Zona gialla e riaperture: la data chiave del 20 aprile. Le ipotesi del governo

Gelmini: Cdm per valutare possibilità di qualche segnale di apertura già ad aprile, ma maggio sarà il mese della ripartenza. La linea Draghi: tutto dipende da vaccini e contagi. Fontana: se tolgono limitazioni Lombardia gialla a fine mese

Riapertura bar e ristoranti

Riapertura bar e ristoranti

Milano – Riaperture e zona gialla: quella che si è appena aperta è una settimana decisiva per la gestione dell'emergenza Covid in Italia. Il mese di maggio "sarà quello delle riaperture", mentre in aprile è stato "utilizzato il poco di agibilità, guadagnato con tanta fatica e tanti sacrifici da parte degli italiani, riaprendo le scuole e facendo ripartire i concorsi" ha detto, arrivando a Palazzo Raffaello, sede della Regione Marche, il ministro per gli Affari regionali e l'autonomia, Mariastella Gelmini, che ha confermato che "il 20 aprile ci sarà un punto in consiglio dei ministri per valutare la possibilità, sulla base dei contagi e dell'andamento del piano vaccinale, di qualche

La ministra per gli  Affari Regionali Maria Stella Gelmini
La ministra per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini
segnale di apertura già ad aprile, ma maggio sarà il mese della ripartenza". Per questo obiettivo, "tutti i ministeri sono al lavoro e stanno costruendo i protocolli per poter ripartire". Inoltre, "in questa settimana, il governo varera' un provvedimento molto importante per quanto riguarda il sostegno alle attività economiche: il nostro compito è di risarcire queste attività, ma soprattutto di far ripartire il prima possibile e il governo è al lavoro proprio su questo". 

Italia in arancione

Nel frattempo oggi è scattato il nuovo cambio di colore delle regioni: solo quattro (Campania, Puglia, Valle d'Aosta e Sardegna) sono ancora in zona rossa mentre il resto dell'Italia si trova in fascia arancione dopo la promozione di Lombardia, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana. Con le regole della zona arancione hanno rialzato la saracinesca tutti i negozi, parrucchieri, barbieri e centri estetici e sono tornati tra i banchi gli studenti delle medie e delle superiori (questi ultimi con il 50% della frequenza in presenza). Dopo queste riaperture – scattate come nel caso della Lombardia dopo 28 giorni di lockdown – gli occhi sono puntati sulla curva dei contagi e sulla campagna vaccinale. Proprio questi due elementi sono ritenuti dal premier Mario Draghi la chiave di volta per ipotizzare nuovi allentamenti.  

Riaprire: quando e come

L'ultimo monitoraggio Iss ha certificato un miglioramento del quadro epidemiologico. Se questa tendenza verrà confermata – cosa probabile – l'esecutivo potrebbe anticipare alcune scelte. Qualora dovesse attestarsi un'ulteriore frenata dei contagi, un calo della pressione sugli ospedali e dell'indice Rt e la campagna vaccinale dovesse procedere come da programma qualcosa potrebbe cambiare. Una delle ipotesi è che si possa decidere di ripristinare le zone gialle (attualmente "bloccate" fino al 30 aprile dall'ultimo decreto). Ciò determinerebbe la riaperture dei ristoranti, almeno a pranzo, ma anche – con ingressi contingentati - di musei, cinema e teatri. Il tutto, però, come più volte precisato da Draghi potrà essere ipotizzato solo a fronte di dati rassicuranti: aperture sì, ma in sicurezza. E solo dopo aver "scudato " col vaccino le fasce più a rischio della popolazione (over 80 e fragili). A oggi sono state somministrate in Italia oltre 13 milioni di dosi, con la Lombardia che ha tagliato quota due milioni di vaccinazioni ieri. 

