Volantini neonazisti nel Milanese, per un imputato lavori socialmente utili a Tirano

Insieme ad altre sei persone è accusato di aver violato la Legge Mancino nel 2013

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Tirano, 10 marzo 2018 - Quasi cinque anni fa distribuì volantini di propaganda neonazista in provincia di Milano: uno dei 7 imputati a processo con l'accusa di aver violato la Legge Mancino ha ottenuto la "messa alla prova" e svolgerà lavori socialmente utili per il Comune di Tirano  due volte alla settimana per  sei ore per sette mesi. L'uomo, di cui non sono state rese note le generalità ma si presume sia valtellinese,  ha ammesso le sue responsabilità e sta pure affrontando una serie di colloqui con lo psicologo. Il processo vede alla sbarra altre sei persone, tre delle quali già condannate a tre mesi di reclusione con rito abbreviato. 

Come si legge nel capo di imputazione i sette, tutti appartenenti al Nsab-Mlns, sono accusati di due episodi. Il primo risale al 30 marzo 2013, quando a Magenta, dopo aver allestito un gazebo regolarmente autorizzato in una via del paese in provincia di Milano, hanno distribuito «500 volantini» di vario tipo con il logo del movimento ritenuto neonazista, tra i quali uno raffigurante un personaggio, dai tratti che richiamano «grossolanamente» quelli «di etnia africana», il quale con un braccio solleva una donna bianca e la porta via mentre sullo sfondo è ritratto, questa l'interpretazione, il marito che appare triste e rassegnato. Il tutto accompagnato dalla scritta «Uomo bianco, proteggi la tua famiglia! Tua moglie e tua figlia potrebbero essere le prossime».

Il 20 aprile successivo il secondo episodio: sempre un gazebo autorizzato ma questa volta a Corbetta. Gli iscritti al Movimento hanno distribuito in quel caso cinque tipi di volantini, tra cui quello con la scritta «droga, stupri, rapine, prostituzione, criminalità e disoccupazione» a corredo dei volti disegnati di tre uomini, un latino-americano, un asiatico e un africano. E poi ancora: «..i popoli europei 'ringraziano' coloro che hanno imposto tutto questo» e altre frasi che testimoniano idee fondate sulla superiorità e sull'odio razziale.