Variante Delta, ora l'Italia rischia l'effetto rimbalzo contagi: cosa dicono i dati

Il virologo Menichetti: "Possibile per la diffusione della variante tra i giovani". Rientro a scuola: "I giovani che senza alcun buon motivo sanitario non si vaccinano faranno la Dad"

Nuovi positivi

Nuovi positivi

Milano - Oggi in Italia si sono registrati 907 i casi Covid nelle ultime 24 ore, in aumento rispetto ai 480 di ieri (dato influenzato come sempre dai pochi tamponi post-weekend) e soprattutto dei 679 di martedì scorso: per il quinto giorno di fila si registrano più contagi rispetto allo stesso giorno della settimana precedente, a conferma che il trend di calo, che durava da 14 settimane, ha iniziato a invertire la rotta. I tamponi sono 192.424, 118 mila più di ieri, tanto che il tasso di positività scende lievemente allo 0,5% (ieri 0,6%). I decessi sono 24 (ieri 31).  Ancora in calo i ricoveri, con le terapie intensive che scendono di 4 unità (ieri -6) con 11 ingressi del giorno, e sono 187 in tutto, mentre i ricoveri ordinari sono 66 in meno (ieri -27), 1.271 in totale. Cosa bisogna aspettarsi per le prossime settimane? Come sarà l'estate? E quali sono le prospettive per il prossimo autunno? "Una curva in decrescita raggiunge un punto oltre il quale non va - ha detto il virologo Francesco Menichetti, primario di Malattie infettive all'ospedale di Pisa ad Adnkronos -. In Italia c'è stato un decremento molto importante, adesso il numero di casi documentati ha raggiunto livelli davvero molto bassi, però c'è un possibile effetto rimbalzo". "Il possibile effetto rimbalzo - spiega - è dato dalla diffusione della variante Delta tra i giovani"

Per quale motivo proprio questa fascia di popolazione - come sta accadendo in questi giorni in Spagna - potrebbe essere al centro di un possibile aumento di casi? "I giovani sono da una parte non vaccinati, e poi meno propensi a rispettare in modo rigoroso le indicazioni di prevenzione: si aggregano con maggiore facilità e dimenticano la mascherina con maggiore facilità. Ma la variante Delta ha una caratteristica di diffusione che è il 40-60% maggiore rispetto alla variante Alfa, quindi ci dobbiamo aspettare un bel rimbalzo che porterà a un nuovo incremento di casi e a una progressiva prevalenza della variante Delta che ora è intorno al 25%, ma è destinata nel giro di 2 mesi a diventare quella prevalente". 

In Lombardia la Regione è pronta a scendere in campo per convincere i 450mila over 60 che ancora non si sono vaccinati, anche andando "casa per casa", come ha spiegato la vicepresidente Letizia Moratti. Dal 3 giugno le prenotazioni per il vaccino sono aperte anche ai lombardi dai 12 ai 19 anni. Ma quale è la situazione delle vaccinazioni per questa fascia? Secondo  il 'Bollettino pandemia Sars-Cov-2 Lombardia e resto d'Italia' a cura di Davide Manca, docente del Politecnico di Milano, sulla base dei dati epidemiologici il "70% degli adolescenti lombardi 12-19 anni deve ancora ricevere la prima dose vaccinale". "La Lombardia ha già vaccinato almeno con la prima dose il 63% dei residenti ossia quasi il 71% degli individui vaccinabili (12+ anni)", si legge nell'analisi del professore del Politecnico, dove si precisa che "la percentuale di settantenni lombardi che ha ricevuto anche la seconda dose sale in modo deciso (56.50%) ancorche' e' ancora significativamente inferiore alla media nazionale (62.80%)". Inoltre, evidenzia ancora Manca, "la copertura vaccinale degli ultraottantenni praticamente completa" nella Regione. Sul piano nazionale il docente lancia un avvertimento: "Nonostante l'ottimo andamento nazionale con valori decrescenti dei principali indicatori pandemici, la pandemia non è terminata. I vaccini stanno aiutando molto ma ancora oggi soltanto il 34% della popolazione italiana ha completato la campagna vaccinale, ossia poco piu' di un italiano su tre è completamente immunizzato".

Dopo l'estate ci sarà il rientro tra i banchi: "Non ci deve essere una soluzione discriminatoria, però è chiaro che se noi facciamo una campagna vaccinale rivolta ai giovani per mandarli a scuola" in presenza, "e questi giovani senza alcun buon motivo sanitario non si vaccinano, faranno la Dad. Mi pare razionale" ha detto il virologo  "Ovviamente - chiarisce l'esperto - decideranno il ministro dalla Salute e dell'Istruzione. Però quello che voglio dire è che se noi facciamo delle regole, e queste regole vengono adottate, è bravo chi le adotta. Ma se chi non le adotta non paga pegno", non andiamo lontano.  "L'esempio più clamoroso - ricorda il virologo - è quello dei sanitari non vaccinati con cui siamo finiti al ridicolo perché - sostiene - i sanitari non vaccinati continuano tranquillamente a lavorare e questo non va bene".

"Dobbiamo essere cauti - ha ammonito Menichetti - nell'osservare gli indicatori di impegno dei servizi cioè ricoveri e terapie intensive, perché apparentemente questo rimbalzo, interessando prevalentemente una popolazione giovanile, non impatta sul fronte dei ricoveri in questa prima fase. Quindi - ha ribadito il virologo - la strategia di contrasto deve essere quella di dare un colpo di acceleratore sulle vaccinazioni, in particolare nel recupero di ultrasessantenni che mancano all'appello. Perché se si innescasse il  rimbalzo della variante Delta tra questa popolazione non protetta, torneremmo purtroppo tra qualche settimana ad avere i pronto soccorsi impegnati, i reparti covid impegnati e magari una ripresa anche in terapia intensiva. Quindi - conclude - lo scenario deve essere ancora improntato alla massima vigilanza e responsabilità".