La Lombardia resta in zona bianca: "Merito dei vaccini, vicini a immunità di gregge"

Contagi e ricoveri: ecco i numeri che garantiscono il bianco alla regione. Quali regioni rischiano di cambiare fascia col prossimo monitoraggio?

La Lombardia si conferma zona bianca

La Lombardia si conferma zona bianca

Milano - La Lombardia resta in zona bianca. "Con un'incidenza di 42,4 su 100 mila abitanti - ha detto oggi il governatore Attilio Fontana - e il 2 per cento di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica, anche questa settimana la nostra regione si conferma in zona bianca, nel monitoraggio settimanale di Iss e Ministero della Salute". Il numero uno del Pirellone non ha dubbi: "Un risultato - ha spiegatoFontana - che conferma l'efficacia della vaccinazione che in Lombardia ha raggiunto percentuali vicine alla cosiddetta immunità di gregge". Come emerge dal report della campagna vaccinale in regione sono state somministrate 13.040.521 vaccinazioni, pari al 98,56% delle dosi distribuite (dato he la colloca al primo posto in Italia). Cosa dice la curva di crescita della pandemia in regione? In base ai dati del bollettino di oggi con 35.314 tamponi effettuati, sono 661 i nuovi positivi al Coronavirus (1,8%) registrati nelle ultime 24 ore in Lombardia. Cinque i decessi comunicati dalla Regione Lombardia. Calano i ricoverati in terapia intensiva (-4) ma salgono negli altri reparti (+7).

"Per consolidare questa situazione - ha aggiunto il presidente Fontana - abbiamo messo in campo una serie di iniziative sul territorio, affinché chi ancora non si sia vaccinato possa farlo nel più breve tempo possibile". Da oggi, ad esempio, accesso libero, senza prenotazione, in tutti i centri vaccinali per gli over 60, con l’opportunità di ricevere la somministrazione di vaccino Pfizer o Moderna. L’obiettivo della Regione Lombardia è quello di raggiungere i 267mila ancora senza vaccino. Non solo n particolare, da ieri accesso libero senza prenotazione anche per il personale scolastico e universitario  (circa 40.000 non ancora vaccinati). Per gli studenti dai 12 ai 19 anni - circa 191.000 non ancora vaccinati pari al 28% della platea - agende prioritarie dedicate già attive. Per l'Università, agende prioritarie dedicate dal 16 agosto"Ringrazio ancora una volta tutti coloro che hanno lavorato a questa campagna e continuano a farlo - ha concluso il presidente Fontana - anche nel giorno di Ferragosto, insieme agli operatori di sanità pubblica che lavorano ininterrottamente da oltre un anno al tracciamento dei contatti".

Per quanto concerne il resto del Paese, come previsto, tutta l'Italia resterà in zona bianca nella settimana di Ferragosto. Gli indicatori che, come ogni venerdì, indicano quali Regione rischiano il cambio di colore dicono infatti che Sicilia e Sardegna, le due Regioni considerate più a rischio per gli alti livelli dei ricoveri, non superano tutte le soglie critiche. La Sardegna, in particolare, è già oltre per quanto riguarda le terapie intensive occupate, l'11,2% quando la soglia per salire in giallo è al 10%, ma è ancora ampiamente sotto per i ricoveri ordinari, 7,4% quando la soglia è il 15%. La norma del dl luglio prevede che entrambi i parametri debbano essere superati per finire in zona gialla. La Sicilia invece, protagonista negli ultimi giorni di un trend di netto rialzo dei contagi, registra il 6% di terapie intensive e il 14,1%, molto vicino alla soglia quindi, per i ricoveri ordinari. 

Sono le uniche Regioni, a meno di imprevedibili scossoni, a rischiare sulla carta di superare le soglie già con il monitoraggio di venerdì 20 agosto, e quindi di finire in giallo lunedì 23 agosto. L'unica altra Regione che ha i reparti a oltre il 10% è la Calabria, 11,5% di posti letto occupati in area medica, ma appena il 2,4% in rianimazione. Quanto alle altre Regioni - come detto - la Lombardia ha il 2,3% di intensive e il 4,4% nei reparti ordinari, il Lazio rispettivamente il 5,3% e il 6,9%, la Campania il 2,2% e il 7%, il Veneto l'1,8% e il 2,8%. A livello nazionale sono occupati da pazienti Covid il 3,4% delle terapie intensive e il 5,2% dei posti nei reparti ordinari. I valori più bassi per l'occupazione di terapie intensive, oltre a Valle d'Aosta e Provincia di Trento che sono a zero, si registrano in Piemonte e Abruzzo, entrambe con lo 0,6% di occupazione. Molto basso il Piemonte anche sul fronte dei ricoveri ordinari, l'1,8%, poco meno del Friuli Venezia Giulia (2,1%) e Molise (2,3%).