Varianti preoccupanti Covid, lo studio: possibile origine da malati cronici

Secondo i ricercatori le varianti che hanno maggiori probabilità di evadere i vaccini o infettare i guariti, emergono da infezioni Covid croniche in persone che non riescono ad eliminare il virus dal proprio organismo, poiché immunocompromesse

Individui con una infezione cronica da Covid potrebbero essere la reale origine delle varianti, secondo quanto emerge da uno studio pubblicato su "Frontiers in Virology". Un gruppo di ricerca della Emory University (Usa) e dell'Università di Oxford, ha esaminato dati sulle varianti alpha, beta e gamma, concludendo che ogni variante si è sviluppata in un individuo con una infezione particolarmente lunga da Covid. I ricercatori hanno costruito un modello teorico meccanicistico per studiare il problema, utilizzando i dati esistenti e un software sviluppato da loro. Il modello supporta pienamente la teoria secondo cui ciascuna variante si è evoluta all'interno di un singolo individuo con un'infezione cronica. 

Varianti "preoccupanti": possibile origine da malati cronici

Secondo lo studio le varianti preoccupanti, ovvero che hanno maggiori probabilità di evadere i vaccini o infettare i guariti, emergono da infezioni Covid croniche in persone che non riescono ad eliminare il virus dal proprio organismo, poiché immunocompromesse, come quelle che assumono farmaci per malattie croniche, e possono restare infette anche oltre i 12 mesi per mesi. Lo studio, finanziato dalla National Science Foundation e dallo European Research Council, sottolinea l'importanza di identificare queste persone, non solo per curarle, ma anche per condurre la sorveglianza genomica dei Sars-CoV-2 che trasportano. Quando un virus si replica, non sempre fa copie perfette. E, occasionalmente, le mutazioni danno luogo a una variante che può renderlo più trasmissibile, più difficile da rilevare e trattare o più letale.

Da Alfa a Omicron: come si evolve il virus

Sebbene lo studio sia legato ai dati per le varianti alpha, beta e gamma, il modello teorico risultante potrebbe spiegare anche la successiva comparsa indipendente di delta e omicron. "I nostri risultati mostrano che le varianti  preoccupanti, invece di evolversi dalle catene di trasmissione di infezioni acute da Covid che avvengono in centinaia di milioni di persone, derivano da rari casi in cui qualcuno può avere un'infezione attiva per mesi", afferma Daniel Weissman, autore corrispondente e professore di biologia e fisica alla Emory University. "Un messaggio chiave - aggiunge Mahan Ghafari, primo autore e ricercatore a Oxford - è che è importante identificare e sorvegliare più attivamente le persone con infezioni croniche. Perché in molti casi possono essere asintomatici e non rendersi conto di essere infettati da Covid, sebbene stiano diffondendo il virus".