Whatsapp e Instagram down in tutto il mondo. L'esperto: "Attacco hacker? Prematuro dirlo""

Black out globale. Decine di migliaia di segnalazioni anche per malfunzionamento di Facebook e Messenger

Il classico e sicuro verde di Whatsapp

Il classico e sicuro verde di Whatsapp

Milano -  Whatsapp e Instagram in blackout globale oggi pomeriggio per circa mezz'ora. Sono bastati 30 minuti per gettare nel panico gli utenti delle app più utilizzate. Non bastasse, dopo poco si è aggiunto il blocco anche di Facebook e Messenger. Un problema di connessione che ha riguardato in contemporanea tutte le app dell'ecosistema Zuckerberg e che è stato risolto poco dopo 19.

Dopo uno stop di oltre mezz'ora, apparentemente in tutto il mondo, hanno ripreso a funzionare WhatsApp e Instagram, le app di messaggistica e di condivisione delle immagini più utilizzate. Il malfunzionamento èdiventato subito uno degli argomenti maggiormente commentati su Twitter, un'altra piattaforma che però ha continuato a funzionare regolarmente e dove gli hashtag #Whatsappdown e #Instagramdown sono entrati immediatamente nei trend. In poche decine di minuti sono state migliaia le segnalazioni arrivate da tutta Italia. Il sito Downdetector, che registra i disservizi di tante piattaforme web, è stato letteralmente bombardato con un picco di quasi 10mila segnalazioni in pochi minuti.  Non ci sono al momento dettagli sulle cause del down ma sembra che il problema non abbia provocato ripercussioni sul titolo di Facebook, che a Wall Street continua a guadagnare circa il 4%.

Un'ora dopo la ripresa del servizio è arrivata la prima spiegazione ufficiale dall'azienda. "Oggi un problema tecnico ha causato problemi nell'accesso ad alcuni servizi di Facebook - ha detto un portavoce - Il problema è stato ora risolto. Ci scusiamo per l' inconveniente". La durata del black-out è stata conteggiata in 40 minuti.

I precedenti

ll 19 gennaio scorso Whatsapp aveva registrato un altro down di tre ore, dalle 12 alle 15, con un picco di interruzioni dopo mezzogiorno. L'altro blackout mondiale che aveva mandato in tilt WhatsApp, Instagram e Facebook si era registrato il 3 luglio 2019 e un episodio simile, ancora precedente, nell'aprile 2019 che evidentemente è stato un anno nero per le tre piattaforme. Il 13 marzo 2019, infatti, si è registrato il blocco più lungo che si ricordi, un record di 14 ore di stop per le app. Allora i disservizi parevano legati ai lavori in corso da parte degli sviluppatori di Menlo Park che stavano portando avanti l'ambizioso progetto di integrazione delle tre applicazioni che fanno capo al gruppo guidato da Mark Zuckerberg.

Il parere dell'esperto

C'è anche chi ha pensato alla possibilità di un attacco hacker. Secondo gli specialisti, però, è ancora presto perché un'ipotesi del genere possa essere considerata valida. "Sicuramente c'è stato un intasamento che ha portato a rallentare le funzioni fino a bloccarle - ha detto all'Adnkronos Umberto Rapetto, fra i massimi esperti di sicurezza informatica - Immaginiamo un tamponamento in autostrada, considerato che parliamo di due servizi telematici che vengono erogati dallo stesso soggetto, Facebook, proprietario sia di Instagram che di  Whatsapp. Diventa prematuro poter dire che possa esser stato un attacco, dobbiamo tener conto che sono due piattaforme, una di messaggistica istantanea, l'altra che funziona come social, che sono molto utilizzate e il loro dimensionamento fa capire che i momenti di criticità possono essere i più diversi e non mancano a manifestarsi. Abituati al ritmo frenetico delle comunicazioni, la percezione di una difficoltà tecnica è stata evidente anche a chi non è un addetto ai lavori".

Sicuramente, prosegue Rapetto, non si tratta di "un attacco sistematico, perché la stessa cosa sarebbe arrivata anche a Facebook, e non è un problema strutturale perché tutto il resto ha continuato a funzionare - continua - Se mai ci fosse un attacco di carattere terroristico, avrebbe avuto sicuramente un impatto che non avrebbe risparmiato nemmeno gli altri. Sono cose che si verificano periodicamente, è curioso che succeda su due piattaforme, smette di essere curioso nel momento in cui le due piattaforme fanno capo allo stesso soggetto che utilizza la medesima architettura: al tempo stesso è curioso che non ci sia anche Facebook che però, ormai il più vecchio e sedimentato, ha un utilizzo e un ingombro destinato a una platea meno frenetica, a differenza degli utenti di Instagram. La cosa che impressiona è che ha riguardato il mondo".