Pa di Bolzano (5% e 6%)
  • Pa di Trento (0% e 3%)
  • Piemonte (4% e 3%)
  • Puglia (4% e 8%)
  • Sardegna (13% e 14%)
  • Sicilia (14% e 23%)
  • Toscana (10% e 8%)
  • Umbria (8% e 7%)
  • Valle d'Aosta (0% e 0%)
  • Veneto (4% e 3%).

Sicilia

Dopo settimane scende per la prima volta sotto i mille il dato sui nuovi contagi Covid nelle ultime 24 ore in Sicilia. Secondo il report del ministero della Salute, infatti, sono 943 i nuovi positivi scoperti tra ieri e oggi grazie a 12.804 tamponi antigenici e molecolari. L'Isola resta in cima alla classifica delle regioni italiane per incremento del coronavirus. L'incinenza dei test positivi è al 7,4%. Tra ieri e oggi in Sicilia si sono registrate 444 guarigioni. I decessi resi noti sul report sono stati dieci, ma soltanto due sono riferibili alla giornata di ieri. Al momento sull'Isola si contano 28.951 positivi, 489 più di ieri. Sul fronte degli ospedali i ricoverati in regime ordinario sono 855, quelli in terapia intensiva 120. 

Sardegna

Tre morti in Sardegna per Coronavirus: sono un uomo di 64 anni e due donne di 83 e 98 anni, tutti residenti nella Provincia del Sud Sardegna. L'aggiornamento dell'Unità di crisi regionale certifica 123 nuovi casi di positività su 1.326 persone testate e 1.862 test processati tra molecolari e antigenici. I pazienti ricoverati sono 235 (+4), 28 in terapia intensiva sono 28 (+1 rispetto a ieri). Le persone in isolamento sono 6.305 (150 in meno rispetto a ieri).

Calabria

Sono 117 i nuovi positivi al Covid-19 in Calabria per effetto del numero ridotto di tamponi effettuati nel fine settimana, 1.826 contro i 3.472 del giorno precedente, con il tasso di positività che scende così dal 7,6 al 6,41%. In realtà, il totale dei nuovi positivi di oggi è 121 ma l'incremento, è spiegato nel bollettino della Protezione civile regionale, risulta essere di 117 in quanto a seguito di un nuovo conteggio dei dati comunicati al Ministero della Salute, il totale dei casi confermati della settimana 30 agosto - 5 settembre è pari a 1.900 anziché 1.904. Quattro le vittime nelle ultime 24 ore con il totale che arriva a 1.337. In aumento (+2), per effetto del saldo tra dimissioni e nuovi ingressi, il numero dei ricoverati in area medica (178), mentre resta stabile a 13 quello dei ricoverati in terapia intensiva. I casi attivi sono 5.176 (-66), gli isolati a domicilio 4.985 (-68) ed i nuovi guariti 179. Ad oggi sono stati fatti 1.103.686 tamponi con 79.345 positivi. 

E la Lombardia?

La Lombardia anche questa settimana è stata confermata in zona bianca.  In Lombardia nelle ultime 24 ore sono stati registrati 177 casi di Covid-19 e 3 morti. Dall'inizio dell'epidemia i decessi in totale salgono a 33.936. I tamponi processati sono stati 12.683 tamponi, sper un'indice di positività dell'1,3%. I pazienti covid in terapia intensiva scendono a 56 (-2), mentre i ricoverati salgono a 375 (+10). I numeri delle province lombarde parlano di 75 casi nel Milanese, di cui 39 a Milano citta'; Bergamo: 13; Brescia: 35; Como: 5; Cremona: 1; Lecco: 3; Lodi: 1; Mantova: 17; Monza e Brianza: 4; Pavia: 9; Sondrio: 4; Varese: 3. Prosegue a ritmo serrato la campagna vaccinale, che vede la Lombardia tra le regioni virtuose. "Questa mattina abbiamo raggiunto 14 milioni di somministrazioni in Lombardia. E' un punto di grande importanza nella nostra campagna vaccinale" ha detto la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione, Letizia Moratti.

I parametri per la zona gialla

Con le ultime misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, l'esecutivo ha elaborato nuovi criteri per definire i colori delle regioni. L'incidenza dei contagi resta in vigore, ma non è più il criterio principale per la scelta delle colorazioni (bianca, gialla, arancione, rossa) che fanno scattare le restrizioni. Dall'entrata in vigore del decreto (venerdì 6 agosto 2021), i due parametri principali sono: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19; il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19.

Le regioni restano in zona bianca se: l'incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive; qualora si verifichi un'incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona bianca se si verifica una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 15 per cento oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 10 per cento.

Da zona bianca a gialla: è necessario che si verifichino alcune condizioni perché una regione passi a misure maggiormente restrittive: l'incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10 per cento; qualora si verifichi un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona gialla (e non slitta in arancione) se si verificano una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 30 per cento; oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 20 per cento.

Zona gialla: cosa cambia rispetto al bianco

Mascherine obbligatorie anche all'aperto e un limite di quattro commensali al tavolo del ristorante. E' quanto cambia nella sostanza per i territori. Regole diverse e meno stringenti rispetto a quanto gli italiani erano abituati a fare nei mesi scorsi. E che tengono conto anche del green pass in possesso dei vaccinati. Con il nuovo profilo di rischio giallo, le misure prevedono che ci si possa spostare tra le regioni (anche senza il green pass) ed è possibile raggiungere le seconde case fuori regione al di là del colore del territorio di provenienza e di quello di arrivo. Non ci sono più limiti orari alla circolazione, dunque nessun coprifuoco, che è stato eliminato lo scorso 21 giugno e che ha segnato duramente i mesi di lockdown. Le mascherine, che in zona bianca sono già obbligatorie nei locali al chiuso, in gialla devono tassativamente essere indossate anche all'aperto.

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