Vergogna e dolore Parlano le vittime

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MEDA (Monza)

Sulla bacheca del Wwf regionale dedicata al disastro di Seveso fioriscono post di ricordi personali. "Mio padre faceva l’autista per un mobilificio di Cesano. Il suo principale gli fece cancellare le scritte del nome aziendale e indirizzo dal telone del camion. Perché andando in giro la gente collegava il luogo alla diossina e aveva paura di perdere i clienti". "Avevo 9 anni, ogni volta che passo dalla superstrada con la memoria ripercorro ogni momento". "Per qualche giorno, i miei non mi fecero uscire di casa". Qualcuno i segni della diossina li porta ancora sul volto. Tutti ancora sull’anima.