Covid, contagi in ripresa. Ecco perché la variante Delta fa paura

Tutto quello che c'è da sapere sulle 5 versioni più temute del SarsCov2. In Francia è già allarme

La variante Delta fa paura, soprattutto agli inglesi

La variante Delta fa paura, soprattutto agli inglesi

Sono 53.203.327 le somministrazioni effettuate in Italia secondo l'ultimo aggiornamento del report vaccini pubblicato nella mattinata di oggi. Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono 19.826.856, il 36,71% della popolazione over 12 sebbene circa due milioni e mezzo di over 70 non abbiano ancora ricevuto nemmeno la prima dose. Un dato che preoccupa perchè si tratta della fascia di popolazione più debole in caso di contagio. Intanto si registra un calo delle forniture dei vaccini Pfizer e Moderna, che ormai rappresentano l'80% delle dosi inoculate. Da parte sua il generale Paolo Francesco Figliuolo rassicura che le 500mila dosi giornaliere restano comunque un obiettivo perseguibile. Il bollettino odierno conferma un rallentamento della trasmissione del virus: 808 i nuovi contagiati, 12 morti nel Paese ma sale l'Rt, il tasso di positività allo 0,6% (ieri era allo 0,4%) mentre in Lombardia 131 nuovi casi e una sola vittima. Se la circolazione del virus si conferma su livelli bassi, l'attenzione resta massima, soprattutto in merito alla variante Delta (ex indiana). "La battaglia non è ancora vinta", ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza.

Ripresa dei contagi

E la ripresa dei contagi nelle Regioni, sebbene ancora a ritmo lento, è un fatto: il Veneto riporta un +12,2% settimanale, la Liguria un +12,9, le Marche, con i focolai di variante Delta, addirittura un +130%. Un piccolo campanello d'allarme, insomma, proprio con la variante ex indiana che, come previsto, si avvia a diventare dominante tra le infezioni da Sars-Cov-2 anche in Italia. E un dato che si rispecchia anche nell'incidenza, parametro peraltro fondamentale per la valutazione di eventuali (comunque non a breve termine) cambi di colore: dal picco del 17 marzo, ben 266 casi settimanali per centomila abitanti (quando la soglia da allarme rosso, con relativo lockdown, è 250), l'incidenza e' precipitata giorno dopo giorno fino ad arrivare ad appena 8,6 casi per centomila abitanti.

Estate e viaggi: mix pericoloso

Passeggeri in aeroporto
Passeggeri in aeroporto

L'estate appena cominciata, la riapertura degli aeroporti e i viaggi a lungo desiderati costituiscono un indubbio fattore di rischio. Il Green pass è un ottimo strumento ma non basta. Non è un caso se il 1° luglio scorso, si sia toccato il punto piu' basso dei contagi. Il giorno dopo, infatti, l'incidenza è tornata timidamente a puntare verso l'alto: 8,7 casi, diventati 8,8 casi ieri, e 8,9 oggi. Numeri ancora molto esigui, considerando che si deve arrivare a superare i 50 casi per centomila per finire in zona gialla, che è comunque uno scenario di restrizioni minime, e solo la soglia dei 250, come detto, fa scattare la zona rossa. Gli esperi mettono avanti le mani e assicurano che forse già prima di settembre la  variante Delta in Italia sarà al 90% mentre serviranno, secondo gli esperti, ancora due settimane per capire un pò di più gli effetti sui contagi Covid-19.

Cosa succede nel regno Unito?

Londra ai tempi della variante Delta
Londra ai tempi della variante Delta

Sulla spinta di una recrudescenza dei contagi nel Regno Unito (ieri sono stati oltre 24mila), di cui quasi totalmente dovuti alla variante Delta, Dowining Street ha suggerito di mantenerne alcune restrizioni, prima tra tutte l'uso  delle mascherine che dovrebbero continuare ad essere utilizzate oltre luglio. Ma chi è vaccinato può ammalarsi? Le probabilità sono molto basse ma se si è ricevuta la seconda dose. Nel Regno Unito l’efficacia dei vaccini anti coronavirus sulla variante Delta, considerando due dosi, è stata stimata al 79% per Pfizer e al 60% per AstraZeneca. Al contrario Moderna invece ha appena pubblicato i risultati di un piccolo studio effettuato in India dove si è riscontrata una riduzione modesta (un range va da 3,2 a 2,1), per le varianti Delta e Kappa L’analisi di Moderna ha anche mostrato che il siero è stato molto più efficace nel produrre anticorpi contro la variante Delta rispetto alla Beta che è stata identificata in Sudafrica.

