Vaccini, restrizioni e nuove regole: lotta a variante Delta per scongiurare quarta ondata

Von der Leyen: dosi a disposizione per coprire pienamente almeno il 70% degli adulti in Europa ma bisogna aumentare vaccinazioni. In Italia situazione per ora sotto controllo ma preoccupano Spagna e Portogallo

Madrid, persone in centro città

Madrid, persone in centro città

Bruxelles - "Oggi ho buone notizie per i cittadini europei, l'Ue ha mantenuto la parola: in questo weekend abbiamo consegnato vaccini sufficienti ai Paesi membri da poter vaccinare pienamente almeno il 70% degli adulti in Europa anche questo mese". L'annuncio arriva dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, secondo la quale "entro domani circa 500 milioni di dosi di vaccino saranno state distribuite" nei 27.  "Il Covid-19 non è ancora sconfitto - ha aggiunto - ma siamo pronti a fornire più vaccini, anche contro nuove varianti. Ora gli Stati membri devono fare di tutto per aumentare le vaccinazioni. Solo allora saremo al sicuro". "La nostra campagna di vaccinazione ha subito un'accelerazione enorme dall'inizio dell'anno. Il nostro approccio è un successo. Usciremo da questa crisi solo insieme", ha concluso. La campagna di vaccinazione resta infatti la chiave per mettere all'angolo il virus. L'accelerazione sul fronte delle immunizzazioni è l'obiettivo dei Paesi europei che in queste settimane si stanno trovando a fare i conti con la diffusione della varante Delta, che si sta progressivamente espandendo in tutto il Vecchio Continente. Oltre alla campagna vaccinale, in diversi stati europei sono scattate anche delle limitazioni.

Nella regione della Catalogna, in Spagna, da oggi tornano in vigore alcune delle restrizioni contro il Covid-19 come risposta alla clamorosa risalita dei contagi da variante Delta. Discoteche e altri locali notturni saranno chiusi nel fine settimana e sarà necessario esibire un certificato vaccinale per poter accedere a qualunque evento all'aperto che coinvolga più di 500 persone. La trasmissione di Covid-19 tra i giovani in Spagna è infatti raddoppiata in una settimana, e ieri ha raggiunto una incidenza di 1.047 casi nel gruppo dai 20 ai 29 anni e 891 nel gruppo dai 12 ai 19 anni ogni 100 mila abitanti. In questo stesso periodo, e per effetto di questo aumento, l'incidenza media nazionale è salita di 163 punti fino a 316,1 casi ogni 100.000 abitanti in 14 giorni, secondo il ministero della Salute, che venerdì ha notificato 21.879 nuovi positivi in 24 ore. Importante stretta anti Covid a Malta che a breve diventerà il primo Paese europeo a chiudere le frontiere alle persone non vaccinate contro il coronavirus, dopo un recente aumento del numero dei contagi. 

E l'Italia? "La situazione epidemiologica in Italia è ancora apparentemente buona, nel senso che abbiamo un'incidenza di infezione ancora bassa. Anche se, per quanto riguarda i dati quotidiani, sono un paio di giorni che abbiamo superato i mille casi e c'è una piccola inversione di tendenza. L'incidenza era scesa di 9 per 100mila, adesso siamo a 11 per 100mila: un piccolo scostamento, per carità, che però ci dice che non stiamo ulteriormente scendendo" ha detto Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, parlando dei dati del Monitoraggio regionale Covid-19 della Cabina di Regia.  A preoccupare, invece, "è la situazione internazionale, quella europea. Abbiamo un Centro Europa con un'incidenza relativamente bassa - ha sottolineato - Parlo dei grandi Paesi come la Germania, che ha politiche piuttosto caute, e la Francia. Abbiamo invece la Penisola Iberica, Spagna e Portogallo, che hanno un'incidenza che tende ad aumentare in maniera abbastanza importante". E "al di fuori dell'Unione europea il Regno Unito che sta sui 30mila casi giornalieri, nonostante abbia una elevata proporzione della popolazione vaccinata sia con una che con due dosi". Fortunatamente "senza un aumento di ospedalizzazioni e casi letali". Proprio per questo - ha aggiunto Rezza - "si sta valutando di prendere misure più rigide per chi arriva da Spagna e Portogallo", precisando che però al momento per chi proviene dai Paesi dell'area iberica dove "al momento non è prevista la quarantena".

L'allerta resta alta anche Oltralpe. In attesa degli annunci del presidente francese Emmanuel Macron lunedì sera, gli esperti del Consiglio scientifico hanno raccomandato un giro di vite per bloccare la diffusione della variante Delta di Sars-CoV-2 nel Paese, attraverso la vaccinazione obbligatoria del personale sanitario e l'adozione di "misure restrittive" localizzate. In un parere, il Consiglio avverte che "una quarta ondata legata alla variante Delta potrebbe verificarsi rapidamente, con conseguenze per il sistema sanitario, malgrado il livello elevato delle immunizzazioni".  La variante Delta è responsabile ormai di una maggioranza di nuovi casi nel Paese ed è risultata presente nel 51,7% dei test di screening selezionati, secondo Santé Publique France. La sua progressione è stata molto rapida, considerato che all'inizio della settimana era presente nel 30% appena delle infezioni. Questa diffusione fa temere un forte rialzo dei contagi e il verificarsi di una quarta ondata pandemica nel corso dell'estate.

Il numero di contagi di covid in Germania ieri era aumentato per il terzo giorno consecutivo (949 nuovi casi nelle ultime 24 ore) ma il governo precisa di non essere ancora in grado di interpretare questo dato con certezza, ovvero di dire quando aumenteranno i contagi a causa della variante delta. "Il tempo di osservazione è troppo breve" per poter fare delle previsioni, ha spiegato il portavoce del governo, Stefen Seibert. "Molto dipende anche da noi, e non per poco", ha aggiunto.  L'incidenza dei casi ogni 100mila persone su base settimanale è salita a 5,5, contro 5,1 di pochi giorni fa. Il 41,5 per cento dei tedeschi è stato vaccinato e il 57,9 per cento ha ricevuto una dose di vaccino. Il governo ha sconsigliato ai tedeschi di recarsi in Spagna, oramai considerata una zona a rischio