Variante Omicron, primo morto in Gran Bretagna: "Agire presto". Cosa sappiamo

La rapidità di diffusione, l'efficacia dei vaccini e la gravità della malattia: i nodi cruciali della variante che preoccupa Regno Unito ed Europa. E in Italia? I possibili scenari

Londra - Non c'è tempo da perdere. La Gran Bretagna fa barricate contro la variante Omicron del Covid. Il primo ministro Boris Johnson ha annunciato la morte nel Regno Unito di almeno una persona contagiata con la variante Omicron: "Purtroppo Omicron sta causando ospedalizzazioni e purtroppo è confermato che almeno un paziente con Omicron è morto", ha dichiarato durante una visita a un centro di vaccinazione di Londra, in zona Paddington. "Quindi penso - ha aggiunto - che l'idea che questa sia in qualche modo una versione più lieve del virus debba essere messa da parte" e che occorra "riconoscere semplicemente il ritmo con cui accelera tra la popolazione. Quindi la cosa migliore che possiamo fare è il booster" vaccinale.

Variante Omicron
Variante Omicron

"Agire presto"

Il segretario alla Salute del Regno Unito, Sajid Javid,  aveva già affermato che "occorre agire presto" contro la variante Omicron a causa della minaccia di una crescita esponenziale del contagio, intervenendo su Sky News. riflettendo però (prima della notizia del decesso) sul basso numero di ricoveri. L'intervistatore Kay Burley gli ha rivolto diversi punti scettici sul Covid, suggerendo che i rapporti finora mostrano che le persone infette dalla variante  Omicron soffrono solo di una malattia lieve. Javid ha detto:  "Omicron ha preso piede nel Regno Unito solo nelle ultime tre settimane. Sta già crescendo a un ritmo di due o tre volte superiore" al passato, "ogni due o tre giorni. Sta raddoppiando e di questo passo avremo un milione di contagi entro la fine del mese", ha commentato.  "Posso spiegarlo in questo modo. Supponiamo che il 2% delle persone con la variante Delta finisca in ospedale. E supponiamo che Omicron sia grave la metà. È solo la metà. Ma se è l'1% di un numero molto più grande di persone infette, finisci comunque per avere molti ricoveri", ha insistito il ministro. Ora il nuovo allarme.

Boom di casi 

Il Regno Unito ieri ha segnalato 1.239 ulteriori casi confermati della variante Omicron, il più alto aumento giornaliero e quasi il doppio rispetto al precedente massimo registrato ieri (633). La maggior parte di contagiati da Omicron è in Inghilterra (1.196 i nuovi per un totale di 2.953). In Scozia sono 38 le nuove infezioni (159 in tutto) mentre non se ne contano di nuovi in Galles (15 gli attuali). In Irlanda del Nord sono 5 i nuovi casi (10 in totale). Come reso noto dal Foreign Office (FCDO) da domani, martedì 14 dicembre, i britannici completamente vaccinati e identificati come un contatto COVID-19, che sia Omicron o meno, dovrebbero sottoporsi a un test rapido sanitario (NHS rapid lateral flow test) ogni giorno per 7 giorni per aiutare a rallentare la diffusione di COVID-19. La mossa pratica arriva mentre le infezioni da Omicron stanno aumentando in modo significativo nel Regno Unito e si prevede che Omicron diventerà il ceppo dominante nel Regno Unito entro la metà di dicembre. Mira a ridurre le pressioni sulla vita quotidiana delle persone sostituendo l'obbligo per i contatti Omicron di isolarsi per 10 giorni, proteggendo al contempo il pubblico identificando i casi asintomatici e interrompendo le catene di trasmissione. "I test giornalieri ci aiuteranno anche a capire come e dove si sta diffondendo il virus" ha detto il Foreign Office.

Il messaggio di Johnson

"Dobbiamo affrontare una nuova emergenza. La nostra esperienza ci fa capire che sta arrivando un'ondata di marea con Omicron, non c'è dubbio. Vaccinatevi con la terza dose": aveva già detto ieri sera il premier britannico Boris Johnson rivolgendosi al Paese in un messaggio alla tv. Il Paese ha alzato il livello di allerta Covid da 3 a 4. Johnson ha anche  ricordato che "due dosi non sono sufficienti a fornire il livello di protezione necessario". E ha annunciato che a tutti gli adulti sopra i 18 anni verrà offerta una dose di richiamo prima della fine dell'anno, a condizione che siano trascorsi tre mesi dalla loro seconda dose (in pratica viene accorciato di un mese l'obiettivo precedente). "Non pensate che questa variante non vi possa danneggiare. Fatevi il booster, ora. Fatelo per voi, per gli amici, per i familiari, per proteggere le nostre libertà, il nostro modo di vivere, il nostro lavoro".  

