Vino senza alcol, insetto snack ed etichette choc: la rabbia di Coldiretti

Tra le misure dell'Unione Europa più contestate anche l'arbitrario semaforo sulle confezioni dei cibi

Tarma della farina

Tarma della farina

La proposta di allungare il vino con l'acqua arriva dopo che l'Unione Europea ha concesso la prima autorizzazione alla vendita per il consumo umano di un insetto mentre si propone di disincentivare l'acquisto di carne e salumi con i tagli ai programmi di promozione comunitari. E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la proposta di legittimare la pratica della dealcolazione dei vini a denominazione di origine non è la sola discutibile novità in arrivo dall'Ue. Togliere l'alcol dal vino ed aggiungere acqua segue infatti - sottolinea Coldiretti - la proposta di introdurre etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino, stile sigarette, per scoraggiarne il consumo prevista nella Comunicazione sul "Piano d'azione per migliorare la salute dei cittadini europei" nel quale si afferma che la Commissione "proporra' un'indicazione obbligatoria della lista degli ingredienti e delle indicazioni nutrizionali sulle bevande alcoliche entro la fine del 2022 e degli allarmi salutistici entro la fine del 2023" rivedendo anche la "politica di promozione sulle bevande alcoliche". Inoltre - continua la Coldiretti - la Commissione vuole anche favorire "il passaggio a diete piu' basate su prodotti vegetali, con meno carne rossa e trasformata".

L'insetto snack

Una misura annunciata a pochi giorni dall'autorizzazione alla commercializzazione come alimento delle larve gialle essiccate del tenebrione mugnaio, meglio note come tarma della farina, dopo la valutazione scientifica da parte dell'Efsa. Si tratta - sottolinea la Coldiretti - del primo via libera nell'Unione all'utilizzo alimentare umano di un insetto intero, ai sensi del regolamento (UE) 2015/2283 sui Novel Food. L'autorizzazione riguarda la possibilita' di utilizzare l'insetto intero essiccato sotto forma di snack e come farina ingrediente in una serie di prodotti alimentari. Secondo gli esperti il suo consumo non risulta svantaggioso dal punto di vista nutrizionale e non pone problemi di sicurezza alimentare anche se - sottolinea la Coldiretti - il Novel Food a base di Tenibrio molitor puo' indurre sensibilizzazione e reazioni allergiche alle proteine dell'insetto e puo' causare reazioni in soggetti con allergia ai crostacei e agli acari della polvere. La novita' - sottolinea Coldiretti - non piace pero' al 54% degli italiani contrari agli insetti a tavola mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli, il 16% e non risponde il 6%, secondo l'indagine Coldiretti/Ixe.

Il semaforo ai cibi

"A preoccupare in questo contesto  ' la diffusione in Europa dei sistemi di etichettatura nutriscore e a semaforo, fuorvianti, discriminatori ed incompleti, che finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non e' nota neanche la ricetta" afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che "basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantita' utilizzate questo tipo di etichetta finisce per sconsigliare l'olio extravergine d'oliva e promuovere bevande gassate dietetiche prodotte con sostanze artificiali e di cui in alcuni casi non e' nota neanche la ricetta". Il giusto impegno dell'Unione per tutelare la salute dei cittadini secondo la Coldiretti non puo' tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantita' consumate. L'equilibrio nutrizionale - precisa la Coldiretti - va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. Una corretta alimentazione non puo' prescindere dalla realta' produttiva storica e culturale locale che si e' consolidata nei secoli e custodita nel tempo da generazioni di agricoltori. Per questo non puo' essere permesso di chiamare ancora  vino un prodotto - sottolinea la Coldiretti - in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalita' per effetto di trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell'uva in mosto e quindi in  vino. Un inganno legalizzato per i consumatori che si ritrovano a pagare l'acqua come il vino.

Vino senza alcol

"L'introduzione della dealcolazione parziale e totale come nuove pratiche enologiche rappresenta un grosso rischio ed un precedente pericolosissimo e che metterebbe fortemente a rischio l'identita' del vino italiano e europeo, anche perche' la definizione "naturale" e legale del  vino vigente in Europa prevede il divieto di aggiungere acqua" conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che l'impegno per fermare una deriva pericolosa che rischia di compromettere la principale voce dell'export agroalimentare nazionale che complessivamente sviluppa un fatturato di oltre 11 miliardi in Italia e all'estero. La preoccupante novita' arriva peraltro in un momento difficile per il settore per il drammatico crollo del consumo di vino Made in Italy all'estero che raggiunge il minimo storico da oltre 30 anni per effetto del calo del 20% nelle esportazioni nel 2021, secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat a gennaio con l'Italia e' il principale esportatore mondiale di vino. L'Italia - conclude la Coldiretti - si conferma comunque primo produttore mondiale con 49,1 milioni di ettolitri ed anche primo esportatore sia nei vini fermi che spumanti con un totale di 20,8 milioni di ettolitri davanti alla Spagna con 20,2 e alla Francia con 13,8.