Vizzolo e Colturano, no alla fusione

I cittadini alle urne bocciano il matrimonio fra i due Comuni

SEGGI I quesiti proposti ai cittadini di Vizzolo Predabissi e Colturano In alto, i festeggiamenti del comitato contrario alla fusione dei Comuni

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Milano, 1 ottobre 2018 - Il "no" affossa il referendum, svanisce l’ipotesi di un accorpamento territoriale tra Vizzolo Predabissi e Colturano. Fumata nera per il ventilato matrimonio fra i due Comuni del Sud-Est Milanese, i cui cittadini ieri sono andati al voto per decidere se fondere i loro paesi in un unico ente, oppure restare autonomi. Il referendum popolare, con le urne aperte dalle 7 alle 23 e lo spoglio delle schede iniziato subito dopo le operazioni di voto, ha sancito il trionfo del “no” in entrambi i Comuni, azzerando, almeno per ora, la proposta di un’unione territoriale che era stata avanzata dalle amministrazioni locali.

Al referendum, che non necessitava del raggiungimento del quorum, ha votato il 44,52% degli aventi diritto a Colturano e il 49,25% a Vizzolo. Proprio a Vizzolo, il centro più popoloso dei due (4.098 abitanti), la vittoria del “no” è stata netta; anche a Colturano (2.078 abitanti), dove alle 24.30 lo spoglio era ancora in corso, si profilava una decisa affermazione del “no”. Così l’esito referendario è stato accolto con esultanza dai contrari alle ventilate nozze, in particolare dal comitato vizzolese per il “no”, che negli ultimi tempi è stato molto attivo nell’organizzazione d’incontri, banchetti e iniziative di volantinaggio. Proprio gli esponenti del comitato, a spoglio terminato, si sono lasciati andare a momenti di esultanza con magliette a tema e cartelloni, anche per accendere l’atmosfera elettorale con una nota di colore. «È un voto di cuore, di testa e di buon senso - hanno commentato a caldo -, l’espressione più generosa che i vizzolesi hanno voluto dare al loro paese». Evidentemente sono state proprio le ragioni del no a prevalere nell’opinione pubblica e fra i votanti, rimasti perplessi di fronte a un processo, quello della fusione, considerato «troppo affrettato e oltretutto irreversibile». Inoltre - è questa la posizione dei contrari - non vi sarebbe stata certezza sull’entità dei trasferimenti statali che sarebbero andati in dote al territorio, in caso di nascita di un ente unico. Al contrario, l’ipotesi della fusione era stata lanciata dai sindaci dei due Comuni, Mario Mazza (Vizzolo) e Marilena Dosi (Colturano), convinti che l’accorpamento avrebbe portato considerevoli vantaggi al territorio, dall’arrivo di nuove risorse economiche alla possibilità di effettuare delle economie di scala.

Dunque, per il momento si proseguirà con lo status quo, ovvero con la forma giuridica dell’unione: Vizzolo e Colturano resteranno due realtà autonomo dal punto di vista geografico e identitario, ma continueranno a effettuare una gestione comune dei servizi e delle funzioni pubbliche, gestione che è già in corso da alcuni anni per consentire ai due enti di ridurre i costi ed essere più competitivi. Di fusione si potrà riparlare, forse, in futuro, quando il processo sarà giunto a un maggiore grado di maturazione. Intanto, i due Comuni guardano alle prossime elezioni amministrative, che si terranno nel 2019 a Colturano e nel 2020 a Vizzolo. In caso di fusione, sarebbe nato un ente unico da 6.100 abitanti, con un solo sindaco e un solo consiglio comunale.