Vigili del fuoco, eroi dimenticati e sottopagati. In Lombardia manca il 30% degli organici

La rabbia dopo le vittime di Alessandria: £Si ricordano di noi solo quando c’è il morto"

La mobilitazione dei vigili del fuoco davanti alla Prefettura di Milano

La mobilitazione dei vigili del fuoco davanti alla Prefettura di Milano

Milano, 16 novembre 2019 - È il giorno della delusione e della rabbia: «Ci sentiamo dimenticati dalle istituzioni». Dopo anni di “pacche sulle spalle” e la morte di tre colleghi nell’incendio di Alessandria, i vigili del fuoco dicono basta. Gli «eroi» - termine che non uscirà mai dalle loro bocche - si fermano. Ieri, il presidio davanti alla prefettura di Milano, una giornata di mobilitazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl e Uil alla quale ha partecipato anche la Confsal. Da giovedì il primo di quattro giorni di sciopero (2, 12 e 21 dicembre i prossimi). Non succedeva da 15 anni. «Rischiamo la vita tutti i giorni» dicono, per 1.200-1.300 euro al mese. Sono sottopagati. Ma al primo posto, anche ieri, mettono gli altri. Prima delle loro tasche, ulteriormente impoverite dalla mancata copertura dell’Inail in caso di infortuni sul lavoro che li costringe a coperture assicurative personali, mettono gli altri. «Siamo pochi», ripetono al Governo dando i numeri. In Lombardia - sottolineano i sindacati - operano 2.896 vigili del fuoco per più di 1.500 comuni.

Le sedi - giudicate «insufficienti» - sono 54 in tutta la regione a cui si aggiungono le 4 aeroportuali (Malpensa, Linate, Orio al Serio, Montichiari). Fp Cgil Vvf, Fns Cisl, Uil Pa Vigili del Fuoco chiedono «più assunzioni e soluzioni più strutturate per la Lombardia, poiché la dotazione è del 30% inferiore rispetto alla pianta organica prevista dal ministero e questo vuoto si compensa grazie agli straordinari e ai volontari». Le criticità riguardano tutti. «Siamo carenti di autisti, soprattutto a Milano», sottolineano durante il presidio. «Siamo stanchi – affermano i sindacati – che i vigili del fuoco siano ricordati quando ce n’è bisogno o, peggio ancora, quando qualcuno perde la vita compiendo il suo lavoro, come è successo ai colleghi di Alessandria».

In una nota diffusa ieri, oltre a chiedere un adeguato riconoscimento economico della loro specificità professionale, i sindacati denunciano «la mancanza di un sistema previdenziale che consenta ai lavoratori e alle lavoratrici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco di vedersi garantire una pensione adeguata alle aspettative di vita. Ma anche che agli stessi venga data un’assicurazione Inail per tutelarli contro infortuni e malattie professionali». «Il Governo – concludono – latita nel dare risposte alle nostre richieste approfittando del forte spirito di sacrificio e di responsabilità che contraddistingue questa categoria, in grado, malgrado un organico sottodimensionato, di garantire ai massimi livelli il soccorso, anche mettendo a rischio la vita».