Somministrazioni per fasce di età (aggiornato alle 7 del 12 aprile)
Somministrazioni per fasce di età (aggiornato alle 7 del 12 aprile)

La Lombardia punta alla zona gialla

A sperare in un ripristino della zona gialla e in un approdo della regione nella fascia di rischio più bassa dopo quella bianca è stato lo stesso governatore lombardo Attilio Fontana: "Da lunedì (oggi per chi legge ndr) siamo in zona arancione ma sono convinto che quando verranno meno i limiti del Governo e si metterà a disposizione la zona gialla, noi sicuramente passeremo in zona gialla a fine aprile" ha detto il  presidente della regione. "Avremo così un altro allentamento. Ma quando avremo vaccinato le fasce più fragili, dai 60enni in su, i grandi problemi saranno finiti. Credo che il virus continuerà a girare ma i rischi saranno contenuti. Qualche limitazione comunque potrebbe rimanere ancora e comunque non farebbe male".   Secondo Fontana, i sessantenni "dovrebbero finire di essere vaccinati entro maggio, ma non abbiamo la programmazione dell'arrivo delle dosi per esserne certi". 

"Non dobbiamo bruciare le tappe"

Al momento – va precisato - non è stata convocata la cabina di regia per la discussione delle scelte da fare. Ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza è arrivato un invito alla cautela: "Bisogna agire con cautela, non dobbiamo bruciare le tappe o il rischio è di vanificare gli sforzi fatti" ha detto a 'Che tempo che fa'. Speranza ha anche sostenuto la scelta di riaprire le scuole, considerate "un'architrave per il Paese": "Siamo consapevoli che c'è un elemento di rischio con l'aumento dei movimenti ma il governo ha fatto una scelta che difendo con forza". Lo stesso Franco Locatelli, direttore del Comitato Tecnico Scientifico, pur osservando un generalizzato miglioramento dei dati, ha ribadito "Guai se pensassimo che siamo fuori dal problema. Le aperture vanno fatte per rispondere alla crisi economica e sociale, ma devono essere ben ponderate in funzione dei numeri". 

Speranza a Che tempo che fa
Speranza a Che tempo che fa

Ristoranti: le ipotesi di Sileri

E proprio i dati della settimana saranno cruciali per dare una bussola alle scelte del governo. Se la pianificazione delle (graduali) riaperture potrebbe scattare a breve è difficile pensare che queste possano diventare effettive prima del 25 aprile. "Le riaperture ci saranno da maggio – ha detto il  sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a Domenica In -. Già dalla prossima settimana vedremo i numeri migliorare di molto e già nel mese di maggio vedremo le riaperture. Torneremo con i colori. Non dobbiamo correre troppo, ma sicuramente riaprire. Per i ristoranti possono già riaprire da maggio, a pranzo e verosimilmente da metà maggio anche a cena", ha detto.  E ancora: "Se andiamo avanti così con la vaccinazione perché non dobbiamo copiare quello che sta facendo l'Inghilterra? Siamo a circa due mesi di ritardo rispetto al Regno Unito. Quindi direi che maggio è il mese della programmazione delle riaperture progressive".  Ad esempio, "i cinema e i teatri sarà fattibile aprirli subito e così la scuola. Comincerei con la scuola, poi i ristoranti, e poi tutto fino a giugno, con moderazione. I passi indietro difficilmente ci saranno". 

Salvini: riaprire anche domani dove è possibile

Intanto continua il pressing del centrodestra, con Forza Italia che punta al Cdm il 20 aprile, con l'obiettivo un cronoprogramma per le attività più penalizzate. Ieri il ministro del Turismo  ministro del Turismo Massimo Garavaglia (Lega) ha sottolineato la necessità di pianificare l'uscita dal lockdown e le riaperture: "Le date servono per far partire in sicurezza un settore e non perdere tempo. Ci sono attività che necessitano mesi di programmazione".  La data chiave per la vera ripartenza della stagione turistica, secondo Garavaglia,  dovrebbe essere quella del 2 giugno. "Se perdi un mese, qualcuno prenota da un'altra parte, e noi non possiamo permetterci di perdere nemmeno una settimana di questa estate. Si dà magari una settimana di sicurezza, ma si deve dare settore per settore una data di partenza", ha sottolineato il ministro. Oggi il nuovo affondo di Salvini: il 2 giugno come data "va bene per una riapertura generalizzata" ma "dove la situazione sanitaria è sotto controllo per me bisogna aprire già domani".