In Italia la variante inglese nell'86,7% dei casi. Un mese fa era al 54%

L'indagine dell'Iss sulle varianti presenti in Italia: quella inglese ormai ha preso il sopravvento

Un'infermiera si protegge

Un'infermiera si protegge

Roma -  La cancelliera tedesca l'aveva detto una settimana fa: "Abbiamo una nuova pandemia, la variante inglese ha preso il sopravvento". Un'affermazione fatta per la Germania ma che si applica alla perfezione anche in Italia: secondo la nuova indagine rapida condotta dall'Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, nel nostro Paese, al 18 marzo, la prevalenza della variante inglese del virus Sars-CoV-2 era del 86,7%, con valori oscillanti tra le singole regioni tra il 63,3% e il 100%. Per quella brasiliana la prevalenza era del 4,0% (nelle regioni con valori oscillanti tra 0 e 32,0%), mentre le altre monitorate sono sotto lo 0,5%. La stima segue quelle diffuse nelle scorse settimane da cui era emersa una maggior trasmissibilità per la variante inglese del 37%.
 
Per l'indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. Il campione richiesto è stato scelto in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e se possibile per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all'indagine le 21 Regioni o province autonome e complessivamente 126 laboratori. 
 
La prevalenza nazionale della  variante lineage B.1.1.7 stimata nella indagine rapida precedente del 18 febbraio, pari a 54%, è ora pari a 86.7%; la variante lineage P.1 (la cosiddetta 'brasiliana') ha mantenuto una prevalenza pari al 4% (nella precedente era pari a 4.3%); ma nell'indagine precedente era stata segnalata in Umbria, Toscana e Lazio, nell'indagine del 18 marzo anche in Emilia-Romagna e in diminuzione nel numero totale in Umbria e in aumento, invece, nel Lazio. "Al fine di contenerne ed attenuarne l'impatto sulla circolazione e sui servizi sanitari - fa sapere l'Iss - è essenziale mantenere le misure di mitigazione in tutto il Paese nel contenere e ridurre la diffusione del virus SARS-CoV-2, mantenendo o riportando rapidamente i valori di Rt a valori <1 e l'incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi".