Covid, la variante Kraken fa paura: "Più immunoevasiva e contagiosa"

La mutazione sta dilagando negli Usa, ma potrebbe sbarcare anche in Europa. Pregliasco: "Ci si può reinfettare". Galli: "Niente panico"

Milano, 4 gennaio 2023 -  E' allarme Covid negli Stati Uniti, a causa della variante Gryphon. Secondo i dati del Center for Diseas and Control and Prevention (Cdc), i contagi corrono e sono raddoppiati. Secondo gli esperti del Cdc, nell’ultimo mese si è passati dal 4% al 41% dei contagi. Lo riporta la Cnn sottolineando che nel Nord est del Paese rappresenti ormai il 75% dei casi. Ma gli esperti stanno analizzando anche una nuova sottovariante Covid Xbb1.5, identificata come Kraken.  E che potrebbe sbarcare anche nel nostro Paese. A lanciare l’allarme è stato l’epidemiologo statunitense Eric Feigl-Ding, che ha condiviso le informazioni su Twitter.

In Europa, tuttavia, è già scattata la paura per l’ondata di contagi che sta piegando la Cina. Una situazione che ha spinto anche l'Italia a imporre l’obbligo di tampone per i passeggeri in arrivo dal Paese (test anche a Milano Malpensa), misura fortemente criticata dal governo di Pechino. "Alcuni Paesi hanno messo in atto restrizioni all'ingresso rivolte esclusivamente ai viaggiatori cinesi. Questo non ha basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, aggiungendo che la Cina potrebbe "prendere contromisure, sulla base del principio di reciprocità".

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Ma cosa sappiamo della sottovariante Kraken?

Sottovariante Kraken

La nuova sottovariante di Omicron, XBB.1.5, ribattezzata Kraken (nome del leggendario mostro marino del romanzo di Jules Verne 'Ventimila leghe sotto i mari' ndr), ha fatto raddoppiare il numero di casi negli Usa in una sola settimana. A sottolinearlo su Twitter è stato l'epidemiologo americano Eric-Feigl-Ding, secondo cui “"la nuova variante è più immuno-evasiva e più infettiva rispetto alle precedenti". A differenza delle altre varianti Covid, secondo gli esperti della Columbia University la sottovariante Kraken dovrebbe aver avuto origine proprio negli Stati Uniti "con il primo caso rilevato nell’area di New York a ottobre 2022". Diversi modelli, ha spiegato l'esperto sempre su Twitter, mostrano che  XBB.1.5 è molto più trasmissibile e contagiosa rispetto alle varianti precedenti di Omicron. “Le persone devono rendersi conto che XBB.1.5 è probabilmente una variante di ricombinazione di origine americana che è il 96% più veloce (peggiore ndr) della vecchia XBB”. In particolare, ha sottolineato, è una variante di ricombinazione ulteriormente mutata e ciò la rende una delle più immuno-evasive conosciute fino ad oggi, e anche tra le più contagiose. Presenta, infatti, una mutazione che gli consente di legarsi più saldamente al recettore umano Ace2, ossia le porte che il virus utilizza per entrare nelle nostre cellule. “Se guardiamo alla capacità di XBB.1.5 nel legare il recettore cellulare, questa variante è molto migliore (più pericolosa, ndr) nell'affinità di legame con Ace2 rispetto sia a XBB che a BQ.1.1", ha concluso l'esperto sul social.

Galli: "Preoccupazione ma niente panico"

Sulle nuove varianti di Sars-Cov-2 "la preoccupazione è legittima, ma in quanto 'motore' di precauzione non in quanto fonte di visioni funeree. Il concetto è che non è finita, quindi dobbiamo a questa situazione l'attenzione necessaria, ma senza panico, non ce n'è ragione, considerata la vasta platea di persone immunizzate in Italia". E' quanto ha detto all'Adnkronos Salute Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano in merito alla variante Kraken. "Bisogna ricordare che ci sono oltre 40 milioni di vaccinati nel nostro Paese - ha continuato - e diversi milioni di guariti, che potrebbero essere complessivamente 30 milioni, da una stima approssimativa. Questo vuol dire che la popolazione non è scoperta rispetto al virus. Ovviamente bisogna evitare che i fragili e quelli che non rispondono al vaccino finiscano in ospedale o, peggio, muoiano. Per questo è necessario non abbandonare la prudenza e l'attenzione", ha concluso Galli.

Pregliasco: "Ci si può reinfettare"

"Dobbiamo considerare che il coronavirus ha una ampissima variabilità e una tendenza evolutiva a fare di tutto per continuare il suo 'sporco mestiere' che è quello di contagiare il più possibile. Per questo dobbiamo continuare nella sorveglianza virologica che in Italia si fa poco. Anche l'allerta d'interesse su ' Kraken', la sottovariante Covid Xbb1.5, ci dice che dobbiamo essere attenti. Ci sono segnali che arrivano dagli Usa che indicano una maggiore capacità di contagio anche rispetto a chi ha l'immunità", ha sottolineato all'Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano.

Bassetti: "Meglio fare il richiamo vaccinale"

Riguardo a Kraken, è intervenuto anche Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova: "La sottovariante Omicron XBB.1.5 è più immunoevasiva rispetto alle precedenti però attenzione questo aspetto è riferita ad un ciclo completo o primo ciclo vaccinale. Il messaggio è che queste varianti sono più contagiose delle precedenti ma al momento orbitano intorno alla galassia Omicron quindi non una malattia più grave e quindi per ora non un impegno maggiore per gli ospedali rispetto ai ricoveri per le forme più impegnative". "E' probabile - ha aggiunto l'esperto all'Adnkronos Salute - che anche 'Kraken' risponda al ciclo completo vaccinale, quindi il messaggio che deve arrivare forte e chiaro è che si deve fare la dose di richiamo. Mentre in Italia abbiamo ancora un 70% della popolazione target che non ha fatto il booster, né il primo né il secondo". 

Andreoni: "Arriverà anche in Italia"

La sottovariante di Omicron Covid Xbb1.5, "che tanto spaventa gli Stati Uniti, è probabile che arrivi e diventi dominante anche in Italia ma da infettivologo non mi preoccupa", ha detto all'Adnkrons Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). E ha aggiunto: "Dobbiamo mantenere sì la guardia alta, monitorare la situazione giorno per giorno, come si fa di prassi in presenza di una epidemia, ma niente allarmismi". "Dobbiamo innanzitutto aspettare alcuni giorni per capire se questa variante 'buchi' o meno i vaccini che abbiamo a disposizione" e "se i farmaci antivirali e gli anticorpi monoclonali sono ancora efficaci. Dati e informazioni importanti che avremo però solo nei prossimi giorni", ha concluso l'esperto.