Covid Lombardia: avanza la variante Delta. E spunta anche la Kappa

La mappa della diffusione delle varianti nei dati foniti dalla Regione. Alfa ancora prevalente ma il quadro è in evoluzione

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Milano - La Lombardia sta attraversando un fase di lenta ma costante flessione della curva epidemiologica. Basti pensare che ieri i nuovi casi accertati in tutta la regione erano 131 i nuovi positivi con un tasso di contagio sceso allo 0,3%. Tre i decessi nelle ultime 24 ore. Se è vero che - come spiegato dalla stessa assessora al Welfare Letizia Moratti - si inizia a vedere "la luce in fondo al tunnel", è anche vero che l'allerta resta alta. A destare preoccupazione sono le varianti. Il "peso" della presenza sul territorio fa pendere la bilancia ancora nettamente dalla parte della variante inglese ma il quadro è in evoluzione. 

Come si muove il virus in Lombardia

Stando ai dati raccolti finora nel mese di giugno sulle varianti del Covid in Lombardia: "Abbiamo a giugno come variante prevalente la variante alfa, quella inglese, al 64% e l'indiana divisa in due la variante delta al 3,2 per cento e la K alla 0,8, la brasiliana all'1 e la sudafricana al 2 per cento - ha detto Moratti -. Questo è il quadro che presenta numeri più alti rispetto a settimana scorsa perché li abbiamo sequenziati tutti e questo innalza i numeri rispetto alle varianti". "I vaccini sono l'arma più efficace", ha aggiunto.  In Lombardia è stato raggiunta e superata la soglia di 8 milioni di somministrazioni di vaccini anti-Covid, ha confermato.  "Abbiamo l'84% degli aderenti alla campagna vaccinato e abbiamo un totale di somministrazioni pari a 8 milioni e 213mila. La Lombardia - ha continuato - ha praticamente ultimato tutte le fasce d'età over 60, che sono circa 3 milioni". In questa fascia d'età gli aderenti sono l'86% del totale dei cittadini.

La variante Delta oggi

La variante Delta è in costante evoluzione. Oltre alla versione più nota, chiamata B.1.617.2, ne esistono altre due: la B.1.617.1, B.1.617.2 e B.1.617.3, meno preoccupanti della Delta e ormai distinte anche per nome, visto che sono chiamate entrambe Kappa. Il nome completo della Delta Plus è B.1.617.2.1, a indicare la stretta parentela con la variante Delta (B.1.617.2), dalla quale si distingue soprattutto per una mutazione, la K417N, che ha 'scippato' alla variante Beta vista per la prima volta in Sudafrica. Anche questa mutazione si trova nella proteina Spike, l'arpione molecolare con cui il virus invade le cellule. "Potremmo dire che la variante Delta è una versione potenziata della Beta", osserva il virologo Francesco Broccolo, dell'Università di Milano Bicocca. Proprio queste mutazioni ricorrenti, secondo il virologo, potrebbero essere considerate nel rimodulare i vaccini anti Covid esistenti. "Non possiamo escludere - rileva -che arrivino nuove varianti e che alcune di queste non possano 'bucare' il vaccino dal punto di vista virologico, ossia per quanto riguarda infezione e trasmissione, anche se non ancora dal punto di vista clinico, ossia per quanto riguarda la malattia grave e la morte".