Cosa sappiamo (fino a ora)

Come spiegato dall'Organizzazione mondiale della sanità la variante del coronavirus Omicron è più trasmissibile della mutazione Delta e riduce l'efficacia del vaccino ma causa sintomi meno gravi secondo i primi dati. Omicron si è diffusa in 63 Paesi a partire dal 9 dicembre. Una trasmissione più rapida è stata osservata in Sudafrica, dove la variante Delta è meno diffusa, e in Gran Bretagna, dove Delta e' invece il ceppo dominante. I primi dati suggeriscono che Omicron provoca "una riduzione dell'efficacia del vaccino contro l'infezione e la trasmissione", ha affermato l'organizzazione durante un briefing. "Dati gli attuali dati disponibili, è probabile che Omicron supererà la variante Delta". Le infezioni da Omicron hanno finora causato malattie "lievi" o casi asintomatici, ma l'Oms ha affermato che i dati sono insufficienti per stabilire la gravità clinica della variante. Il Sudafrica ha segnalato l'esistenza di Omicron all'Oms il 24 novembre. I produttori di vaccini Pfizer/BioNTech la scorsa settimana hanno affermato che tre dosi dei loro vaccini sono ancora efficaci contro questa variante.

Il monito di Fauci

"Indicazioni che arrivano dal Sudafrica suggeriscono che Omicron non sia più grave, e probabilmente abbia sintomi meno gravi, ed io dico probabilmente con grande cautela dal momento che abbiamo ancora molto da studiare" ha detto nei giorni scorsi Anthony Fauci parlando della nuova variante di Covid, individuata il mese scorso, che i dati preliminari mostrano trasmettersi molto più facilmente.  "Quando si guarda al rapporto tra numero di casi e ricoveri - ha continuato nell'intervista l'immunologo americano riferendosi ai dati che arrivano dal Sudafrica - è molto inferiore a quello del passato, ed anche la durata dei ricoveri è inferiore, cose che suggeriscono con forza che sia una variante meno grave". L'immunologo ha invitato comunque alla massima cautela perché se Omicron veramente si confermerà essere meno grave ma più contagiosa "alla fine il numero delle persone con sintomi gravi potrebbe essere lo stesso". "Se veramente è più contagiosa, la sola quantità di persone che saranno infettate potrebbe superare il fatto positivo di essere meno grave" è il suo ragionamento.

E in Italia?

"Se oggi i casi registrati in Italia si contano in qualche decina, fra qualche settimana potrebbero essere molti di più", osserva il fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento e coordinatore dell'Osservatorio dei dati epidemiologici in collaborazione con l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Alla luce di quanto si osserva in Gran Bretagna, i casi di Omicron raddoppiano ogni tre giorni seguendo una curva di tipo esponenziale e questo significa che i 26 casi rilevati all'11 dicembre in Italia nell'arco di un mese potrebbero superare le 6000 unità. Una crescita così veloce la porterebbe a diventare dominante nel corso del mese di gennaio, questa variante potrebbe raggiungere valori che la potrebbero portare a essere dominante", osserva Battiston. "È necessario però verificare che la velocità di raddoppio sia la stessa anche in Italia dove vigono regole e restrizioni maggiori rispetto all' Inghilterra".

Il nodo dei vaccini

Al momento, osserva il fisico, "sappiamo che la variante Omicron si diffonde molto rapidamente, non sappiamo ancora con certezza se evada o meno il vaccino. Sembra però che la dose booster fornisca una forte difesa rispetto alla malattia, ma non è chiaro se questo valga anche per la contagiosità": sono ancora troppe le domande sulla Omicron che non hanno ancora una risposta precisa. Per esempio, prosegue Battiston, ci si chiede quali potrebbero essere le conseguenze della dominanza dell' Omicron sull'indice di contagio Rt. "Il fatto che si propaghi rapidamente, può essere dovuto sia ad un numero di replicazione più alto, vale a dire una maggiore contagiosità, che ad un valore più basso ma accompagnato da una capacità maggiore di evadere il vaccino. I pochi dati disponibili per l'omicron suggeriscono un indice di replicazione di circa 3, più basso rispetto a quello della Delta, che vale circa 8: questo significa che la Omicron è meno contagiosa, ma il vaccino la ferma di meno se non è stato fatta la terza dose".