Covid: in Lombardia un positivo su 3 colpito da varianti

Inglese, sudafricana, brasiliana: la loro incidenza sui contagi in Lombardia già doppia rispetto alla media nazionale. E si teme di arrivare all’80%

Rapporto positivi-tamponi

Rapporto positivi-tamponi

Milano, 13 febbraio 2021 -  Quasi un tampone positivo su tre, in Lombardia, presenta una delle varianti del Covid-19, nella stragrande maggioranza dei casi quella inglese. Un dato del 30%, superiore alla media nazionale (17.8%) e allo stesso livello di Paesi come la Germania, che nelle prossime settimane potrebbe arrivare fino a quota 60-80%. Le varianti finiranno per prendere il sopravvento, come sta avvenendo anche in altre aree del mondo. Uno scenario che emerge dalle rilevazioni della Regione Lombardia, dove ieri si è registrato anche il dato positivo del calo dei ricoveri in terapia intensiva. Il vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, sul fenomeno delle varianti invita a evitare allarmismi, perché "le consolidate abitudini di prevenzione e protezione anti-Covid risultano sempre efficaci". E la fase vaccinale avviata "contribuirà in maniera fondamentale a impedire di ammalarsi, poiché ogni tipo di vaccino, Pfizer, Moderna e AstraZeneca, risulta valido. Più rapida sarà la somministrazione al maggior numero di persone e più alto sarà il grado di protezione della popolazione, per questo sarà fondamentale vaccinarsi appena la struttura del commissario Arcuri metterà a disposizione i sieri".

Sono 726mila gli ultraottantenni che potranno essere vaccinati a partire da giovedì prossimo, dopo aver manifestato la propria adesione da lunedì. Da lunedì inizieranno inoltre le vaccinazioni su tutti i volontari della Protezione civile lombardi. "La guerra al Covid non è finita – prosegue Moratti – non dobbiamo abbassare la guardia ed anzi è questo il momento per prestare la massima attenzione, evitando ogni comportamento a rischio". In questo scenario cresce quindi, giorno dopo giorno, la diffusione della variante inglese, rispetto ai 128 casi emersi dal bilancio tracciato mercoledì scorso dal dg Welfare della Regione Marco Trivelli in commissione Sanità al Pirellone. E sono sotto osservazione, in particolare, le scuole. Dopo Bollate, un altro focolaio di Covid potrebbe essere scoppiato nella scuola di via Lope De Vega, nel quartiere milanese della Barona. Anche in questo caso, Ats ha disposto il sequenziamento virale per accertare se vi sia la presenza di varianti.

I dati diffusi ieri dal ministero della Salute attestano che in Italia la stima di prevalenza della variante inglese è pari a 17,8%. La Lombardia è quindi sopra la media nazionale, con un 30% che la porta agli stessi livelli della Germania. Viene riscontrata "una circolazione sostenuta della variante, che probabilmente è destinata a diventare quella prevalente nei prossimi mesi". Sono 2.526 i nuovi positivi al coronavirus nell’arco di 24 ore in Lombardia, a fronte di 38.465 tamponi effettuati. Un rapporto del 6.5%. I ricoverati in terapia intensiva sono 359 (9 in meno rispetto all’ultima rilevazione) mentre quelli ricoverati non in terapia intensiva sono 3.583 (+33). Altri 47 morti fanno salire l’impressionante bilancio a quota 27.699 decessi da quando è scoppiata la pandemia. La Lombardia resta intanto in fascia gialla. "Una buona notizia per tutti – spiega il governatore Attilio Fontana – che deve spingere a guardare con fiducia al futuro ma anche ad agire con grande senso di responsabilità per evitare che ogni sforzo venga vanificato".