Zitromax, cos'è l'antibiotico (introvabile) "anti-Covid". Efficace? Il parere dei medici

L'antibiotico prodotto dalla Pfizer non si trova più nelle farmacie italiane. Ma è davvero efficace contro il Covid?

L'antibiotico Zitromax

L'antibiotico Zitromax

Milano, 13 gennaio 2022 - E' introvabile nelle farmacie italiane. E' l'antibiotico Zitromax. Negli ultimi giorni i medici lo hanno prescritto in gran quantità ai pazienti positivi. Tanto che le scorte sono andate completamente esaurite. Ma perché lo Zitromax viene prescritto ai malati Covid? E' davvero efficace? Di cosa si tratta? Proviamo a mettere un po' di ordine.

Cos'è lo Zitromax

Lo Zitromax è un antibiotico prodotto da Pfizer, Zitromax. Contiene la azitromicina, e che fa parte di una classe di antibiotici che si chiamano macrolidi, efficaci contro molti batteri, anche per streptococco.

Per cosa si usa

Lo Zitromax viene utilizzato per il trattamento delle infezioni delle alte e basse vie respiratorie, ma anche della cute e dei tessuti molli e delle infezioni odontostomatologiche:

Come si prende

In generale lo Zitromax viene prescritto in una dose di 500 mg al giorno, in un'unica somministrazione, per 3 giorni consecutivi. In genere l'assunzione di 500-1000 mg di Azitromicina al giorno risulta sufficiente a controllare la proliferazione batterica in 3 giorni di trattamento. Un adeguamento delle dosi dovrebbe essere previsto nel caso di anziani o soggetti affetti da disfunzioni epatiche.

L'efficacia contro il Covid

L'antibiotico Zitromax ed il generico sono usati nella terapia contro il Covid in seguito a diversi studi scientifici che ne hanno dimostrato la efficacia sia per contrastare eventuale complicanze nei malati dovute a batteri, sia con valenza di immuno modulante contro il virus Sars-Cov2.

Le indicazioni di Aifa per l'uso di Zitromax contro il Covid

Sul sito di Aifa è pubblicato un documento (nell'aprile del 2020) che fornisce alcune indicazioni sulla possibilità o meno di utilizzare lo Zitromax, in assenza di altre terapie, contro il Covid: il PDF

La polemica di Bassetti

Lo Zitromax "non solo non è un farmaco anti-Covid perché è un antibiotico, ma non serve a nulla nel trattamento contro il coronavirus. Gli antibiotici vanno usati in meno nell'1% dei casi totali di Covid. Oggi invece la gente si prende lo Zitromax con cure declinate dai social. Prenditi lo Zitromax, fatti un tampone o prendi un po' di lattoferrina. C'è una confusione totale e troppo allarmismo. Serve mettere un punto e fermare questa deriva: i medici devono tornare a fare il loro lavoro e le persone devono seguirli". Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale Policlinico San Martino di Genova, commentando l'allarme per la mancanza del medicinale nelle farmacie.

Il parere dei medici di famiglia

L'azitromicina non è un farmaco di uso routinario per i pazienti Covid: "In linea con le raccomandazioni dell'Aifa, la prescrizione da parte dei medici di famiglia è indicata solo per casi selezionati, quando c'è il sospetto di un'infezione batterica. Non è chiaro, quindi, il perché possa verificarsi una prescrizione smodata di questo antibiotico che, ricordiamo deve essere necessariamente prescritto e non può essere distribuito in farmacia senza ricetta". Lo dice all'Adnkronos Salute Fiorenzo Corti, vicesegretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), in merito alle notizie sulla carenza dello Zitromax*.  Per Corti "il fenomeno che ha portato alla difficoltà di reperimento per questo medicinale, che non è un anti-Covid, non è chiaro e non ha sicuramente basi scientifiche", ha concluso, sottolineando che un uso improprio non è esente da rischi visto che "può dare origine a resistenze batteriche che sarebbe meglio evitare".

Il parere di Pregliasco

Lo Zitromax è stato usato in modo eccessivo, mentre va usato solo per infezioni batteriche. C'è stato un uso esagerato perché i vari 'Ippocrate.org' lo pensano utile in caso di Covid per questa azione immuno-modulante". Così il virologo Fabrizio Pregliasco all'Adnkronos Salute, sulla carenza dell'antibiotico azitromicina diventato ormai introvabile nelle farmacie italiane. Ma è uno dei farmaci che viene usato per curare il Covid? "Sì, sebbene - chiarisce il virologo - non in modo così massivo come si era usato, immaginando questa azione immuno-modulante. Perché - ricorda l'esperto - l'antibiotico era usato proprio per questa azione immuno-modulante e non tanto per l'azione antibatterica in senso stretto". In ogni caso, raccomanda il medico, bisogna assolutamente "evitare di assumerlo in autonomia".