Allarme in Francia 

Controlli della polizia francese in piazza Trocadero (Ansa)
Controlli della polizia francese in piazza Trocadero (Ansa)

"Da cinque giorni il virus non cala più, aumenta di nuovo. A causa del variante Delta che è molto contagioso. L'esempio inglese dimostra che una nuova ondata è possibile già alla fine del mese di luglio. Possiamo limitarla e limitare l'impatto sanitario con i gesti precauzionali, i vaccini". Ad affermarlo in un tweet è il ministro della Sanità francese, Olivier Véran. "I vaccini - sottolinea - fanno calare i rischi gravi anche per quanto riguarda la variante  delta. Vaccinati ci si ammala di meno e si trasmette di meno e si vive meno nello stress. E' una sfida collettiva quella di poter raggiungere l'immunità di gregge. Dobbiamo riuscire insieme". Il governo Macron sta lavorando a una legge che preveda l'obbligo di vaccinazione per alcune categorie, prima tra tutti i sanitari.

Le 5 varianti che fanno più paura

  • ALFA (B.1.1.7): identificata nell'ottobre 2020 in Gran Bretagna, si è rapidamente diffusa in tutto il mondo sostituendo la versione precedente del virus SarsCoV2. Rispetto a quest'ultimo si trasmette infatti con un'efficienza maggiore del 50%. Attualmente è la variante dominante nel mondo. E' tenuta sotto controllo la sua versione portatrice della mutazione E484K, la cui diffusione è in aumento. Secondo i dati aggiornati alle ultime 4 settimane della banca internazionale Gisaid, che raccoglie le sequenze dei virus, la sua diffusione in Italia è del 53,5%.
  • BETA (B.1.351): identificata in Sudafrica, anche questa variante sembra diffondersi con un'efficienza maggiore del 50% rispetto al virus originario e più facilmente tra i giovani. In Italia la banda dati Gisaid non rileva nuove segnalazioni nelle ultime 4 settimane.
  • GAMMA (P.1): identificata all'inizio del 2021 in Giappone e poi in Brasile, è guardata con attenzione a causa di tre mutazioni, indicate con le sigle: N501Y, E484K e K417T, coinvolte nell'efficacia con cui il virus si lega al recettore Ace2 delle cellule umane. Secondo i dati Gisaid nelle ultime 4 settimane la sua diffusione in Italia è stata del 7,3%.
  • DELTA (B.1.617.2): identificata in India, si è rapidamente diffusa in un centinaio di Paesi grazie alla grande efficienza con cui si trasmette, stimata fra il 50% e il 60% superiore rispetto alla variante Alfa. E' indubbiamente una sorvegliata speciale in tutto il mondo e molti esperti ritengono che possa diventare il virus dominante, soppiantando la variante Alfa. Mentre due delle sue 'sorelle' (B.1.617.2.1 e B.1.617.2.3) sono molto meno aggressive e appartengono ormai alla famiglia Kappa delle varianti, si guarda con attenzione alla versione AY.1, nata dalla Delta e ancora più efficiente nel diffondersi.
  • EPSILON (B.1.427): identificata in California, è ancora poco diffusa in Europa e sono solo due i casi rilevati in Italia secondo la banca internazionale Gisaid. La ricerca pubblicata su Science e guidata da Matthew McCallum, dell'Università di Washington a Seattle, indica che questa variante ha sulla proteina Spike tre mutazioni che la rendono resistente agli anticorpi. Solo 2 i casi rilevati in Italia, secondo Gisaid.