Covid Lombardia, Moratti: "Per ora nessun caso di variante indiana, domina quella inglese"

Si tratta dei dati illustrati dall'assessore al Welafre. Intanto, a Orio è sbarcato un aereo dall'India con sei positivi

Letizia Moratti in Consiglio regionale

Letizia Moratti in Consiglio regionale

Milano - In Lombardia non è stata ancora sequenziata alcuna variante indiana del Covid dai campioni esaminati. E' quanto emerge dai dati illustrati oggi dall'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, che questa mattina in aula in Consiglio regionale, ha risposto a una interpellanza del consigliere del M5s Gregorio Mammi'. Moratti ha sottolineato che "i soggetti a cui è stata genotipizzata una variante sono: per la variante Uk 5.423, per quella sudafricana 33, per quella giapponese 50, per quella nigeriana 33".

"L'italia - ha sottolineato Moratti - è indietro nel sequenziamento delle genotipizzazioni sarà mia cura portare questo mio elemento di riflessione nella commissione salute con gli altri assessori e vedere di concordare una posizione comune per poi presentare una proposta nella conferenza stato regioni al fine di aumentarlo, come viene fatto in altri Paesi". Dal 20 dicembre ad oggi in Lombardia i soggetti a cui è stato genotipizzata la variante sono 5.540. Di questi, 5.423 con variante inglese, 33 con variante sudafricana, 50 con variante giapponese e 34 con variante nigeriana. La temuta variante indiana non sarebbe stata individuata neppure nei 185 campioni di cui si sta ultimando la genotipizzazione, spiegano fonti vicine all'assessore, ma questo non significa che non sia presente in Lombardia. L'assessore informa anche come nel mese di aprile il numero di genotipizzazioni rispetto ai nuovi casi "era di 44, mentre nella settimana precedente era di 55", e certifica come i dati vengano dati da aria all'iss quotidianamente e secondo "le regole decise da loro". Moratti ha infine ricordato poi come dalla Regione sia stata data indicazione, in data 27 aprile, di genotipizzare sistematicamente tutti i tamponi positivi relativi alla popolazione scolastica fino a 19 anni.

Orio al Serio, atterrato aereo proveniente dall'India: sei positivi

Lunedì sera, poco dopo le 19, all'aeroporto Il Caravaggio di Orio al Serio, sono sbarcati i 146 viaggiatori provenienti, con un volo charter, da Amristar, città del Punjab a nord dell'India. Non appena scesi dall'aereo, un volo della compagnia hiFly, che ha volato per conto del vettore indiano Spice Jet, i passeggeri sono stati sottoposti in una apposita zona allestita nello scalo bergamasco, a un tampone antigenico molecolare, secondo le disposizioni disposte dalla prefettura insieme ad Ats Bergamo e Regione Lombardia. Sei sono risultati positivi al Covid.  Adesso si dovrà verificare se i sei positivi sono stati contagiati dalla variante indiana. Per questo Ats affiderà a un laboratorio le verifiche che dovrebbero dare l'esito entro domani. Successivamente i viaggiatori sono stati trasferiti dagli operatori della Croce rossa nei due Covid hotel individuati nel fine settimana - La Muratella di Cologno al serio e il Mercure di Bergamo -, dove resteranno in quarantena per i prossimi 10 giorni. Al termine della quale, saranno sottoposte da parte di Ats ad un altro test antigenico. 

"I 6 casi positivi sul volo atterrato ieri a Orio confermano che è urgente che il governo metta a disposizione della regione tutti i dati dei passeggeri sbarcati in Italia da India e paesi limitrofi nell`ultimo mese, non solo con i voli diretti ma anche attraverso scali in altre città europee, dato che la Lombardia ospita la più grande comunità di indiani, pachistani e cingalesi", ha dichiarato  Viviana Beccalossi, presidente del Gruppo Misto in consiglio regionale lombardo, che ha presentato una mozione urgente, oggi in discussione al Pirellone, per impegnare la Giunta a chiedere al Governo una rapida condivisione dei dati sui rientri dal subcontinente indiano, oggi in estrema crisi sanitaria. "Con i controlli iniziati solo da pochi giorni, tra l`altro con inquietanti casi di certificati di negatività comprati in India per pochi dollari - ha concluso Viviana Beccalossi - si rende necessario ricostruire i movimenti in ingresso nel nostro Paese, per consentire alla Regione di monitorare e controllare il rischio di potenziali focolai. A prescindere dalla variante, l`emergenza Covid in atto nel subcontinente indiano impone di alzare al massimo la guardia su chi torna in Italia".