La Guida Veronelli 2023 incorona i grandi vini lombardi: 9 le bottiglie Tre stelle

Franciacorta e Valtellina protagoniste, Con un “outsider“ varesino: il “SommoClivo 2014“ made in Azzate

Vini

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Milano - ​Già detto e scritto: il vino è una pennellata d’autore. Del resto, lo ripeteva anche Luigi Veronelli, scrittore e padre dell’enologia italiana: "Berlo senza ascoltarlo è come passare davanti a un quadro senza vederlo". Ed ecco spiegato l’interesse per la nuova "Guida Oro 2023" che porta il suo nome, considerata una referenza per autorevolezza e capacità di stabilire valore e qualità delle cantine. Anche quelle della Lombardia, regione che, al solito, non esce mai vincente dal confronto con realtà come Piemonte, Toscana e Veneto, ma che riesce comunque a piazzare etichette che contano nell’immaginario e nelle scelte di consumatori e wine lover. Ed è potente l’effetto delle "Tre Stelle Oro" attribuite dalla Guida Veronelli ai vini che hanno ottenuto le migliori valutazioni. Un privilegio che quest’anno, tra Garda e Ticino, è stato concesso solo a pochi vini, esattamente nove. Ed è curioso che ben quattro tra quelli considerati "eccellenti" siano espressione di Ca’ del Bosco, maison della Franciacorta abbonata ai complimenti della Guida Veronelli: l’Annamaria Clementi 2013, la Riserva Vintage Collection Noir 2013, il Carmenero Sebino Carménère 2018 e il rosso "Maurizio Zanella Sebino Rosso 2018" ottenuto da uve Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet franc.

Colpaccio anche della Valtellina che piazza 3 perle di altrettante case vitivinicole attive sulla sponda destra dell’Adda. Tra i vini testati e giudicati più che meritevoli, lo Sforzato Il Monastero 2018 della cantina Triacca di Villa di Tirano; il "Numero 1 Alpi Retiche" prodotto e commercializzato dalla "Plozza", sempre di Villa di Tirano; e lo Sfursat Fruttaio Cà Rizzieri della Rainoldi di Chiuro. Infine, tra i grandi vini lombardi promossi con le "Tre Stelle Oro c’è il "SommoClivo 2014" dell’azienda Torre San Qumirico di Azzate, nel Varesotto, vero e proprio outsider della "viticoltura d’eccellenza" che Alessio Fornasetti ha trasformato in una deliziosa "residenza con cantina". Sullo sfondo, il giudizio complessivamente positivo della guida, con dediche speciali per la Franciacorta e i suoi Satèn e Rosé , ma anche per i "buoni Riesling Renani" dell’Oltrepò Pavese e per i rossi valtellinesi, seppure "con qualche cedimento – si legge – dovuto alle recenti annate, soprattutto nell’espressione dei profumi". Da ultimo la cantina franciacortina "Borgo La Gallinaccia" di Paolo e Matteo Gazziero che la Veronelli ha riempito di complimenti, inserendo il suo "Extra Brut Riserva Giacheseilì 2011" come unico vino di tutta la Lombardia tra i "Grandi Esordi 2023". Un elogio da incorniciare, quello firmato da Andrea Alpi che è uno dei curatori dell’edizione 2023, per la piccola realtà vinicola di Rodengo Saiano: "Uno dei nomi più improbabili che abbiamo mai sentito associare ad un vino. La sostanza però è tutto fuorché un calembour".