Ma le linee guida del 118 lo consigliano

"Per il paziente Covid, che non presenti un coinvolgimento a livello polmonare e multisistemico, nelle forme cliniche minori, caratterizzate dalla comparsa di tosse e febbre, riteniamo appropriato associare l'azitromicina, sia al fine di contrastare eventuali infezioni batteriche associate o subentranti, sia per i possibili meccanismi antivirali e immunomodulanti, suggeriti da alcuni studi pubblicati in letteratura". È uno dei paragrafi delle nuove linee di indirizzo, in via di pubblicazione dopo le due precedenti, della Società Italiana Sistema 118 per le cure a casa dei pazienti con Covid.

Il parere di Aifa

Nessun antibiotico, nemmeno l'azitromicina di cui si registra in questi giorni la carenza in Italia, è efficace contro il Covid, e "nessun antibiotico in generale è approvato, né tantomeno raccomandato, per il trattamento di COVID-19". Lo sottolinea l'Aifa in una nota, ricordando che fin dall'inizio della pandemia "ha scoraggiato fortemente l'uso dell'azitromicina per il COVID. Come ampiamente dimostrato da numerosi e ben condotti studi clinici pubblicati sulle migliori riviste internazionali, non vi e' alcuna evidenza che l'utilizzo dell'azitromicina abbia un effetto protettivo sulla evoluzione di COVID-19, ne' in termini di riduzione della trasmissione, ne' dei tempi di guarigione, o della mortalita'". Quindi, afferma l'Agenzia del Farmaco, "esistono evidenze chiare e inequivocabili per non utilizzare piu' in alcun modo azitromicina o altri antibiotici nel trattamento del COVID-19, come chiaramente indicato da tutte le linee-guida internazionali per il trattamento dell'infezione da SARS-CoV-2".

Peraltro, ricorda l'Aifa, "gli antibiotici non sono efficaci per il trattamento di nessuna infezione virale, inclusa l'influenza stagionale. L'uso indiscriminato dell'azitromicina o di ogni altro antibiotico, oltre a non avere alcun fondamento scientifico, espone al duplice rischio di creare condizioni di carenza di antibiotici per i soggetti che ne abbiano effettivamente bisogno per trattare infezioni batteriche e di aumentare il rischio di sviluppo e diffusione di batteri resistenti agli antibiotici". A questo proposito, Aifa chiarisce che, "dalle verifiche effettuate, la carenza attuale non deriva da esportazioni o altre anomalie distributive, ma dalla prescrizione del farmaco al di fuori delle indicazioni previste. Premesso che l'AIFA ha gia' messo in atto - prosegue la nota - come sempre in questi casi, tutte le misure di contrasto alla carenza per assicurare il farmaco per gli usi autorizzati, l'Agenzia richiama tutti, prescrittori e cittadini, alla responsabilita' di usare le terapie antibiotiche solo ove indicate. Utilizzare gli antibiotici con attenzione e prudenza deve essere un impegno e un dovere per tutti, dai professionisti sanitari alla popolazione generale, come principale arma di contrasto al problema della resistenza agli antibiotici che rappresenta, anch'essa oltre al COVID-19, una delle sfide principali a livello globale sia per la sanita' che per l'ecosistema in generale".

La Comunicazione di Pfizer

L'azienda produttrice dello Zitromax, la Pfizer, ha comunicato di aver riferito tempestivamente ad Aifa la carenza dell'antibiotico e ha anche comunicato che lo Zitromax tornerà disponibile a fine febbraio. "La carenza" dell'antibiotico Zitromax* a base di azitromicina "è dovuta ad una elevata richiesta, superiore alle stime e alla consueta domanda. Il medicinale tornerà disponibile alla fine del mese di febbraio". Lo precisa Pfizer, sottolineando di aver "già provveduto a comunicare all'Aifa, in data 3 gennaio 2022 e 12 novembre 2021, rispettivamente, l'indisponibilità della formulazione in compresse da 500mg e della polvere per sospensione orale da 200mg/5ml".