Cos'è il virus sinciziale che sta preoccupando molti genitori in tutta Italia

Anche la figlia di Fedez e Chiara Ferragni è stata ricoverata in ospedale per questa patologia

Cos'è il virus sincinziale

Cos'è il virus sincinziale

Nelle ultime settimane abbiamo letto spesso articoli che raccontavano di diversi bimbi ricoverati per patologie respiratorie legate al virus sinciziale. Non solo. È stata lanciata una vera e propria allerta con diversi ospedali italiani che stanno registrando un boom di ricoveri di bambini a causa di questo virus.

Nei giorni scorsi anche Fedez, il popolare cantante, aveva lanciato attraverso i social l'allarme "virus sinciziale" dopo che la figlia Vittoria, avuta con Chiara Ferragni, era stata ricoverata in pediatria ospedaliera proprio a causa di un'infezione da virus sinciziale.

Cos'è il virus sinciziale

Rrs (acronimo che deriva dall'inglese "Respiratory Syncytial Virus") è un agente virale capace di infettare l'apparato respiratorio di pazienti di qualunque età, ma principalmente colpisce i bambini nei primi anni di vita. Il virus respiratorio sinciziale infetta gli epiteli delle vie aeree, dove causa la necrosi delle cellule.

Nei tessuti in coltura infettati con questo patogeno, le cellule si fondono tra loro, dando luogo a un conglomerato (sincizio), da cui deriva il nome.

Come si diffonde

Il VRS si diffonde facilmente da persona a persona. L’infezione si contrae attraverso le mucose di naso, bocca e occhi. Quando una persona infetta tossisce o starnutisce, rilascia in aria delle particelle che contengono il virus. Se si è abbastanza vicini tali particelle possono essere inalate, oppure si possono depositare sulla bocca, sul naso o sugli occhi. Si può contrarre l’infezione anche toccando con le mani secrezioni nasali o buccali infette e quindi strofinandosi con le mani occhi o naso. Il Vrs può sopravvivere per molte ore sulle superfici dure come tavoli, maniglie delle porte, giocattoli e culle. Il Vrs tipicamente sopravvive per brevi periodi su superfici molli quali tessuti e mani.

I sintomi nei bambini

La malattia dovuta al virus si manifesta inizialmente come un'influenza. Raffreddore e febbre iniziano 3-5 giorni dopo il contagio. Circa la metà dei bambini alla prima infezione sviluppa anche tosse e respiro sibilante, cosa che indica un interessamento dell’apparato respiratorio inferiore. Nei lattanti di meno di 6 mesi, il primo sintomo può essere la breve interruzione della respirazione (apnea). Alcuni bambini, in genere i più piccoli, sviluppano distress respiratorio grave che può portare, fortunatamente in casi rari, anche al decesso.

Negli adulti

Negli adulti sani e nei bambini più grandi la malattia è solitamente leggera e può manifestarsi solamente come un comune raffreddore.

La diagnosi

Nei neonati e nei bambini che hanno bronchiolite o polmonite nella stagione o durante un focolaio di Vrs (Virus respiratorio sinciziale). In genere non sono necessari esami, a meno che i medici stiano cercando di identificare un focolaio o nel caso sia richiesto il ricovero. Per identificare con certezza l'origine dell'affezione si possono effettuare esami clinici con campioni di secrezioni nasali che vengono esaminati mediante il test rapido degli antigeni.

Non esiste un vaccino

Il pediatra ricorda come non esista un vaccino specifico contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv - Respiratory syncytial virus), ma "ci sono tre sperimentazioni in fase III di vaccini per le mamme e terapie con anticorpi monoclonali, indicati però solo per bimbi prematuri e particolamente fragili, quali i cardiopatici".

La prevenzione

In attesa dei vaccini materni, "dunque, l'arma principale resta la prevenzione - precisa Midulla - che consiste nelle misure di precauzione quali il lavaggio delle mani, le mascherine, il monouso dei fazzoletti da buttare sempre nella spazzatura, il distanziamento nel caso di un fratellino più grande malato e il non mandare a scuola i bambini prima che siano guariti", perché rappresentano fonte di contagio. 

Mortalità nei bambini

Ma cosa rischiano i bebè? Soprattutto quelli che finiscono in terapia intensiva? "Per fortuna - spiega il presidente Simri - il rischio di morte, a differenza che nei Paesi in via di sviluppo, da noi è molto basso, ma il virus può lasciare danni permanenti, a partire dallo sviluppo di asma da grandi, che si verifica nel 50% dei casi. Senza dimenticare - conclude lo specialista - che curare questi bimbi, che occupano posti letto nei reparti di pediatria e nelle rianimazioni, rappresenta un costo altissimo per la società, durante il ricovero, ma anche dopo. E dire che basterebbe seguire, sempre, semplici regole di igiene".

Il tweet di Burioni

"Tutti gli anni in autunno arriva il virus respiratorio sinciziale (Rsv) che riempie i reparti di pediatria e costituisce un pericolo non indifferente per i bambini più deboli. Purtroppo contro questo  virus (scoperto negli anni '50) non abbiamo ancora un vaccino efficace". Lo ha scritto su Twitter il virologo Roberto Burioni, docente dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano